Ai funerali 2 padri contro
Ai funerali 2 padri contro Ai funerali 2 padri contro Uno perdona, l'altro accusa la vittima FiyV&IOLlE BOLZANO DAL NOSTRO INVIATO Ci sono due padri, due disperazioni, due storie così diverse dietro all'omicidio del consiglire regionale altoatesino Christian Waldner. «Come uomo e come cristiano devo perdonare Peter Paul Rainer, ma lo affido alla giustizia terrena», dice Franz Waldner, il padre di Christian, accanto alla bara di suo figlio avvolta nella bandiera bianca e rossa della provincia di Bolzano. Ma da un altro padre, arrivano parole che sono quasi un pugno in faccia. Peter Rainer difende con forza suo figlio, conosceva anche la vittima, ma non ha la forza di arrivare fino a qua, al cimitero alle porte di Bolzano, piena zona industriale. Accusa, il padre dell'ideologo degli Schùtzen: «Christian Waldner è responsabile della sua morte e anche della mezza morte di mio figlio. Peter Paul continuava a lavorare per lui, non riusciva a staccarsi». E allora eccola qui, la storia di questi due ragazzi, uno in carcere l'altro morto, vite parallele e scontri furibondi, dalla politica dei Freiheitlichen a tutto il resto. «E' vero, mio figlio non si era mai diplomato prima di iscriversi all'università, è un segreto che condivideva solo con noi», ammette Peter Rainer. Ma forse non è solo quella la causa scatenante dell'omicidio, in un paese dove tutto è doppio a partire dalla lingua e dove non stupisce nessuno che si possa anche litigare, tra i mille davanti alla chiesa di Sant'Agostino, nel quartiere di Greis, dove padre Ruper Gamper recita l'omelia in tedesco. «Ho perso un fratello, la Lega ha perso un grande collaboratore», dice l'ex senatore Erminio Boso, fazzoletto verde padano al collo. Poi, alza la voce: «Chiederemo lo scioglimento del Consiglio regionale, non possiamo sopportare che qualcuno sostituisca Christian, a corpo ancora caldo, se non è della Lega. Quella lì, quella Ulrike Tarfusser, non può già pretendere lo stipendio da consigliera». Nessuno replica, in questo funerale silenzioso, quasi in punta di piedi tanto è difficile mandare giù che sia stato proprio un amico, ad uccidere. Tacciono gli Schùtzen a cui appartiene Peter Paul Rainer, pochi dei quali indossano la giacca in cuoio d'ordinanza, che c'è quasi da vergognarsi in un giorno come oggi. Dei Freiheitlichen, c'è solo Pius Leitner. Che con Waldner aveva fondato il movimento, che con Rainer continuava a far politica. «Non posso crederci che sia stato Peter Paul, anche mercoledì sera mi aveva detto che non era stato lui, a sparare qui in sede. E invece... Se solo avessi denunciato prima la cosa alla magistratura, ma col senno di poi...». Poi pensa al futuro: «Non credo ci saranno ripercussioni per noi, la politica non c'entra». «Quelli lì, avevano già ucciso psichicamente Christian, quan- do lo avevano cacciato», accusa Franz Waldner, che non ha un momento di cedimento e pare impossibile. Anche per l'amico di suo figlio, ha parole che non sono d'odio: «Forse temeva di perdere il posto, di fare una bratta figura, non è riuscito a venire a patti con la sua superbia. Ma è l'ultima persona a cui avevo pensato, lo vedevo sposso a casa nostra». Chi tace del tutto e piange, sono Hans Jorg Kofler e Liselotte Palma, i segretari di Christian Waldner, i primi sospettati dell'omicidio. Tra le 12 corone, la prima è di soli fiori verdi della Lega, c'è anche la loro. Stanno in silenzio, con gli occhi rossi e sono tra i primi ad abbracciare Franz Waldner, che per tutti ha un «dankeschoen» di ringraziamento, mentre i monaci benedettini intonano i canti. Fuori dal coro esce solo Eva Klotz, la figlia del «martellatore della vai Passiria», come veniva chiamato suo padre negli Anni 60, ai tempi degli attentati ai tralicci. Eva Klotz gela tutti perla sua sincerità: «Non mi associo all'ipocrisia, non cambio idea su Waldner solo perché è morto. Il Tiralo è nel sangue? Se fosse stato un paradiso non avrei fatto politica, mi sarei fermata sotto un albero a sognare», [f. poi.] Da sinistra, l'assassino reo confesso Peter Paul Rainer, 29 anni, e uno Schùtzen
Luoghi citati: Bolzano
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Ticino, la minaccia è svizzera
- L'INTERROGATIVO NUCLEARE
- Scontro per la discarica sulle Alpi
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- Primo western Italiano
- L'impressione a Roma
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Natale di ieri
- â?¢ Transessuali; che vuol dire essere ^uomo e sentirsi donna
- Alpitour difende il primato di Coppa
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy