Le parole chiave per capire

Le parole chiave per capire Le parole chiave per capire La Banca d'Italia sintetizza nelle condizioni standard 4 caratteristiche delle obbligazioni che ne consentono la distribuzione con un taglio minimo molto modesto, adatto per i risparmiatori meno avvertiti: — minimo 5 milioni — valore complessivo dell'emissione di almeno 200 miliardi — banca emittente quotata in Borsa — rimborso a scadenza senza particolari opzioni che modifichino il rendimento. Sono questi i vincoli che la vigilanza impone alle banche affinché il piccolo risparmio sia convogliato verso i prodotti meno a rischio. REN Il rendimento effettivo netto va sempre richiesto al funzionario di banca che propone l'investimento. I regolamenti delle emissioni obbligazionarie si limitano, infatti, a indicare il tasso lordo corrisposto al sottoscrittore con la sola precisazione della ritenuta fiscale, attualmente pari al 12,50%. Ma ciò non basta per capire la convenienza. Bisogna anche farsi calcolare dalla banca la differenza di rendimento che comporta la cedola semestrale rispetto a quella annuale (o l'assenza della cedola). Il rendimento effettivo netto è basato sul prezzo d'acquisto e prevede il reinvestimento degli interessi fino a scadenza. Il tutto depurato del prelievo fiscale. Il Ren delle obbligazioni è comunque complicato da mettere a confronto perché le emissioni non quotate partono da date diverse. PARAMETRO (INDICE) Se ne sente parlare nel caso delle obbligazioni a tasso variabile. Ci sono obbligazioni il cui rendimento varia con il variare del Ribor, il Rome interbank offered rate, altre che sono agganciate al Libor, il London interbank orientative rate, ma sempre di tassi interbancari si tratta, rilevabili sulla stampa economica specializzata. Le complicazioni arrivano quando entra in ballo l'indicizzazione sul parametro. I regolamenti di alcune emissioni obbligazionarie arrivano alle astrusità più inverosimili, a calcoli logaritmici che hanno il risultato finale di rendere incomprensibile il metodo di applicazione della variazione della cedola da una rata all'altra. Meglio star lontani dalle emissioni che non parlano chiaro. CALLABLE I risparmiatori tendono a cautelarsi contro il calo delle cedole sottoscrivendo titoli a tasso fisso. Le banche a loro volta si cautelano prevedendo in regolamento la possibilità, riservata esclusivamente a loro, di chiudere l'operazione prima della scadenza. Se, infatti, i tassi di mercato scendono oltre il previsto, certe emissioni a tasso fisso possono risultare troppo onerose per l'emittente. Così, magari in cambio di qualche decimo di punto in più di rendimento, il risparmiatore garantisce un diritto alla banca che egli non ha. ZERO COUPON E' un termine che ricorre in un tipo di obbligazioni che non danno cedola e che vengono collocate a un prezzo molto inferiore al loro valore nominale. Con «zero coupon» si intendono di solito anche obbligazioni che vengono collocate a un prezzo corrispondente al valore nominale e che capitalizzano tutti gli interessi alla fine. Ma si tratta di un'etichettatura impropria. Gli zero coupon sono particolarmente adatti per chi investe nella prospettiva di crearsi in futuro mi reddito integrativo. O per chi vuole predisporsi una certa cifra a scadenza per un grosso investimento, come l'acquisto di una casa.

Persone citate: London, Rome