« Veltroni? Solo propaganda»

« « Veltroni? Solo propaganda » Insoddisfatti Polo Fini: ha spalmato e Rifondazione un po' di Nutella ROMA. Non si può dire che il discorso di Veltroni abbia riscosso, tra i vari politici presenti al congresso, consensi entusiastici. Anzi. Nel Polo, ma pure nell'Ulivo, l'intervento del vicepresidente del Consiglio ha dato il via a critiche anche feroci. Tagliente il giudizio espresso dal presidente di An, Gianfranco Fini: «La prima parte del discorso, quella relativa all'azione di governo, mi è sembrato il tentativo di addolcire una realtà amara, spalmandola di Nutella. E mi è sembrato - ha aggiunto Fini - che anche il congresso fosse poco convinto di ciò che Veltroni stava dicendo. La seconda parte, quella relativa alle cose da faro, mi è parsa un declamazione di principi senza chiedere a se stesso e al congresso quali possibilità concrete si hanno di realizzare quei pricipi». Fini ha detto di condividere lo spirito della lettera di Berlusconi all'Unità, «ma Veltroni non ha parlato affatto di anticipare la finanziaria '98. Non credo che non lo abbia fatto perché non ha letto l'Unità». A Fini hanno fatto eco l'ex ministro della Giustizia Alfredo Biondi («un discorso autocelebrativo per se stesso, per il governo e per la coalizione») e il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni («una relazione molto lacunosa. Francamente, non mi ero accorto di vivere in un Paese cosi meraviglioso, dove tutto funziona magnificamente dopo soltanto otto mesi di governo dell'Ulivo»). Ma le critiche più dure sono arrivate soprattutto da sinistra. «Certo non mi sono divertito - ha detto il presidente di Rifondazione comunista, Armando Cossutta quello di Veltroni è stato un discorso molto moderato. Lontano non solo dalla tradizione comunista, ma anche da quella socialdemocratica». E Bertinotti ha ribadito: «Si è rivelato esserci una grande distanza tra le nostre posizioni e quelle espresse da Veltroni, una distanza non imprevista ma davvero molto grande. Ormai è stato fugato ogni dubbio sul fatto che in Italia esistono due sinistre tra loro radicalmente diverse: una moderata e liberale, e una antagonista e alternativa come la nostra. Questo esito, certo non apprezzabile - ha aggiunto - è stato favorito dal fatto che qui è stata presentata la posizione del governo e non quella del partito. E quando c'è una confusione tra governo e partito c'è qualche oscuramento della politica». Critiche, queste, che probabilmente Veltroni si aspettava. Meno scontate, forse, quelle di Emanuele Macaluso: «La relazione ha avuto un taglio prevalentemente propagandistico, è mancata l'analisi politica, sono mancati i problemi: qual è il progetto di Stato? Qual è il progetto di Costituzione che hanno le forze che sostengono il governo, nel momento in cui prende corpo l'iniziativa molto positiva della Bicamerale?». Molto duro anche uno dei «padri storici» della sinistra, Pietro Ingrao. Il suo commento è stato lapidario: «Un discorso di normale propaganda governativa». Non privi di critiche anche i commenti del portavoce dei verdi Luigi Manconi: «Sullo Stato sociale le nostre posizioni e quelle del pds non coincidono, mentre quelle indicate per la scuola e la formazione ci trovano d'accordo». Solo il segretario del ppi Franco Marini si è detto del tutto soddisfatto: «Veltroni mi ha convinto, il suo è stato un buon discorso. Ha fatto una difesa credibile ed efficace di questi primi otto mesi di azione del governo». [r. i.)

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