La Albright tenta Mosca

Da Bruxelles oflre al Cremlino un Consiglio militare coi 16 per rendere accettabile l'allargamento a Est Da Bruxelles oflre al Cremlino un Consiglio militare coi 16 per rendere accettabile l'allargamento a Est la Albright tenta Mosca «Una brigata comune Nato-Russia» I no di Dini ai francesi: niente direttorio a 5, il comando Sud stia a Napoli, l'ammiraglio resti americano e il vice italiano BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'allargamento della Nato verso Est procederà come previsto, ma l'Occidente sta facendo alla Russia una corte serrata, sperando che alla fine Mosca si rimangi i suoi «niet» e dica il fatidico sì. L'ultima proposta di diminuzione consensuale della potenza russa l'ha lanciata ieri a Bruxelles il nuovo segretario di Stato americano Madeleine Albright, al termine di un Consiglio atlantico straordinario durato meno di due ore. Ed è una di quelle proposte difficili da rifiutare. «Noi - ha detto la dama di ferro - immaginiamo un Consiglio congiunto Nato-Russia che promuova un dialogo regolare sulle più importanti questioni di sicurezza, arrivi a decisioni concordate quando possibile, e colga le opportunità per azioni comuni. Strateghi russi e della Nato lavorerebbero insieme presso i nostri più importanti comandi militari. E potremmo iniziare immediatamente a sviluppare una brigata congiunta Nato-Russia». Il tutto garantito non da un vero e proprio trattato, come chiedono i russi, ma da una Carta definita comunque «solenne». A queste offerte l'Alleanza atlantica aggiungerà a fine settimana una proposta di revisione del trattato Cfe sulle forze convenzionali in Europa: nuove «significative» riduzioni degli armamenti che dovrebbero andare nella direzione auspicata da Mosca. La novità politicamente più importante è quella del Consiglio Nato-Russia, ma la «brigata congiunta» è assai più evocativa «E' una idea eccellente - ha detto il segretario della Nato Javier Solana -. Il suo scopo sarebbe lavorare mano nella mano con la Russia per il mantenimento della pace». Secondo la Albright l'idea «è basata sull'esperienza estremamente positiva che abbiamo avuto in Bosnia», dove i militari russi garantiscono sotto comando americano la sicurezza nel corridoio della Posavina: uno dei punti più caldi dei Balcani. Certo, il Consiglio Nato-Russia ha intimorito gli osservatori dei Paesi dell'Est europeo, in attesa di essere accolti dall'Alleanza. Dini però ha detto che «non si tratta di dare (alla Russia) il diritto di veto sulle decisioni prese dalla Nato, ma di compiere l'allargamento in condizioni che siano in armonia con Mosca». E la Albright è stata ancor più chiara: «Stiamo tentando di includere il più possibile la Russia nelle attività della Nato, ma quello che non vogliamo è dare alla Russia la possibilità di bloccare le azioni che i Sedici vogliono intraprendere». A giugno a Madrid la Nato annuncerà dunque quali Paesi faranno parte del primo gruppo di allargamento. Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca sono praticamente sicure. La Francia spinge per includere anche la Romania, e altri, Italia compresa, chiedono l'adesione della Slovenia. A dicembre dovrebbe essere firmata Per genocidio l'adesione dei nuovi membri, e al vertice di Washington, che nel 1999 celebrerà i 50 anni della Nato, l'allargamento dovrebbe essere completato formalmente. Restano comunque molte difficoltà. La prima è di procedura: Dini ha ribadito con fermezza l'opposizione italiana a un negoziato tra la Russia da una parte e Usa, Germania, Francia e Inghilterra dall'altra. «Voglio dichiara¬ Il giudice del Whitewater Kenneth Starr e i Clinton. Alla Casa Bianca si dice ufficiosamente: «Le pare che un uomo che sta per rinviare a giudizio la coppia presidenziale vada a fare il rettore in California?» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sospiro di sollievo alla Casa Bianca. Kenneth Starr, il coriaceo procuratore che indaga sullo scandalo Whitewater, lascia a sorpresa il suo incarico e torna a insegnare all'università. La facoltà di Legge dell'Università di Pepperdine, in California, ha annunciato che Starr sarà il nuovo decano a partire dal primo agosto. Il procuratore ha confermato: tra sei mesi lascerà gli intrighi della capitale per le spiagge di Malibu. I media americani, o comunque la maggior parte di essi, hanno subito tratto questa conclusione: se Starr getta la spugna significa che non ha abbastanza elementi in mano per rinviare a giudizio il Presidente degli Stati Uniti. Starr, dal canto suo, invita a non fare ipotesi affrettate: «L'indagine prosegue». Nonostante l'invito alla cautela del procuratore, il colpo di scena ha provocato più di un Molte perplessità su una figura discutibile, ma il Cremlino preme perché vuole nuovi simboli popolari Il segretario di Stato americano Madeleine Albright con il segretario della Nato Javier Solana a Bruxelles Nelle foto piccole da sinistra il ministro degli Esteri francese De Charette e Lamberto Dini Nella foto grande una esercitazione delle truppe Nato re qui con franchezza che l'Italia non intende accettare tali procedure», che tra l'altro darebbero a Mosca e ai Paesi candidati «un'idea sbagliata su chi comanda nella Nato». C'è poi la questione turca. Il ministro Tansu Ciller non ha ripetuto le minacce di veto all'allargamento della Nato nel caso in cui la Turchia resti fuori dall'Unione europea. Ma ha ricor¬ dato che per 40 anni il suo Paese, a diretto contatto con l'orso sovietico, ha fornito all'Alleanza l'esercito più potente dopo quello americano, e ha definito «inaccettabile» l'esclusione della Turchia dall'Unione europea su basi religiose. Un'altra difficoltà sta nella reahzzazione della «Identità di difesa europea» in seno alla Nato. Parigi chiede che il comando del fianco Sud sia affidato a turno a Francia, Spagna e Italia, e magari che sia spostato da Napoli a Tolone. Gli americani non ne vogliono sapere e l'Italia nemmeno, anche perché il vice comandante è da sempre italiano. Da Parigi erano arrivate voci su un accordo tra Chirac e la Albright: il comando agli Usa e il vice alla Francia. Ma Dini ha smentito. «Che le autorità fran¬ le sanzioni che Washington vuole imporre alle aziende europee che commerciano con Cuba. Il commissario Leon Brittan ha definito «inaccettabile, irresponsabile e inutile» la posizione americana. La dama di ferro si è mostrata diplomatica, ma non ha promesso nulla per «disinnescare questa bomba potenziale». cesi abbiano avanzato una simile proposta per uscire dall'impasse è possibile, ma credo che il contenuto sia assolutamente irrealistico. E comunque la signora Albright, con tutto il rispetto, non ha il potere di decidere una questione che tocca anche altri». In realtà l'unico vero passaggio stonato è stato suonato non alla Nato, ma alla Commissione europea, quando si è parlato del¬ Fabio Squillante