«Rigore e riforme per risanare il Paese»

Il vicepresidente del Consiglio esalta il governo: in 9 mesi abbiamo corretto i conti pubblici Il vicepresidente del Consiglio esalta il governo: in 9 mesi abbiamo corretto i conti pubblici «Rigore e riforme per risanare il Paese» Ma Veltroni «frusta» il sindacato ROMA. Non sembra proprio un congresso di partito quell'assemblamento di persone riunite nella penombra del Palazzo dello Sport. Non si vede una bandiera, non risuonano inni, non c'è l'affollamento tradizionale. La storia del pds, la nuova sinistra, che dalla sconfitta del 1992 passa alla vittoria del 1996 è raccontata con un sobrio filmato muto di quattro minuti e mezzo. Il pds apre il secondo congresso della sua giovane vita con una divisione in due tempi: la doverosa sottolineatura dell'attualità, ovvero la sinistra per la prima volta al governo del Paese dopo 50 anni (incombenza sbrigata ieri da Walter Veltroni); e il bisogno di capire cosa saranno i pidiessini «da grandi». Compito che impegnerà il congresso fino a domenica. Il tutto sotto la regia di Massimo D'Alema. Il quale apre questo congresso (ingessato nelle grisaglie ministeriali ma anche attraversato da attese e timori) con un fuori programma che ha ricreato per la platea preoccupata il pathos dei tempi andati. Così D'Alema, presidente del congresso, in una breve introduzione ringrazia Prodi per il suo «coraggio» e per la «forza» con la quale governa (applausi). Ringrazia, primo tra i tanti ospiti, Silvio Berlusconi «anche per la lettera» che ha inviato all'Unità e pubblicata ieri mattina. Che è un invito a concordare la futura legge finanziaria tra governo e opposizione, pur rimanendo ognuno al suo posto (ma Veltroni non lo ringrazierà affatto). E, infine, onore delle armi ad Achille Occhetto che «dove saremmo ora se non ci fosse stata la sua svolta?». L'ex segretario si alza e va ad abbracciare il suo successore. Anche per Walter Veltroni, il concorrente sconfitto, rinnovata amicizia ma anche la studiata sottolineatura che «è cresciuto insieme a noi». Cioè, non ti puoi spacciare per uno nuovo. L'apertura buonista del congresso comprende un «saluto affettuoso e caldo» per il Presidente della Repubblica che risponde immediatamente dal Quirinale con un messaggio che sembra una benedizione per l'ingresso di D'Alema (prima o poi) a Palazzo Chigi. Scalfaro dice infatti che per il Paese occorre «capacità di assumere responsabilità, forte senso dello Stato, visione politica alta e ampia. Sono certo che il vostro partito saprà porre queste doti al servizio della patria comune». Tutto questo riguarda, però, un futuro imperscrutabile. Qui, ora e fino alle prossime elezioni c'è il governo Prodi, è il senso del discorso del vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni. Questa prima giornata di lavori è doverosamente sua e del go¬ verno (parlano anche i ministri Visco, Finocchiaro, Bassanini). E per un'ora e quarantacinque Veltroni descrive, con comprensibile enfasi, come il governo sia riuscito a correggere in nove mesi la negativa situazione della lira e dei conti pubblici. Non nasconde le difficoltà («Siamo in bilico tra innovazione e un lento scivolamento nella palude del passato»). E difende l'Ulivo che «non è un partito e non lo sarà» ma «è molto di più di una alleanza elettorale». Però, ci vuole «più Ulivo per il governo dell'Ulivo». La sinistra sia orgogliosa del governo Prodi, esorta. Veltroni, paladino del «partito dell'Ulivo», non dice di più in materia rispettando il patto di non belligeranza stipulato con D'Alema, impegnato a rafforzare invece un partito che da sinistra guarda al centro. Che è poi l'oggetto misterioso che prende in esame questo congresso. Ma il vicepresidente del Consiglio trova vie traverse per piantare i suoi paletti di confine. Così a sinistra dice a Bertinotti che ormai occorre «una intesa parlamentare di medio periodo» (che il pds chiede da tempo). E vuole dire a Rifondazione che se ora esita rischia veramente di essere messa fuori. A Berlusconi Veltroni risponde che c'è da risolvere ancora il problema del suo «conflitto di interessi» e che si può discutere della sua offerta ma «senza furbizie e doppie verità. Il rapporto maggioranza-opposizione è stato scritto non da noi, ma dagli elettori e non lo si può cancellare». E' un implicito «no» all'apertura di Berlusconi anche l'ostentato silenzio di Veltroni sul richiesto anticipo della legge finanziaria (e oggi sarà interessante sentire cosa aggiungerà Romano Prodi, che parlerà al congresso). Dopo avere esortato i sindacati ad accettare la «flessibilità» dei salari per favorire l'occupazione specie al Sud (provocando la irritata reazione degli interessati: oggi interviene Cofferati), Veltroni ha concluso con una stretta di mano a D'Alema e un abbraccio a Prodi, che sedeva in prima fila. Il dibattito pomeridiano è stato quasi tutto per gli oratori dissenzienti, ulivisti e della sinistra. Tortorella ha detto che «non esiste un leader infallibile». Macaluso ha definito «propagandistico» il discorso di Veltroni. Il ministro Visco ha promesso che cambierà un fisco ingiusto e la ministra Finocchiaro ha accusato con veemenza il partito di ignorare le donne. Ha parlato quasi 2 ore dopo il «grazie» di D'Alema a Prodi Alberto Rapisarda Macaluso attacca «E' un discorso propagandistico» CCll nostro viaggio sarà duro, sarà difficile. Incontreremo molti ostacoli, dovremo scalare molte montagne. Non so se sarà di mille miglia o se sarà più lungo. So che il nostro dovere è metterci in marcia e oggi, da questo congresso, alla sinistra, ai democratici, al Paese, possiamo dire: il primo passo è fatto, il viaggio è cominciato 11 CCE' necessario sottrarre alle polemiche il rapporto tra Rifondazione e governo. Rimango dell'idea che sarebbe utile per la stabilità un'intesa parlamentare di medio periodo 11 CLHo sentito dire che Bossi vuole una secessione condivisa: per condividere qualcosa, bisogna essere in due. Allora è bene saperlo, noi non condivideremo mai la rottura dell'Italia. Su temi come l'unità nazionale non si scherza. L'Italia è una e indivisibiledalla Valle d'Aosta a Lampedusa 11 (,(,11 conflitto di interessi fra la proprietà di mezzi di informazione e la partecipazione alla vita pubblica è un'anomalia italiana. Va eliminata senza intenti punitivi verso nessuno J) titolo di studio Diploma di scuola media superiore Carriera Iscritto nel 1970 alla Fgci, nel 1975 è membro della direzione nazionale. Nel 1980 diventa vice responsabile nazionale della stampa per il pei e nel 1983 è responsabile della sezione «comunicazioni di massa». Dal 1992 al 1996 ha diretto «l'Unità» Hobby... Gli Anni 60 (ne ha scritto un libro, «Il sogno degli Anni Sessanta»), il cinema Iscrive una rubrica di film in tv sul «Venerdì» di «Repubblica», il calcio (anche su questo ha scritto un libro «Il calcio è una scienza da amare») LE FRASI DI cognome. VELTRONI nome WALTER nato il 3 luglio 1955 A Roma residenza. Roma stato civile Coniugato, 2 figlie, Mi Vii ggMartina e Vittoria VELTRONI

Luoghi citati: Italia, Lampedusa, Roma, Valle D'aosta