Consulti virtuali

Un allarme lanciato in Francia e in Svizzera: i commerci in rete consentono abusi con gravi rischi per la salute Un allarme lanciato in Francia e in Svizzera: i commerci in rete consentono abusi con gravi rischi per la salute INTERNET & SALUTE Consulti virtuali In aiuto al medico ANCHE nel futuro del medico c'è una società dell'informazione e della comunicazione, dunque l'informatica. E non è il caso di esclamare indignati, come ancora qualche volta accade: «La diagnosi la faccio io, non la macchina!». Infatti l'elaboratore non fa le diagnosi, come non scopre nuove verità scientifiche o non crea opere d'arte. Nell'informatica - diciamo cose che tutti sanno - l'essenziale non è lo strumento ma l'algoritmo, il software, cioè l'insieme dei procedimenti e dei programmi di elaborazione per rendere possibile l'automazione della soluzione di un determinato problema. In altri termini, l'elaboratore non fa la diagnosi ma pone in evidenza legami tra fatti in apparenza indipendenti, traduce il caos di dati in informazioni strutturate e ordinate, è lo strumento di chi vuole «mettere insieme» le cose. Secondo gli ultimi dati oltre l'80 per cento dei medici in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi usa un computer per gestire i dossier e le comunicazioni con l'esterno. Ma questa micro-informatica, il personal computer, non basta più all'evolversi dei tempi. Comincia l'era delle reti per connessioni telefoniche (network computer), e all'origine di questa evoluzione c'è lo sviluppo esplosivo della comunicazione l'intepo disistemboratdi alma casi glproblSi maticze decoltivtandospecimettedi quche imdificane nela suNalontami idgià nper eformache rcomptica ctre suI on-line, la quale può fornire l'informazione desiderata. Lo sviluppo delle reti, e la connessione alla rete delie reti, cioè Internet, passaggio obbligato per interrogare le banche di dati, aprono le porte all'accesso illimitato all'informazione. Le reti dei dati e le reti delle conoscenze sono le due espressioni della comunicazione «in linea» nel campo della medicina, e l'attività del medico ne sarà sempre più profondamente influenzata. E' sufficiente questo per dire che la «verità» uscirà dalle reti? Certamente no, ma il passaggio dalla scheda al documento elettronico, dall'enciclopedia allo schermo, sarà importante. L'informatica medica permetterà, ad esempio, di quantificare il valore indicativo di un sintomo o di un esame di laboratorio: un aspetto fondamentale dell'esercizio della medicina. E ancora, può aiutare il medico o il chirurgo a definire una strategia ottimale di terapia ed a realizzarla. Ma soffermiamoci un attimo su un'attività essenziale, la presa d'una decisione. Il medico, continuamente costretto a decidere, sovente in condizioni di incertezza, ha sempre cercato un modo di procedere, per esempio appellandosi a strumenti matematici quali la teoria delle probabilità: la probabilità delle diagnosi possibili e delle conseguenze della decisione. L'elaboratore si spinge oltre, serve a comporre il problema, a fornire le conoscenze e i dati utili, non basandosi unicamente su strumenti matematici ma su altre possibilità quale l'intelligenza artificiale. Lo scopo di quest'ultimo è realizzare sistemi «intelligenti», ossia elaboratori non soltanto esecutori di algoritmi forniti dall'uomo ma capaci di costruire essi stessi gli algoritmi per risolvere problemi. Si ha così un sistema informatico che integra le conoscenze del medico ed è in grado di coltivarle - di «ragionare» - imitando il procedimento dello specialista. Tale sistema permette la manipolazione di grandi quantità di informazioni, anche imprecise e incerte. Ciò modifica sensibilmente la situazione nella quale il medico prende la sua decisione. Naturalmente si è ancora lontani dal possedere quei sistemi ideali che si vorrebbero, ma già numerosi sono i progetti, per esempio Aim (Advanced Informatics in Medicine). Va da sé che rimarrà sempre al medico il compito di utilizzare l'informatica col senno che usa con le altre sue fonti d'informazione. Ulrico di Aichelburg

Persone citate: Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svizzera