Bertinotti boccia la «manovrina» di Mario Deaglio

Vertice da Prodi sui conti pubblici. Berlusconi: governo incerto. Domani via al congresso pds Vertice da Prodi sui conti pubblici. Berlusconi: governo incerto. Domani via al congresso pds Bertinotti boccia la «manovrino» Scivolano lira e Borsa, marco verso quota 1000 DOVE SI PUÒ' TAGLIARE PER la «manovrina», il governo sembra usare la stessa tecnica utilizzata per la legge finanziaria: quella di rivelare le sue intenzioni poco alla volta, a piccole dosi, allo scopo di preparare gli italiani a una nuova razione di severità. La necessità della «manovrina» viene in rapida successione negata e affermata; poi ci si corregge ancora con dei «se» e dei «ma», poi si conclude con un «aspettiamo e vedremo». Un governo coraggioso dovrebbe lanciare messaggi più forti. E dire apertamente che il nostro punto di riferimento resta la situazione tedesca: contrariamente a quanto affermato dal presidente del Consiglio qualche giorno fa, le manovre fiscali italiane si decidono, in parte almeno, in Germania, o almeno sono condizionate da quello che i tedeschi faranno per uscire dalle loro gravi difficoltà congiunturali. Non va nascosta la criticità del momento per i programmi dell'Unione Monetaria: se il numero dei disoccupati in Germania dovesse ancora salire e i tedeschi decidessero di far slittare la loro adesione all'Euro, non c'è dubbio che le politiche finanziarie di tutti i governi europei dovrebbero essere modificate, così come i cambi delle monete europee, sterlina esclusa, ne risulterebbero fortemente indeboliti rispetto al dollaro. Nessuna seria azione di governo dell'economia potrà essere efficace- Mario Deaglio CONTINUA A PAG. 6 SETTIMA COLONNA ANALISI Quei misteri d'Italia sconcertano i mercati di Massimo Giannini A PAG. 3 ROMA. Vertice da Prodi su conti pubblici e pensioni. Le congetture sul rinvio della moneta unica indeboliscono la lira e fanno salire i tassi. La nostra moneta ha sfiorato ieri sera quota mille sul marco; il dollaro ha raggiunto le 1684 lire contro le 1672 di lunedì. Domani sono attesi i primi dati delle città campione sull'inflazione. E il governo risponde stringendo i tempi per la manovra-bis sui conti dello Stato, nonostante l'altolà di Fausto Bertinotti. «La manovra di primavera - ha detto il leader di Rifondazione - sarebbe un grave errore perché dopo la tassa sull'Europa un nuovo provvedimento allo stesso scopo alimenterebbe un forte risentimento popolare antieuropeo». La manovrina, secondo l'Iseo, istituto di studi economici che dipende dal Tesoro, dovrebbe essere di 14 mila miliardi. Il presidente del Consiglio preferirebbe fermarsi a diecimila. Berlusconi condanna «l'incertezza del governo». Ceccarelli, Lepri, Martini Meli, Novazlo, Rapisarda e Tropeano ALLE PAG. 2,3,5 E15 INCHIESTA L'EUROPA VERSO MAASTRICHT

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