« Sardegna, devi ribellarti»

« « Sardegna, devi ribellarti «Quella donna sia restituita alla famiglia» L'APPELLO DEI VESCOVI TNUORO ORTOLI' sapeva di non poter vivere tranquilla: appena un mese fa il questore di Nuoro aveva rivelato che le forze dell'ordine avevano sventato in Sardegna quattro sequestri di persona, uno in programma appunto nella cittadina in cui l'Anonima ha colpito l'altra notte. C'era stato allarme nel centro, ma nessuno aveva ipotizzato che una mamma potesse, mentre rientrava a casa, essere strappata al figlioletto da un commando di banditi incappucciati. La notizia ha colpito come una mazzata. E la gente è sgomenta, parla di «Caini che hanno venduto una compaesana». Spontanea c'è stata la mobilitazione, che e andata al di là di mi mesto pellegrinaggio fino alla villetta, circondata da rampicanti in fiore, dell'ostaggio o a quella dei suoi genitori, per una muta testimonianza di solidarietà. Per strada la gente ha solo parole di condanna per i criminali ed affetto per la loro vittima. «E' ima cosa assurda», spiega mia ragazza che ricorda Silvia Melis come una «giovane tranquilla, serena, espansiva, impegnatissima nel lavoro e nella gestione della squadra di pallavolo di cui è presidente». «Ogni gesto di barbarie rallenta il cammino della civiltà. Tutti gli abitanti si mobilitino e collaborino» Un posto di blocco istituito ieri nel tentativo di fermare la fuga dei rapitori di Silvia Melis giunto il sindaco che si è incontrato con i geniton della rapita, spiegando loro che diversi consiglieri comunali e tanti alunni delle scuole cittadine gli hanno proposto iniziative e manifestazioni di condanna nei confronti dei «ladri di uomini». Un invito a reagire, a rispondere alla barbarie è stato formulato anche dal presidente della Regione sarda Federico Palomba che ha espresso terrore e sdegno» per il sequestro. E ha auspicato una risposta non no». Gli ha l'atto subito eco il vescovo di Ogliastra Antioco Piseddu che si è augurato ima rapida conclusione del dramma della giovane donna: «1 soldi maledetti portano solo frutti maledetti», ha ricordalo. E ha invitato clii sa a parlare, perché, ha aggiunto, «questi fatti ostacolano il raggiungimento di nuove frontiere. Ogni gesto di barbarie rallenta il cammino della civiltà». Nessuno si illude a Tortoli sul fatto che i malviventi possano avere un ripensamento. Ma ciò non cancella la volontà di lottare contro gli «uomini del male». «Guanto è avvenuto è un colpo tremendo per la nostra collettività», spiega Franco Ladu, sindaco della cittadina, colpita da una nuova tragedia mentre ancora non aveva superato lo choc di un altro delitto, l'omicidio, una settimana fa, di due coniugi, uccisi dall'inquilino di ima loro abitazione cui intendevano dare lo sfratto perché era moroso. «Non mi aspettavo di dover commentare una vicenda del genere» ha sog¬ Lo sconcerto è diventato generale, le prese di posizione si sono moltiplicate nei corso della giornata. «Restituite Silvia Melis al suo bambino, alla famiglia», ha implorato davanti alle telecamere il vescovo di Nuoro Pietro Meloni, rivolgendosi ai malviventi. Il presule ha lanciato un appello a tutti i sardi perché diano un contributo per estirpare la piaga dei rapimenti e collaborino a creare condizioni in cui «sia garantito integralmente il rispetto dell'umanità delle perso- Revocata la proibizione di prevedere il amaro Roma, polemica in un liceo per la proiezione di un film

Persone citate: Antioco Piseddu, Federico Palomba, Franco Ladu, Pietro Meloni, Silvia Melis, Tortoli

Luoghi citati: Nuoro, Ogliastra, Roma, Sardegna