Sul vice-premier lira Cgil «Così cerchi la guerra» di Paolo Patruno

Sul vice-premier lira Cgil «Così cerchi la guerra» Sul vice-premier lira Cgil «Così cerchi la guerra» flu il eA Cofferati: un errore abbassare le garanzie per chi ha già un lavoro «Quella frase di Rilke indica la morte!» SCONGIURI DEI DELEGATI ma che va giudicato nel merito», che anche ieri per bocca di Veltroni non gli ha risparmiato le frecciate, stimolandolo ad aver più «coraggio» davanti alla parola simbolo del cambiamento, la «flessibilità», di gettare risolutamente alle spalle «resistenze e conservatorismi» per affrontare la riforma del Welfare. E si coglie un senso di delusione, fl SCROSCIANTE. TIEPIDO CALDO MODESTO to più selvaggio a farlo. Nessuno si illuda». E Veltroni ha ricordato a Cofferati il «coraggio» di Lama per la «svolta dell'Eur», quello più recente di Trentin per gli accordi del '93 sulla politica dei redditi e il costo del lavoro. Oggi, allora, la Cgil è diventata conservatrice? Cofferati ci pensa un po' e poi stoma il colpo sostenendo: «Era Bertinotti, non i sindacati» il vero bersaglio delle frecciate di Veltroni. Ma al governo manda subito a dire che nemmeno dopo l'intervento del vice-presidente al congresso del pds, la Cgil ha cambiato idea sulla manovra-bis: «Sarebbe pericoloso farla». E altri fronti di dissenso con Prodi e compagnia sono la mancata attuazione del patto per il lavoro, la riforma dello Stato sociale. Ma sarà importante ascoltare quello che Cofferati dirà a D'Alema. In un'intervista a «Panorama», il leader della Cgil ha affermato che è «un errore» sostenere che un sindacato moderno deve accettare anche una riduzione delle garanzie di chi è dentro il sistema per favorire chi è fuori, come sembra pensare il pds. In alto, Bertinotti e Cossutta A fianco il segretario generale della Cgil Cofferati tario della Cgil del Piemonte, che nel suo intervento ha avvertito i delegati che Rilke con le sue parole poetiche voleva indicare la morte. La stessa impressione l'aveva avuta anche il deputato Sergio Sabbatini, che ha raccontato ai cronisti: «Quando ho letto quella frase, mi sono detto: "Ma quella è la morte!". E ho fatto i debiti scongiuri». Ma la frase di Rilke si presta anche a «esercizi di stile», come puntualmente è avvenuto in alcuni interventi. Claudio Petruccioli, ad esempio ha parafrasato l'autore ammonendo così: «Il passato può entrare in noi anche se definitivamente morto». Stessa cosa ha fatto Emanuele Macaluso: «La fine - ha detto entra in noi molto prima che accada». [Ansa] ci sta a passare per una forza di «conservazione» perché difende la riforma delle pensioni varata appena un paio d'anni fa e non ancora attuata completamente. Perché, affermano i suoi dirigenti, si oppone a ima flessibilità sul mercato del lavoro che considerano l'anticamera della precarizzazione, la fine della contrattazione su due livelli sancita negli accordi del '93. di smarrimento fra gli uomini della Cgil calati al Palaeur. Sbotta, infatti, Walter Cerfeda, uno dei segretari confederali: «L'intervento di Veltroni è una sfida, immotivata e pericolosa nei confronti della Cgil. Siamo rimasti smarriti di fronte alla superficialità di quest'analisi». E Cerfeda spiega la sua irritazione: «Si è dato poco spazio al tema del lavoro e dello sviluppo che in questa analisi si risolvono nella richiesta di salari flessibili e di tagli allo Stato sociale. Questo conferma - è la stoccata • le ragioni per lo sciopero che i sindacati potrebbero proclamare per 0 22 marzo. Oggi ci hanno fornito una lunga serie di buoni motivi in più per farlo». Insomma, la Cgil di Cofferati non Ma Veltroni ha incalzato dal podio proprio la Cgil, perché la. Cisl è più disponibile sulla flessibilità anche salariale per rilanciare l'occupazione al Sud. Perciò il vice-presidente del Consiglio ha incitato il sindacato ad accettare questa sfida perché «se non saremo capaci noi di gestire la flessibilità, sarà il merca¬ Paolo Patruno

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