Le macchine della finzione

PRIMA DEI LUMIERE PRIMA DEI LUMIERE Le macchine della finzione A Torino una mostra del pre-cinema è frutti della neonata scienza ottica. Hanno nomi curiosi come poliscopio, simmetroscopio, anamorfosi catottrica, paradosso diottrico, caleidoscopio, lanterna magica. 2. In Italia sono indicati come «mondi nuovi», all'estero come optique, perspective box, guckkasten, rareeshow, peepshow: si tratta di visori di stampe che cominciarono a diffondersi all'inizio del '700, scatole provviste di fessure, sportelli, oblò attraverso i quali paesaggi esotici, scene storiche e folcloristiche potevano essere osservati sotto diverse condizioni di iUuminazione simulanti, ad esempio, il passaggio dal giorno alla notte. 3. Il teatro d'ombre ha origine in Cina e Medio Oriente; in Europa raggiunge grande fama a partire dal 1770 con gli spettacoli di Francois Dominique Séraphin e resta popolare per tutto l'800. LA nascita del cinema ha una data e un luogo precisi: 28 dicembre 1895 al Grand Café di Parigi, prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière. Ma gli approcci risalgono al 1646, anno in cui fu pubblicato il libro di Athanasius Kircher intitolato «Ars Magna Lucis et Umbrae». Per i 100 anni ufficiali del cinema una grande, stupefacente mostra alla Promotrice delle Belle Arti al Valentino di Torino, «La magia dell'immagine - Macchine e spettacoli prima dei Lumière» allestita con il materiale proveniente dal Museo del Cinema di Torino, rifa il lungo percorso del pre-cinema. La mostra è ripartita in 7 spazi. 1. I primi strumenti precursori del cinema vengono costruiti usando lenti e specchi a partire dalla seconda metà del '600 contemporaneamente ai primi cannocchiali, microscopi e telescopi, 4. La lanterna magica, descrita nel 1646 da Kircher, doveva servire alla scienza; una fonte di luce (una candela), uno specchio concavo e un sistema di lenti consentivano di proiettare su uno schermo l'immagine ingrandita di un oggetto, di un insetto, di una figura piana, in genere disegnata su un vetro. Tuttavia dalla fine del '700 e per tutto l'èOO divenne un oggetto popolare destinato allo spettacolo. 5. La scoperta del fenomeno della persistenza delle impressioni luminose sulla retina determina all'inizio dell'800 la realizzazione di una serie di apparecchi dai nomi diversi ma tutti in grado di riprodurre il movimento attraverso una sequenza di immagini ferme; sono il fenachistiscopio costruito da Joseph Plateau, lo stroboscopio di Simon Stampfer, lo zootropio di Horner. 6. «La Nature a coup d'oeil» era una sorta di scenario a 360 gradi raffigurante paesaggi che il pittore inglese Robert Bar- ker brevettò nel gRobert Bar- — 1787 e che divenne noto come «panorama»; lo spettatore stava al centro e aveva la sensazione di essere immerso in un paesaggio reale. Successivi perfezionamenti portarono al diorama di Charles Bouton e Louis-Jacques Daguerre, l'inventore deUa dagherrotipia(1822). 7. Dopo la dagherrotipia e lo sviluppo della fotografia il tentativo di mettere a punto macchine e tecniche capaci di fissare il movimento su una successione di lastre sensibili occuperà nell'800 una infinita schiera di ricercato-

Persone citate: Athanasius Kircher, Charles Bouton, Francois Dominique, Horner, Joseph Plateau, Kircher, Louis-jacques Daguerre, Robert Bar, Simon Stampfer

Luoghi citati: Cina, Europa, Italia, Medio Oriente, Parigi, Torino