Occhetto attacca Massimo «Attenti ai finti innovatori»

OccheHo attacca Massint «Attenti ai finti innovatori OccheHo attacca Massint «Attenti ai finti innovatori ROMA IAVOLO di un Occhetto. Chiede di parlare alla Bicamerale, formalmente si inchina all'autorità del Presidente seduto due poltrone più in là («Sono d'accordo sulla significativa e importante consapevolezza sottolineata da D'Alema...»), ma in realtà l'ex segretario del pds pronuncia il discorso più anti-dalemiano della sua vita. «Sarebbe davvero un brutto capolavoro - dice Occhetto - se le riforme istituzionali portassero al rafforzamento delle segreterie di partito» e «il vero discrimine è quello tra veri o finti innovatori, non quello destra-sinistra». Fin qui le dichiarazioni di principio, certo allusive, ma che molti in Bicamerale potrebbero sottoscrivere. Ma Occhetto - alla fine diventa chiaro - ha scritto il suo discorso con un unico scopo: scavalcare D'Alema contemporaneamente da destra e da sinistra e lanciare ponti verso tutti i nemici del presidente della Bicamerale. Tutto ha inizio nella sala della Regina, nel cuore di un pomeriggio di tranquillissimo «dibattito generale». Sono le 16,37 quando Massimo D'Alema, senza tradire emozioni, dice: «La parola all'onorevole Occhetto». L'incipit è inappuntabile: «Signor Presidente...». Per un quarto d'ora sembra il solito Occhetto che parla all'imperfetto e si auto-cita a ripetizione: «Nel '92 alla Bicamerale prevedevamo che...»; «... quella che definivamo un'armatura istituzionale...»; «... non dimentichiamo da cosa siamo stati mossi nella prima Bicamerale». Poi parte Occhetto-l'equilibrista: D'Alema sta cercando'una riforma elettorale e di governo che non scontenti Berlusconi e Marini ma neanche Bertinotti? E allora ecco Occhetto lanciare un amo verso Fini, Cossiga, Segni e i presidenzialisti della sinistra. La riforma istituzionale, dice, «non può voler dire il ritorno, ad una maggiore quota proporzionale» e neanche «al metodo maggioritario di coalizione con premio di maggioranza». Capito cari D'Alema e Bertinotti? Se volete prendere la strada del Tatarellum, sappiate che è già pronto il fuoco di sbarramento. Certo, per Occhetto l'optimum è «l'elezione diretta del premier», ma ecco Akel svariare e lanciare un ponte anche verso i presidenzialisti: «Ritengo utile un dialogo aperto e franco fra i sostenitori del premierato e i sostenitori del semipresidenzialismo alla france¬ t RILKE COME SLOGAN Il congresso del pds cita il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, vissuto fra '800 e '900, e adotta come slogan una sua frase tratta da «Lettere del giovane poeta»: «Il futuro entra in noi molto prima che accada». Sarà l'unico slogai i presente in tutto Palaeur. Cesare Cases commenta per noi questa scelta. GIOVEDÌ' 20 11,30 indento cli'^èl^rii 11, IL futuro entra in noi molto prima che accada». 1 ritmi frenetici fanno sì che ci si richieda il futuro commento a questa frase prima che abbiamo il tempo di cercare nell'opera in questione il luogo esatto donde è stata tratta. Ma in generale quando Rilke parla di un «seme» che germina e matura in noi fin da quando esistiamo, questo seme è la nostra morte individuale. Non so se D'Alema intendesse applicare la frase all'esistenza di un collettivo, che sia un congresso o un partito. Se così è, l'applicazione non sembra inverosimile nel caso specifico. Se poi qualcuno desidera un'interpretazione meno pessimistica, si può ricordare che Rilke non solo ignorava i confini tra i Paesi europei, viaggiando instancabilmente dall'uno all'altro (in America invece non andava perché non c'erano signore blasonate che potessero ospitarlo), e quindi può a buon diritto essere assunto a emblema della vocazione europeistica del pds, ma che spesso i suoi personaggi ignorano i confini tra la vita e la morte e si intrattengono con i morti come se fossero vivi. Anche in questo caso ogni applicazione è lecita. E quando Occhetto se ne va, D'Alema non tradisce sorpresa, soltanto un lievissimo sospiro. Chi invece si affretta a pronunciare un panegirico del discorso di Occhetto è Rocco Buttigliene: «E' stato il più bel discorso ascoltato in Bicamerale, con valenza politica e spessore culturale». E Buttiglione fa finta di chiedersi: «Dobbiamo capire se Occhetto parla a nome proprio, se a nome di una parte della maggioranza o se addirittura è un ballon d'essai di D'Alema per saggiare le nostre reazioni». se...». Finito? Non ancora. Dopo aver attaccato da «destra» i fans dell'accordo, ora Occhetto lancia un amo anche verso comunisti e popolari: «Trovo azzardate ■ dice l'ex segretario del pds - ipotesi come quelle di un presidenzialismo senza poteri e che contro le intenzioni di chi le propone, potrebbero aprire il varco a soluzioni di tipo plebiscitario», quando un «centro fortemente legittimato cercherebbe di arrogarsi poteri che non gli sono formalmente riconosciuti, invocando la piazza contro altri centri istituzionali». 13,00 Intervento di Prodi SABATO 22 9,00^prum della sinistra 18,00 Intervento conclusivo di D'Alema DOMENICA 23 Approvazione documenti politici Elezione segretario Elezione organismi dirigenti I CONGRESSI DI SEZIONE 156 MILA PARTECIPANTI Fabio Martini Cesare Cases MOZAS MA MOZIONE D'ALEMA 'O'v 51 98,7% NO 0,2% ASTENUTI 1,1% EMENDAMENTO EMENDAMENTO AMBIENTE WELFARE EMENDAMENTO SULLA SINISTRA EMENDAMENTO SUL PARTITO EMENDAMENTO EMENDAMENTO WELFARE GIUSTIZIA EMENDAMENTO EMENDAMENTO EMENDAMENTO RIFORME UNITA' SINISTRA RAPPORTI CON RIF. EMENDAMENTO INFORMAZIONE F.Bandoli G.Buffa L.Paolozzi Occhettiani G.Mele Occhettiani Occhettiani Occhettiani G.Labate E.Macaluso SI 48,0% SI 26,4% SI 17,8% SII 7,1% S116,5% SI 12,0% SI 11,1% SI 9,3% SI 8,2% SI 7,3% NO 26,7% NO 40,7% NO 41,4% NO 49,6% NO 46,6% NO 52,5% NO 50,6% NO 53,5% NO 51,8% NO 57,6% ASTENUTI 25,2% ASTENUTI 32,9% ASTENUTI 40,8% ASTENUTI 33,3% ASTENUTI 36,8% ASTENUTI 35,5% ASTENUTI 38,2% ASTENUTI 37,2% ASTENUTI 40,0% ASTENUTI 35,1%

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