Sassi killer, veleno sugli avvocati

Sassi killer, veleno sugli avvocati Sassi killer, veleno sugli avvocati Tortona, le loro foto mostrate agli imputati Iosa. E il terzo, scarcerato a sorpresa l'altra notte su ordine del giudice delle indagini preliminari Gullino: Michele Faiella, 25 anni, «un alibi di ferro», dicono i suoi legali, Ricucci e Simone. La sera del delitto era a ottocento chilometri da Tortona, cioè in Calabria. «Montagner e Faiella escono dal carcere - commenta il procuratore Cuva - ma non dal processo. Se però dovessero risultare estranei, vorrà dire che dovremo cercare altre due persone, perché erano in undici, sul cavalcavia, la sera del 27 dicembre». Undici sul cavalcavia, più un misterioso personaggio un avvocato - su cui la procura sta indagando da settimane. Un avvocato tortonese che ha circa quarant'anni, che in passato ha avuto dei guai con la giustizia e perciò è stato sospeso dall'Ordine. Il nome? Top secret. A lui si sono rivolti «Ci sentiamo sospettati dalla procura» Presa di posizione dell'ordine forense Cuva: c'è una mente che pilotava i giovani Faiella: i Furlan? Mai conosciuti c'è un giardino, e un viale con la ghiaia». Il 27 gennaio Siringo viene interrogato di nuovo, e dopo tocca a Sandro Furlan, e poi al fratello Gabriele. Vengono mostrate loro le foto di dieci avvocati di Tortona, tutti sui quarant'anni. Tra questi almeno quattro difendono altri imputati. Un arrestato identifica come «consigliere» il legale di cui la procura sospetta. Ma gli altri due indicano a colpo sicuro altri due avvocati. E allora, chi è il vero «cattivo consigliere»? La storia delle dieci foto comincia a circolare, gli avvocati si sentono spiazzati. E chi possiede una villa fuori Tortona con vialetto e ghiaia (come molti professionisti della città) comincia a pensare «ma non sospetteranno proprio di me?», e a non dormire la notte. Piero Moccagatta, presidente del Consiglio dell'Ordine, i dice: «Preferisco non fare commenti. Se c'è un avvocato indagato, l'Ordine deve esserne informato». «No commenti) anche da Mario Boccassi, presidente della Camera penale di Alessandria. Ma allora, c'è un avvocato indagato? Il procuratore Cuva dichiara: «C'è qualche aspetto che potrebbe portare nuovi elementi apprezzabili. Siamo nell'ambito delle scommesse. C'è chi scommette sui cavalli, e chi invece...». E di fatto riapre l'ipotesi di «una mente che pilotava i ragazzi» (parole del procuratore), qualcuno che scommetteva soldi sui bersagli centrati con i sassi lanciati dal cavalcavia. «Io non c'ero. Ero a Carpino, in provincia di Foggia, dove abitano i miei», racconta Michele Faiella, ventidue giorni di isolamento nel carcere di Asti. L'alibi? «La sera di Santo Stefano ho avuto un incidente con la macchina, e l'ho portata dal carrozziere». E il carrozziere di Carpino ha confermato tutto. I fratelli Furlan? «Mai conosciuti. Durante i confronti mi accusavano, e a me veniva da ridere, tanto la cosa era assurda. Ero abbastanza tranquillo, sapevo di avere la coscienza a posto. Perché mi accusano? E chi lo sa? In carcere ci ho pensato tantissimo, ma non ho trovato una spiegazione. Ma non mi hanno mai guardato in faccia, neanche una volta. Io cercavo i loro occhi, e loro mi sfuggivano. Dopo tutta questa storia, mi sono indifferenti. Per me non esistono nemmeno, i Furlan». Brunella Giovare

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Calabria, Carpino