Una svolta tra Vaticano e Libia di Marco Tosatti
Una svolta tra Vaticano e Libia L'anticipazione su Panorama: a breve l'annuncio a Tripoli e a Roma Una svolta tra Vaticano e Libia Gheddafi: presto lo scambio di ambasciatori CITTA' DEL VATICANO. Ben presto Vaticano e Libia si scambieranno gli ambasciatori: l'annuncio, dato da Muammar Gheddafi in un'intervista a «Panorama», trova conferme ufficiose in ambienti della Santa Sede. La «formalizzazione» dei rapporti potrebbe avvenire molto presto, addirittura nel giro di un paio di settimane, con l'annuncio ufficiale dato in contemporanea a Tripoli e a Roma. Secondo le indiscrezioni vaticane, il primo «nunzio» nella capitale libica sarebbe Mons. José Sebastian Laboa, attuale nunzio apostolico (cioè amabasciatore) a Malta, e Delegato apostolico in Libia. Per una singolare coincidenza è anche vescovo «titolare» - cioè con il solo titolo - di una diocesi che ormai non esiste più, Zarai, ma che aveva sede in Numidia, sulla costa nordafricana. In questo momento a Tripoli sarebbe in corso un atten¬ to esame dei possibili candidati a ricoprire l'incarico di ambasciatore della Libia presso la Santa Sede. Mons. Laboa continuerebbe a risiedere a Malta, come adesso, e farebbe la spola con Tripoli per adempiere al suo incarico. A Tripoli da molti anni c'è un vescovo italiano, Mons. Giovanni Martinelli, francescano, che ha continuato ad occuparsi della piccola comunità cattolica. E' anche ((Amministratore apostolico ad nutum Sanctae Sedis» per Bengasi. Durante un momento di crisi particolarmente grave nei rapporti con l'Occidente fu obbligato agli arresti domiciliari. «Da tempo - si è limitato a dire Mons. Martinelli - ci sono trattative in corso fra il governo Ubico e la Santa Sede. Ed è risaputo che ci saranno relazioni diplomatiche. Quando questo avverrà, non lo posso dire». Il presule ha confermato comun¬ que che i colloqui sono «bene orientati, e che c'è buona volontà da una parte e dall'altra». Le trattative si sono svolte sia a Tripoli che a Roma; l'inizio di questo processo fu un viaggio in Libia del «ministro degli Esteri» del Papa, Mons. JeanLouis Tauran, 3 anni fa. In seguito i colloqui hanno avuto il contributo di Mons. Luigi Gatti, della Segreteria di Stato, esperto dei problemi dell'area mediterranea. Nell'intervista concessa a «Panorama» il leader libico ha risposto «Sì, è vero»; - ma senza aggiungere altro - a una domanda sulla possibilità di relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Il Vaticano conferma ufficialmente che «sono in corso trattative fruttuose». Il portavoce, don Ciro Benedettini, non ha tuttavia indicato quando le trattative potranno conclùdersi. Ha precisato che l'annuncio sarà dato contempora- neamente dalle due parti, come vuole la prassi diplomatica in situazioni del genere. La Libia è ormai l'unico Paese nordafricano a non avere normali rapporti diplomatici con la Santa Sede. I cattolici in Libia sono circa 40.000. Nel maggio del 1992 il ministro degli Esteri del governo di Tripoli, Ibrahim Beshari, incontrò in Vaticano Mons. Jean-Louis Tauran, segretario per le relazioni con gli Stati, che a sua volta visitò la Libia nel marzo del 1994. Marco Tosatti II leader libico Muammar Gheddafi
Persone citate: Ciro Benedettini, Giovanni Martinelli, Ibrahim Beshari, José Sebastian Laboa, Louis Tauran, Luigi Gatti, Martinelli, Muammar Gheddafi, Tauran
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