Presutti guarda a Federlombarda, al suo posto vuole Di Capua
Presutti guarda a Federlombarda, al suo posto vuole Di Capua Presutti guarda a Federlombarda, al suo posto vuole Di Capua Stagioni di grandi manovre sullo scacchiere delle assocazioni imprenditoriali. A giorni dovrebbe andare a posto il primo tassello, con la nomina di Michele Perini, berlusconiano doc, alla guida della pattuglia dei piccoli industriali di Assolombarda. Fratello di quel Massimo (ex presidente Giovani di Assolombarda) che pochi giorni or sono è stato inserito nella triade dei saggi che dovranno scegliere il successore di Ennio Presutti in via Pantano, Perini (già sostenitore della candidatura di Gianmarco Moratti nell'ultima corsa per viale dell'Astronomia) dovrebbe infatti averla vinta sul concorrente Floriano Botta, presidente regionale dei Piccoli in Federlombarda. Scelta Numero Due, da farsi possibil- Ennio Presutti mente in tempi ravvicinati, quella della presidenza di Federlombarda dove, con quattro anni di mandato alle spalle, Giancarlo Nocivelli non è più rieleggibile. Qui, fino Tronchetti Provera a qualche tempo fa, correva in assoluta pole-position Mario Mazzoleni, già membro della giunta confindustriale. Ma nelle ultime settimane lo stesso Nocivelli avrebbe portato avanti con forza la candidatura del presidente di Assolombarda, Presutti. Come si muoveranno le 14 associazioni territoriali? Presutti ha il sostegno di Nocivelli ma Mazzoleni, oltre alla roccaforte bergamasca, avrebbe dalla sua altre città, ad esempio Varese. A sua volta Riccardo Protti, che lascia la presidenza dei Piccoli di Assolombarda, è r irsa per Asso- lombarda Senior, ossia per la successione a Presutti. Sulla quale dovranno esprimersi i tre saggi: Perini, il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera e quello di Federmeccanica Gabriele Albertini. Un terreno questo sul quale Protti si misura con calibri difficih da sconfiggere. Come il presidente di Abb Umberto Di Capua sponsorizzato da Presutti, o ti" presidente di Federchimica Benito Benedirli, che sarebbe ben visto da due grandi elettori, la Fiat e l'Eni. E se poi l'impasse in Assolombarda dovesse rivelarsi maggiore del previsto, ci sarebbe già pronta una soluzione: convincere il «saggio» Albertini a mutare la casacca di «saggio» in quella di «presidente» degli industriali della Lombar- dia. Secondo il tam tam, con l'arrivo del nuovo vertice Angelo Nardi lascerà la direzione di Federlombarda per trasferire armi e bagagli alla Riello. A sua volta Massimo Cacciari Alessandro Riello, sconfìtto nella corsa alla guida di Federveneto dove è attesa la nomina di Ivano Beggio, avrebbe deciso di darsi alla politica nelle file di Forza Italia. E alla politica è già in certo senso approdato il presidente dimissionario di Federveneto, Mario Carraro, impegnato con il sindaco di Venezia Massimo Cacciari e Giorgio Lago a dar vita al progetto per il nuovo partito del Nord-Est. Ad una specifica domanda sullo stato di salute dell'Alitalia, mercoledì scorso il segretario generale della Cgil Sergio Cofferati ha risposto che la società è ormai avvia¬ ta «al risanamento». Passano due giorni e viene fuori che la compagnia di bandiera ha appena chiuso il 1996 con una perdita di 1300 miliardi. Come dire che si è quasi mangiata i 1500 miliardi che l'Iri, leggasi il Tesoro, fornirà per la sua ricapitalizzazione. Subito trapelano sui giornali (anche se non sono vere, lo sembrano) preoccupazioni del ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi sui destini della società guidata da Domenico Cempella. Cempella, ovvio, si agita e Se la prende col primo che capita, il ministro del Trasporti Claudio Burlando, un giovanotto che per fortuna possiede due grandi doti: erpiilibrio e pazienza. E difatti Burlando lascia correre, e Cempella fa retromarcia. Ma lo spaventoso «rosso» resta. Sergio Sergio Cofferati Intanto Cof-
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