Rapita mentre il figlio dorme

Nuoro: bloccata in auto davanti a casa, la donna appartiene a una famiglia di costruttori Nuoro: bloccata in auto davanti a casa, la donna appartiene a una famiglia di costruttori Rapita mentre il figlio dorme L'Anonima sarda è tornata a colpire TORTOLI' DAL NOSTRO INVIATO UNA LUNGA CATENA DI VITTIME All'apparenza, una donna moderna, grintosa, e in carriera: telefonino, ufficio da consulente fiscale e del lavoro, la Renault Twingo come recita la pubblicità, e pure lo sport (prima atleta, poi dirigente). Niente a che vedere con gli stereotipi di una Sardegna arretrata e crudele, anzi. Ma poi Silvia Melis, 27 anni, scompare nella notte lasciando dietro di sé qualche povera traccia della sua vita moderna e un grande buco nero. Ed è l'Anonima Sequestri che torna a farsi sentire dopo 21 mesi di tregua. Lei, Silvia, poverina, aveva paura proprio di un sequestro. Non s'è capito se si era confidata con qualche amica. 0 se addirittura aveva raccontato le sue paure alla polizia. Certo è che, in fondo, se l'aspettava. Un presentimento. E se l'aspettavano, prima o poi, un sequestro, anche gli investigatori. Perché da queste parti hanno lavorato bene, arrestando nell'ultimo anno una decina dei presunti sequestratori di Vanna Licheri, di Giuseppe Vinci e Ferruccio Checchi. Ma l'Anonima risorge dalle sue ceneri con rapidità impressionante. E riparte con quello che sa fare meglio, i sequestri di persona. L'allarme per la scomparsa di Silvia l'hanno lanciato le «sue» atlete. «Sue» nel senso che Silvia Melis presiede la squadra di pallavolo femminile di Tortoli, «Airone», una onesta militanza in CI, dove lei stessa ha giocato fino a qualche tempo fa. L'altra sera, Silvia aveva invitato tutte le ragazze a casa sua. Una cena «sociale» per parlare dei problemi della squadra. E magari, tra donne, si sarebbe finito per parlare anche di problemi sentimentali. A Silvia bruciava ancora la separazione recente con suo marito Mario. Quando sono arrivate alla villetta, invece, ed erano le 21,20, le ragazze hanno trovato una scena sbalorditiva: la macchina parcheggiata lungo lo scivolo che porta al garage; il bambino, Luca, di 4 anni, placidamentSe addormentato sul sedile posteriore; il telefonino della donna buttato in terra. Hanno bussato, sperando di sbagliare. Sperando che Silvia fosse entrata in casa di fretta, chissà per quale diavolo di motivo. Ma già sapevano, in cuor loro, la verità. Silvia Melis da qualche minuto, al massimo 10, era nelle mani di un gruppo di rapitori. Da queste parti li chiamano «gruppo di prelievo». Sono i professionisti del sequestro, primo atto. Gente che non lascia nulla al caso. Che conosce a perfezione i movimenti delle vittime. Li aspetta nel luogo e nel momento migliore. Spesso si appoggia a un «basista» che sa raccontare anche i particolari più segreti di una persona. Alla fine, agisce con tale rapidità e freddezza da rendere inutili i piani ani i-sequestro delle questure. La prima donna a essere rapita nel 1970 è stata Assunta Gardu moglie dell'ex vicepresidente del Consiglio regionale sardo La cantante Dori Ghezzi fu sequestrata nel 1979 con il cantautore genovese Fabrizio De André Silvia Melis è la centottantaduesima vittima deU'«Anonima sequestri», dal 1960 ad oggi. La prima donna a essere rapita, in tempi recenti, è stata, nel 1970, Assunta Gardu, moglie dell'ex vicepresidente del Consiglio regionale sardo. Il 1979 è l'anno più «nero» nella storia della criminalità in Sardegna: furono sette le donne sequestrate. Tra queste la cantante Dori Ghezzi, rapita in uno «stazzo» in Gallura, con il cantautore genovese Fabrizio De André. pa di tutti i sequestri, i famigliari