Lotti: «Li ho visti sparare» di V. Tess.

lotti; «Li ho visti sparure» lotti; «Li ho visti sparure» // superteste racconta i delitti del mostro eco Routini. «Lotti si è contraddetto in maniera clamorosa. Quando non sapeva più come fare si è anche avvalso della facoltà di non rispondere. E' un bugiardo totale, se questa è la prova d'accusa io in assise ci vado più che volentieri», ribatte duro Giangualberto Pepi, difensore di Mario Vanni, detto Torsolo, uno dei compagni. E Rodolfo Lena, patrono di Giovanni Faggi, altro accusato: «Dopo una serie di contestazioni, Lotti ha dimostrato la sua inattendibilità». Quando è ufficialmente cominciato il suo giorno più lungo, alle 7,30 al momento di entrare in aula, Lotti è apparso tranquillo, distaccato, freddo. Poi, quando si è aperta l'udienza e per un'ora filata il pubblico ministero Paolo Canessa ha fatto le sue domande, lui ha risposto, senza balbettare o sbagliare, preciso, puntuale. «E' uno che ha imparato bene la lezione», commenta l'avvocato Pepi. Sia come sia, Katanga ha ripetuto le accuse, ha ripercorso la strada tortuosa che lo ha condotto davanti al giudice, soprattutto ha incordato quello che ci si aspettava ricordasse: che lui gli omicidi li ha visti, che il Pietro sparava e il Vanni tagliava, che una volta lui pure aveva fatto fuoco, insomma che tutta questa orribile storia è così come lui la racconta e che il «mostro di Firenze» è davvero caduto in trappola. E ha pure parlato di quella volta che Pacciani lo avrebbe violentato. «Lotti ha risposto a tutto in modo preciso, ha retto bene alle contestazioni. Secondo noi è stato un atto molto utile», ripete il dottor Fleury. E assicura di essere soddisfatto. «Lotti è apparso un po' impaurito e un po' reticente. Ma le cose le dice ed è preciso nel riferire le circostanze e le modalità degli omicidi», osserva il difensore, Stefano Bertini. Sì, ammette l'avvocato Pepi, Lotti è uno che ci sa fare. E Vanni? «Bugiardo!», ha sibilato un paio di volte. Oggi, al termine dell'udienza preliminare, verrà deciso se i tre «amici di merende» saranno processati. [v. tess.]

Persone citate: Fleury, Giovanni Faggi, Mario Vanni, Pacciani, Paolo Canessa, Rodolfo Lena, Stefano Bertini

Luoghi citati: Firenze