Callieri: è vero, sto trattando di Bruno Bernardi
Per la prima volta il presidente del Torino ammette un interessamento serio per l'acquisto del club Per la prima volta il presidente del Torino ammette un interessamento serio per l'acquisto del club Calieri; è vero, sto trattando «E sono persone che non cercano pubblicità» TORINO. Il Toro, forse, ha trovato un vero amatore. E' lo stesso Gian Marco Calieri ad annunciarlo: «Ci sono dei gruppi interessati. Persone che non cercano pubblicità gratuita, che non figurano sui giornali. Usciranno allo scoperto se rileveranno la società. E questo loro atteggiamento serio mi fa pensare che la vicenda possa andare a buon fine nel giro di un paio di settimane o, al massimo, di un mese». Per ora non fornisce l'identikit del suo eventuale successore. Come in ogni trattativa vera, c'è una regola fondamentale che le parti debbono rispettare: la riservatezza. E Calieri lo fa. E' arrabbiato, per le voci che circolano in città e per le notizie che legge ogni giorno sui possibili compratori, sulle cifre che essi avrebbero offerto. Il presidente granata smentisce: «Non lo faccio per divertimento. Sono false. Tutte bugie. Da tempo ho dato mandato ai miei professionisti, fissando un prezzo, non trattabile. Quando si presenterà qualcuno disposto ad accettarlo cederò il pacchetto di maggioranza. Basteranno solo tre minuti». E quanto costa il Toro? Calieri, ovviamente, non lo dice, ma si parla di una ventina di miliardi. Lui si limita a ricordare che è un prezzo inferiore a quanto tirò fuori di tasca sua: oltre 25 miliardi. Insomma, vende ma non svende un Toro che intanto è cresciuto, come coefficiente tecnico, rispetto all'estate scorsa, quando fallì la trattativa con Preziosi. E su quella vicenda, Calieri osserva: «C'era chi voleva vendere e non chi voleva comprare». E c'è anche chi insinua che Calieri stia giocando al rialzo, perché, in realtà, non vorrebbe vendere. Ma lui ribadisce, con BASKET fermezza, quanto ha già detto di recente: «Mi si costringe ad andare via. E la mia volontà a cedere è determinata e irreversibile. E' inutile che si affannino a contestarmi. E' come se Calieri già non ci fosse più. I miei contestatori vadano a cercare Giribaldi che tre anni fa si ritirò perché c'erano troppi debiti. Adesso che non ce ne sono più, e il Toro è forse uno dei club di A e B più sani d'Italia, può farsi avanti». Chi vuole il Toro deve stringere i tempi perché c'è da programmare il futuro, con la prospetti- va di affrontare un campionato nella massima divisione, anche se la strada verso la promozione è ancora lunga e irta di difficoltà. C'è un allenatore che deve sapere se verrà confermato, ci sono giocatori che sarebbero più tranquilli se avessero un quadro preciso della situazione societaria. Un problema che Calieri non sottovaluta ma che non vuole neppure sfiorare. E invita la squadra, Sandreani e i tifosi, a pensare all'Empoli ed a cercare di conquistare altri tre punti utili, pesanti. L'attaccante dimenticato Calieri si rammarica perché si parla e si scrive più d'altre cose che della prossima partita: «Si fanno polemiche sulla terza maglia, dimenticando che ci sono obblighi con lo sponsor e che esiste un regolamento federale secondo il quale, come a Bari, dove la squadra locale ha i colori biancorossi, non si possono usare casacche granata o bianche. Il Milan ha cambiato diverse maglie e nessuno ha mai avuto niente da obiettare. In passato il Toro di Ferrini giocò in casa in azzurro e non ci furono critiche. da Capello ha rilanciat Pensiamo piuttosto a battere l'Empoli in modo che si moltiplichino le probabilità di andare in A, a dispetto di coloro che alla vigilia del campionato pronosticavano addirittura la nostra retrocessione in C». Dopo il polemico ping-pong con i suoi critici, Calieri aspetta gli sviluppi di un negoziato che potrebbe cambiare il padrone del Toro. Ma Calieri vuole che l'erede abbia «le giuste credenziali». Bruno Bernardi o l'Atalanta e domenica torna a S. Siro contro l'Inter
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