De Beauvoir Algren, lettere di fuoco di Enrico Benedetto

Escono in Francia Escono in Francia De Beauvoir Algren, lettere di fuoco Trecentoquattro lettere per scoprire una Simone de Beauvoir che abdica al femminismo. Non senza autoironia si definisce anzi «obbediente moglie araba». Dell'inattesa devozione beneficia non il titolare - Jean-Paul Sartre - bensì Nelson Algren, romanziere Usa con il quale Simone intrecciò una formidabile liaison tra il 1947 e il '52. L'epistolario esce da Gallimard. E proietta una nuova luce sulla coppia forse più celebre nel dopoguerra francese. Di Algren si sapeva. Fu la stessa Simone de Beauvoir a divulgare il loro amore nel '65, rendendolo furioso. Ma ne ignoravamo, finora, la natura ultra-passionale. Non che la scrittrice ricorra a una prosa dannunziana. Nelle 615 pagine trionfa, più che l'evocazione di amplessi, la straordinaria intimità attraverso cui Nelson e Simone corrispondevano sull'asse Parigi-Chicago. Al «Castoro» - l'affettuoso appellativo assegnatole da Sartre subentra la «raganella amorosa» per cui Algren diviene «il mio coccodrillo», alias «maritino». L'autrice de II secondo sesso riversa nella corrispondenza intima rivelazioni impietose. (Sartre) «è un uomo pieno di calore, vivace, in tutto salvo a letto. Ne ebbi presto l'intuizione, malgrado la mia mancanza d'esperienza, e a poco a poco ci parve inutile, e persino indecente, coricarci insieme. Abbandonammo al termine di circa otto o dieci anni, poco coronati da successo in questo campo». Rivendica, in compenso, una «fraternità assoluta» con il filosofo. «Sartre ha bisogno di me. (...) Sono la sua sola, vera amica». A Nelson Algren chiedeva, invece, il sogno. Dopo il colpo di fulmine in un campus, giunse la consuetudine epistolare. Lingua obbligata, l'inglese. Simone vi eccelle, lasciandoci descrizioni vivide su esistenzialismo e atmosfère Rive Gauche. Incluso Truman Capote, «ridicolo oggetto». PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Enrico Benedetto

Luoghi citati: Parigi, Usa