«Bonn risolva i suoi dubbi sull'Europa»

Il premier a Monaco punta il dito sui «problemi politici che minano la leadership tedesca» Il premier a Monaco punta il dito sui «problemi politici che minano la leadership tedesca» «Bonn risolva i suoi dubbi sull'Europa» Prodi: l'Italia non chiederà rinvìi per la moneta unica le entrare in Europa e rispetterà il trattato», è il messaggio forte che Prodi ha portato ai banchieri. Lo vuole la sua classe dirigente, che sta rimettendo in ordine i conti dello Stato, e lo vuole l'opinione pubblica: che in Germania al contrario è timorosa, restia al richiamo europeista del Cancelliere perché mette al primo posto le preoccupazioni nazionali. Una dichiarazione indiretta di sfiducia nel ruolo di Kohl, indebolito dalla bomba disoccupazione, 4 milioni e 700 mila senza lavoro? Assolutamente no, fa intendere Prodi, che prima di lasciare Roma aveva parlato al telefono con il Cancelliere («Mi ha detto: divertiti»). Una messa a punto, piuttosto, destinata a rimescolare le carte: una chiosa al vetriolo che ufficialmente ha lasciato indifferenti gli ambienti politici di Bonn, ma che indirettamente si collega alla puntigliosa dichiarazione del vice ministro delle Finanze Stark: «La Germania ce la farà ad entrare in Europa nel gruppo di testa, la disoccupazione è un fattore stagionale». Un modo per dire: non vogliamo rinvìi. Richiesto di un parere, il vice presidente della commissione Finanze della Cdu, Merz, ha commentato: «I tedeschi devono smetterla di domandarci se l'Italia sarà nel gruppo di testa. Devono pensare ai loro problemi e a fare bene i loro compiti. E' ora di rendersi conto dei grandi sforzi compiuti dall'Italia negli ultimi due anni». Ma la messa a punto di Prodi non è casuale: i sintomi di un indebolimento della leadership europea di Bonn sono nelle difficoltà del momento. Ieri, il marco ha sfiorato la soglia di 1,70 sul dollaro, tanto che a Franco¬ forte un operatore commentava: «L'insicurezza della politica finanziaria del governo si fa sentire sui mercati». E in un'intervista alla Faz, il capogruppo della Cdu, Schaeuble, elencava le priorità sulle quali la Germania «si deve concentrare»: «Sicurezza sociale, sistema economico, disoccupazione». Neanche una parola per l'Europa. Alle cautele e ai silenzi tedeschi, Prodi ha replicato con qualche domanda che riassume il senso del suo viaggio, dieci giorni dopo avere incontrato Kohl: «Cosa sarebbe l'Europa senza l'Italia? Non sarebbe l'Europa. Che succederebbe se l'Italia non entrasse subito in Europa? La svalutazione della lira creerebbe problemi alla concorrenza, e lo sforzo per la lotta all'inflazione sarebbe in pericolo». Come dire? «Che l'Italia non può perdere la sfida dell'Europa. Se la perdesse, l'Europa perderebbe qualcosa di grande».

Persone citate: Franco¬ Forte, Kohl, Merz, Prodi, Schaeuble, Stark