«In fuga da Kim 7 gerarchi»

Lo ha rivelato alla Cia. A Seul caccia ai sicari di Pyongyang e stop agli aiuti alimentari ai cugini-nemici Lo ha rivelato alla Cia. A Seul caccia ai sicari di Pyongyang e stop agli aiuti alimentari ai cugini-nemici «In fuga du Kim 7 gerarchi» // nordcoreano esule: mi imiteranno L. LONDRA m ANNUNCIO, il 5 dicembre 1996, che l'India aveva completato con succer.so le ricerche su un missile a medio raggio con capacità nucleari, l'«Agni», è sembrato testimoniare lo sviluppo di una formidabile industria nazionale degli armamenti. In concreto, l'Agni, che non sarà dispiegato ed è parte dell'Integrated Guided Missile Development Programme (Igmdp), è una delle poche branche di successo di quest'industria. Sostenuta dalla terza comunità scientifica e tecnologica per dimensione nel mondo, e con un esercito fra i più grandi come acquirente forzato, l'industria degli armamenti dell'India potrebbe essere profittevole e autosufficiente. In effetti, le capacità dei 50 laboratori della Defence Research and Development Organisation (Drdo), i 39 impianti di approvvigionamento e gli 8 stabilimenti che producono navi, cani armati, jet e missili rendono l'industria militare indiana una delle più notevoli, sulla carta. Ciononostante, quest'industria non è riuscita ad essere autosufficiente né a soddisfare le necessità delle forze armate, che fanno regolarmente assegnamento sulle importazioni per le proprie esigenze. Le principali ragioni di questo fallimento sono: • Mancanza di risorse: per esempio, i finanziamenti alla Drdo ammontano a meno del 5% del bilancio della difesa e a un misero 0,13 per cento del prodotto interno lordo, appena 385,2 milioni di dollari. • Il dominio sull'industria degli armamenti delle imprese di proprietà dello Stato, che fino a tempi recenti seguivano la formula «costo-piùprofitto» anziché aumentare le vendite e ridurre i costi di produzione. • Un approccio non strategico alla produzione delle armi. • Il completo fallimento nello sviluppo delle esportazioni. Oggi, meno di un terzo del budget annuale indiano della difesa (pari a 8,1 miliardi di dollari) è speso per equipaggiamenti prodotti in India. Data la mancanza di risorse, le restrizioni agli scambi con l'estero e l'interruzione delle tradizionali forniture all'India da parte della scomparsa Unione Sovietica, c'era una certa logica nel tentativo indiano di incrementare la produzione militare locale. Tuttavia, questa industria non sembra in grado di rispondere adeguatamente alle richieste che le vengono rivolte. Soltanto tre progetti indiani godono di un sostanzioso supporto finanziario. Si tratta dei piani per produrre 126 Main Battle Tank (Mbt, carri armati da battaglia) «Arjun» al costo di 282 milioni di dolla- SEUL. Hwang Jang Yop, il transfuga nordcoreano già ideologo e segretario del pc di Pyongyang, ha comunicato a funzionari dei servizi segreti americani che da cinque a sette alti esponenti del partito comunista nordcoraeno intendono a loro volta lasciare il Paese. Hwang si è rifugiato il 12 febbraio nel consolato sudcoreano a Pechino, in attesa di passare a Seul. La notizia è un altro segnale della disgregazione interna che ha raggiunto il regime marxista di Kim JongII. Per il caso di Hwang, che ha creato imbarazzo a Pechino (Pyongyang lo vuole indietro, Seul esige che sia lasciato andare dove vuole), la Corea del Nord ha lasciato intendere ieri che potrebbe decidersi ad accettare la defezione a Seul. Finora a Pyongyang si era parlato di un «rapimento» di Hwang; ma ieri un portavoce del ministero nordcoreano degli Esteri ha parlato per la prima volta della possibilità di una libera decisione del transfuga. «Se ha cercato asilo politico significa che è un rinnega- KM! (. i < .Ml.MIJN'TS. I PECHINO. Si rincorrono le voci in Cina su un peggioramento della salute di Deng Xiaoping, malgrado le smentite ufficiali dei giorni scorsi. Il patriarca della Cina post-maoista, novantaduenne, è in condizioni tali che il presidente della Repubblica Jiang Zemin e il primo ministro Li Peng avrebbero accorciato le loro visite nel Sud del Paese per rientrare precipitosamente a Pechino, affermano alcune fonti occidentali. Sabato scorso un quotidiano di Hong