Ghedina, accuse a Tomba di Gianni Romeo

Ghedina, accuse a Tumbci Ghedina, accuse a Tumbci «Basta farne un eroe: si vende bene» Alberto non risponde al discesista che attacca: il mio bronzo criticato, il suo invece esaltato. Oggi superG sputerà sempre a Garmisch una gara per beneficenza e devolverà i 50 milioni che gli daranno per la sua partecipazione a un ospedale per bambini, non ha voluto ribattere. «Non intendo rispondere alle accuse di Kristian, credo che una polemica di questo tipo non faccia bene a nessuno» ha detto Alberto. Al suo posto ha parlato Andrea Vidotti, uno dei suoi agenti, il quale ha ribadito che effettivamente il campione bolognese aveva la febbre. «Fra una manche e l'altra Alberto è stato visitato dal medico, il quale ha detto che il rialzo della temperatura poteva essere attribuito a un colpo di freddo, al vento, ma anche alla tensione fortissima. Certo, Alberto è abituato a gareggiare in condizioni psicologiche estreme, ma stavolta la pressione ha raggiunto livelli folli. A tutto c'è un limite. E pensare che io non lo avevo neppure messo al corrente delle telefonate minatorie». Le accuse di Ghedina, pertanto, sono per Tomba una coda inutile e sgradita al tremendo peso che ha dovuto sopportare là in pista, dopo la sconfitta in gigante, alla sua ultima possibilità di riscatto. Che gli sia venuta anche la febbre, non è poi così strano. Ma Kristian, ieri, non era in vena di pensieri così sottili. «Non vedo l'ora che questa Coppa finisca. Sono stanco e pieno di dolori», ha aggiunto. E ha rivelato un particolare: «Mi sono accorto, mentre mi radevo, che sotto il mento c'è una zona grande come una moneta dove non cresce la barba. E si sta allargando, sono preoccupato: il dermatologo mi ha detto che è tutta colpa dello stress». Carlo Coscia Gianni Romeo

Persone citate: Andrea Vidotti, Carlo Coscia, Ghedina, Tomba