L'OPPOSIZIONE HA TROVATO UN LEADER di Sergio Romano

«Specchio» e Die Hard L'OPPOSIZIONE HA TROVATO UN LEADER AVEVAMO già, in Massimo D'Alema, il leader della maggioranza. A giudicare dalle ultime iniziative di Silvio Berlusconi si direbbe che abbiamo, finalmente, anche il leader dell'opposizione. La lettera a l'Unità, caduta sul tavolo dei congressisti del pds all'inizio dei loro lavori, e l'incontro con Prodi a Palazzo Chigi, sono stati mosse magistrali. Uscito dal torpore e dai tentennamenti degli scorsi mesi Berlusconi si è messo a manovrare sul campo con l'agilità di uno squadrone di cavalleria. Non è tutto. L'intervista di Gianfranco Fini a questo giornale dimostra che il centro-destra è molto più unito di quanto sia stato da parecchio tempo. Il colloquio che si e tenuto ieri a Palazzo Chigi - dove Berlusconi ha rimesso piede per la prima volta dal gennaio del 1995 - ricorda certi periodici incontri in Inghilterra fra il primo ministro e il «leader dell'opposizione di Sua Maestà». Ma la politica italiana è troppo contorta e complicata per assomigliare davvero alla politica inglese. Cerchiamo di capire quali siano i fini delle mosse di Berlusconi. Le proposte del leader di Forza Italia sono solide e convincenti. Valgono per la riforma dello Stato sociale, infatti, gli stessi argomenti che furono usati da Massimo D'Alema per la riforma della carta costituzionale. Abbiamo una Costituzione scritta, approvata il 1° gennaio 1948, e abbiamo una Costituzione informale rappresentata dalle norme sociali ed economiche che si sono andate accumulando, soprattutto nel corso degli ultimi trentacinque anni, dallo statuto dei lavoratori al servizio sanitario, dal siste- Sergio Romano CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Gianfranco Fini, Massimo D'alema, Prodi, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Inghilterra