Kong aveva affermato che giovedì Deng Xiaoping aveva avuto un'emoraggia celebrale ed era ricoverato all'ospedale militare 301 di Pechino. to e va cacciato», ha detto. Questa posizione potrebbe offrire alla Cina uno spiraglio per risolvere l'intricata vicenda, consentendo al transfuga di partire per Seul senza incrinare la tradizionale alleanza di Pechino con Pyongyang. Intanto, nella capitale sudcoreana, la polizia e l'esercito stanno dando la caccia, fra controlli a tappeto e posti di Attorno al consolato sudcoreano di Seul dove è rifugiato Hwang i cinesi manten simo atto terroristico del Nord», ha ribadito ieri il ministro degli Esteri Yoo Chong-Ha. Secondo la polizia, è stato un attacco preparato con cura e condotto con ogni probabilità da un commando di cinque persone tra cui una donna. Il lontano parente di Kim Jong-Il era sempre protetto dai servizi segreti sudcoreani ma sabato sera, stando alla polizia, era ri¬ masto senza sorveglianza in casa di un amico in un condominio di Seul. Due uomini sulla quarantina sono stati inquadrati dalle telecamere mentre entravano e poi al momento della fuga. La rapidità dell'azione fa ritenere alla polizia che il commando fosse più numeroso, con un appoggio all'interno del condominio. L'apparente facilità con cui gono la più stretta sorveglianza [foto reuterj è stato colpito Lee Han-Young, il cui domicilio era segreto, accredita la tesi delle migliaia di agenti del Nord all'opera nel Sud. In risposta all'attentato, il ministro della riunificazione nazionale Kwon O-Kie ha annunciato il blocco di ogni aiuto alimentare e di ogni contatto col Nord e ha chiesto a Tokyo e Washington di fare altrettanto. [Ansa-Afp] re nel motore che a quanto si sa deriverebbe dall'Mtu-838 di prima generazione, progettato 40 anni fa, anziché da quello di terza generazione. Questo non significa che il Drdo sia incapace di sviluppare le tecnologie necessarie. Piuttosto, riflette l'inabilità a trasformare le sue innovazioni in modelli produttivi. Un terzo fattore critico che influenza la produzione dell'industria militare indiana è la mancanza di attenzione alle economie di scala e all'export. Spesso l'India avvia una linea produttiva anche quando ha in mano poche ordinazioni. Ciò provoca il sottoutilizzo degli impianti produttivi, e rende difficile ammortizzare i costi. Nel periodo 1994-'95 l'export militare ha fruttato all'India 155,6 milioni di dollari, meno del 2% del totale delle spese per la difesa, mentre Paesi come Brasile, Sud Africa e Israele hanno creato notevoli mercati di esportazione. Se c'è un programma nazionale che ha sormontato queste difficoltà con qualche successo è l'Integrated Guided Missile Development Programme (Igmdp), lanciato nel 1983 per realizzare quattro missili tattici e sviluppare un dimostratore tecnologico a medio raggio Oggi, uno di essi - il Prithvi - è entrato come previsto nella fase produttiva, mentre altri due missili terra-aria - l'Akash e il Trishul - sono in prova. In effetti, ci si attende che l'Akash entri in produzione quest'anno. Il quarto, il Nag, un missile anticarro, è l'unico di questi programmi che sembra essere stato dilazionato. Anche le prove tecnologiche dell'Agni hanno avuto successo. L'Imgdp è un esempio di buona pianificazione strategica nel settore delle acquisizioni militari. Un indice del suo successo è che a dispetto delle risorse limitate, i finanziamenti sono stati non solo continui, ma crescenti. In effetti, di tutti i progetti avviati dal Drdo negli Anni 80, il Prithvi è l'unico che ha raggiunto la fase produttiva e poi è entrato in servizio. Dato il successo dell'attuale Igmdp, il Drdo si è lanciato su una nuova serie di missili che se avranno successo catapulteranno l'India nella serie A. Fra i più ambiziosi ci sono: • un missile da crociera dal raggio di 600 km basato sulla tecnologia del bersaglio teleguidato Lakshya; • il Koral, che sarà la versione indiana del russo Ss-N-22; • il Sagarika, un missile da crociera dal raggio di 300 km lanciato da navi o sottomarini. Per questo, di nuovo, il Drdo può usare l'esistente tecnologia del Lakshya per sviluppare un missile «cruise», anziché costruirne uno da zero. Copyright «liss» e per l'Italia «La Stampa»