a sperare nel colpo di fortuna. Invano. Ieri poi è stato un gran susseguirsi di riunioni, di battute in elicottero, di cani scatenati, di posti di blocco. Ma ormai il sequestro è in pieno svolgimento. E c'è da pensare alle indagini. Si guarda all'elenco dei latitanti. Una decina di nomi che tanno rabbrividire i possidenti della Sardegna orientale. In testa a tutti Pasquale Stochino, di Alzana, 63 anni, che detiene il non invidiabile primato di aver trascorso gli ultimi 25 anni del¬ aprire il garage. A quel punto, fulminei, sono entrati in azione i sequestratori. Scena abbastanza immaginabile: balzano fuori dall'oscurità, le chiudono la bocca, la narcotizzano, se la portano via nel giro di qualche secondo. Unico rumore, il telefonino che le cade di mano e resta a terra. Accanto alla portiera dell'auto. Non passano nemmeno 10 minuti e già il 113 è in allarme. Si precipitano tutti alla villetta, commissario, comandante dei carabinieri, famigliari. Scattano i posti di blocco sulle strade che portano dalla costa verso il Su- pramonte e il Gennargentu, verso Orgosolo, Urzulei, Villagrande. Tutto inutile. Il lievissimo vantaggio dei sequestratori gli ha già spalancato le porte di un territorio boscoso, enorme, ricco di anfratti e pressoché disabitato. Il santuario dell'Anonima, che ora è pure più comodo e raggiungibile dopo che hanno ultimato una strada che va dal mare verso l'interno. La notte, che per Lami italiani ò solo Sanremo, a Tortoli si consuma in bianco. Con gli ufficiali dei carabinieri, gli uomini della polizia, il magistrato Mario Mura che sta a Cagliari ma si occu¬ Silvia Melis, 27 anni, assieme al figlio Luca E' andata così anche questa volta: Silvia Melis è stata addirittura vista in strada alle 21,10. Guidava di buon passo verso casa, sapendo che le ospiti erano in arrivo. Era appena uscita dalla casa della baby-sitter. Il bambino dormiva. E ha continuato a dormire nonostante gli sequestrassero la mamma. Segno che non un grido s'è levato. Silvia infatti è arrivata davanti alla sua villetta, ha azionato il telecomando apri-cancello, ha posizionato la macchina sullo scivolo, è scesa per •qschiri L'ultima donna rapita, prima di Silvia Meiis. è Vanna Licheri sequestrata il 14 maggio '95 Non è stata liberata L'ultima lis, è stat67 anni giorni prChecchi, mano ai nule grume NUORO ™»p SARDEGNA MONTA DEL GENNARGE LUOGO DOVE E' AVVENUTO IL RAPIMENTO dorma rapita, prima di Silvia Meta Vanna Licheri. la possidente di di Abbasanta sequestrata quattro rima dell'imprenditore Ferruccio il J 4 maggio del 1995. E' ancora in sequestratori. la sua vita alla macchia. Latitante dal 1972. Allo stesso tempo, si guarda alle proprietà della famiglia. Silvia non è una donna ricca. Ma è molto facoltoso suo padre, l'ingegner Tito Melis. Un costruttore conosciut ìssuno nella zona. Proprietario di terreni e di case. «Noi - si limita a dire il magistrato Mura, uscendo dalla casa dei Meiis - contiamo di fare in fretta. Ma facciamo affidamento sulla collaborazione della gente. Speriamo che questo sequestro scuota la coscienza civile di tutti i sardi». Francesco Grignetti OLBIA ! ^.SASSARI NUORO b1tti ORISTANO CAGLIARI GOLFO DI OROSEI URZULEI MAR TIRRENO URTI * ENTU •TALANA | / lanusei /arbatAX TORTOLI- ■«mwmssimik affidata solo alle forze dell'ordine impegnate nella caccia ai banditi, ma anche e soprattutto «a una grande mobilitazione delle persone e delle coscienze, porcile tutti, rotto ogni schema e facendo prevalere la nobiltà d'animo, si sentano moralmente e civilmente impegnali a collaborare pur assicurare il rientro a casa di Silvia Melis e la consegna alla giustizia» dei malviventi che la tengono in pugno. Corrado Grandesso