« Francia non tradire te stessa »

« « Francia non tradire te stessa » Appello alla tolleranza di Isabelle Adjani ■ ,: . , ■: \ .■.:■;.:■' '. :" ■: .', . ■ . UNA STAR IN PIAZZA PARIGI ON è perché mi chiamo Isabelle Adjani che ho firmato la petizione degli attori contro la legge Debré. Non è in virtù di un nome celebro o di una storia personale. Ho firmato come dovrebbe fare qualunque francese, e siamo cinquantotto milioni. Ho firmato perché ci sono, in questo progetto di legge, degli articoli insopportabili. Perché l'obbligo, imposto a tutti i cittadini che ospitano stranieri - per inciso, il termine include anche americani e canadesi o solo africani e maghrebini? - di avvertirne le autorità, è un incitazione demente: un incoraggiamento alla delazione, alla denuncia. Porterebbe ad attribuire a ognuno una funzione poliziesca. La polveriera è prossima a esplodere, gli autori del progetto, francamente, giocano col fuoco. E la loro indignazione nei confronti dei firmatari della petizione confina con la stupidità, tanto è provocatoria. Il numero e la qualità dei firmatari dovrebbero far riilettere gli autori dal progetto di legge. Altrimenti non vorrebbe dire che siamo entrati senza accorgercene in un regime fascista? Strano clima. I più anziani, sopravvissuti all'epoca di Vichy, si trovano a rivivere le loro memorie. Perché assumersi il rischio di resuscitare gli spettri d'uno dei più grandi disastri che abbia conosciuto l'umanità? Attenzione all'abbandono della tolleranza, del rispetto dello straniero, dell'elementare fraternità. La Francia «terra d'accoglienza»? Questo non è più vero. Comunque è molto meno vero che in Germania, che accoglie attualmente cinque volte più im¬ migrati della Francia. Molto meno vero che in Olanda, pur cosi piccola rispetto alla Francia. La politica dell'immigrazione, in questo Paese, è capricciosa e opportunistica. Polacchi negli Anni Venti, italiani e spagnoli dopo la guerra, portoghesi e algerini per una mano d'opera meno cara... Quando ne ha avuto bisogno, per far funzionare le sue officine o per combattere le sue guerre, la Francia ha sempre ricevuto immigrati, ed è anche andata a cercarseli. Pronta però a chiudersi bruscamente ogni volta che l'economia ha perso colpi. Ora la Francia non si può più definire come una terra d'asilo. Neanche chi è per¬ seguitato nel suo Paese può più sperare di trovarvi rifugio! E' proprio contro le grandi idee che hanno fatto la Francia fondata sui diritti dell'uomo che il Fronte nazionale combatte la sua lotta. E' su questo malinteso che va fatta opera di recupero, nei confronti di chi si sente smarrito, colpito, deluso dalle parole non mantenute dai politici. Le conseguenze? Il campo lasciato libero al Fronte nazionale, che marcia verso il potere facendo conto sull'odio. Il governo si rende conto di non essere più in comunicazione con la Francia? Non vede che la legge Debre è acqua al mulino del Fronte nazionale? Se fossi ottimista, potrei dire che quest'ultima stupidaggine del governo arriva al momento giusto. Potrebbe essere un male che si volge in bene. Grazie a Dio, la gente si è inalberata al seguito dei firmatari della petizione. Tra i francesi, non ha importanza essere di recente acquisizione o di antica data, tutti hanno gli stessi diritti, gli stessi doveri, la stessa legittimità. Ed è questo insieme che farà morire il serpente nell'uovo. Sì, perché questo progetto di legge è un uovo di serpente. Isabelle Adjani Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» Ma peri sondaggi ifrancesi sono favorevoli alla legge FRANCE i ' ili « tt 1 ' r 4h%i> ^ «8/ m -:W*' - - y'A ' A Parigi oggi corteo prò immigrati Sopra, la copertina di «Nouvel Observateur» contro le discriminazioni; a destra, Isabelh Adjani

Persone citate: Adjani, Isabelle Adjani, Nouvel, Polacchi