Aperta la prima Borsa palestinese

Aperta la prima Borsa palestinese Aperta la prima Borsa palestinese minacciò di non sostenere più il ritiro israeliano da Hebron se essa non si fosse materializzata. Netanyahu si sarebbe allora trovato in minoranza nel suo stesso governo. Dalle deposizioni di questi e di altri personaggi minori - ascoltati per decine di ore - gli mquirenti sono usciti con le idee alquanto confuse e con un quadro talmente contraddittorio da rendere necessario un chiarimento al più alto livello, con Netanyahu in persona. «Un ultimatum a Netanyahu su Hebron?», si è stupito Deri, caden¬ giorno di contrattazioni a settimana. Con l'intensificarsi degli scambi saranno poi aggiunti altri giorni. Nel listino della borsa ci sono 23 società e altre 20 sono in attesa di completare le procedure di iscrizione. Secondo Bataina ci sono una sessantina di società con capitale azionario che hanno i requisiti necessari per essere ammesse in borsa. Un lungo applauso ha salutato la prima operazione di vendita di titoli. L'avvio è avvenuto alle 10,02 del mattino quando sullo schermo di un monitor è comparsa una striscia gialla che annunciava la prima transazione. La borsa è situata al primo piano di un edificio di otto piani in buona parte occupati da uffici. [Ansa-Agi] do in apparenza dalle nuvole. La sua spiegazione: Netanyahu in persona lo aveva pregato di farsi intervistare dalla tv e di minacciare l'opposizione del suo partito al ritiro da Hebron. «In quei giorni Arafat non faceva che avanzare nuove richieste - ha aggiunto - e dovevamo fargli presente che l'opposizione interna nel governo israeliano rischiava di bloccare del tutto Netanyahu». «Fu Dorè Gold, il consigliere politico di Netanyahu, a dettarmi il testo dell'ultimatum», ha concluso Deri. Gli inquirenti stentano tuttora a capire perché il 4 gennaio Netanyahu volesse come consigliere legale l'avvocato Dan Avi Yitzhak e avesse scartato la candidatura di Bar-On e perché due giorni dopo le sue simpatie si fossero repentinamente invertite. Che cosa era successo di così drammatico in quelle 48 ore da fargli cambiare avviso? Avi Yitzhak è l'avvocato di Deri nel processo che lo vede accusato di corruzione. Se fosse divenuto consigliere legale del governo, la difesa di Deri avrebbe perso il suo cardine principale. Come potè Deri impedire la sua nomina: forse con Aveva giurato di non stringere mai la mano ad Arafat, e l'ha stretta, anzi ha persino abbracciato il «nemico»; di non lasciare Hebron, e l'ha abbandonata Ora, sembra dietro pressioni di Clinton ha rinunciato a costruire un nuovo quartiere ebraico a Gerusalemme, cosa che il leader Olp non gli perdonerebbe

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