Il premier a Francoforte tra i dubbi dei banchieri di Emanuele Novazio

Il premier a Francoforte tra i dubbi dei banchieri Il premier a Francoforte tra i dubbi dei banchieri % i 'l -, >; «V.! Bundesbank, la Banca centrale tedesca che Tietmeyer presiede - si levano le perplessità più tenaci a una partecipazione puntuale dell'Italia all'Unione monetaria, nel gennaio del 1999. E' qui che alligna e prospera «il partito della Buba» che tanti pensieri amari suscita in Italia; è qui che prendono consistenza e forma insinuazioni, previsioni e raccomandazioni tradotte qualche volta - in documenti austeri dell'istituto di emissione ma, più spesso, in voci risonanti su progetti paralleli a Abbondano le critiche «targate» Bundesbank sull'Italia nell'Unione Hans Tietmeyer, presidente della Banca centrale tedesca quelli previsti dai trattati di Maastricht. Anche i recenti scandali sul piano messo a punto dai banchieri centrali europei per ritardare il nostro ingresso in Europa - poi smentito dal Cancelliere Kohl durante il vertice di Bonn con Prodi - sarebbero nati in riva al Meno. Di certo, Tietmeryer è la figura centrale dell'eurostabiLità, il difensore istituzionale più agguerrito della saldezza del marco, l'uomo che più di ogni altro ha finito per simboleggiare ed incarnare - perfino nell'immaginazione dei tedeschi - i dubbi istituzionali sull'Italia, sulla fragilità della nostra moneta e sull'instabilità delle nostre finanze pubbliche, sull'incapacità italiana di rispettare gli impegni con i futuri partner dell'Unione monetaria. Sull'inaffidabilità europea di Roma, dunque, della quale continua a lamentarsi il «partito del marco». Quello che ha fatto immaginare ad autorevoli esponenti del mondo finanziario di Francoforte la dispersione di mine vaganti e l'innesco di «bombe a orologeria», nel caso di un'adesione puntuale dell'Italia all'Euro. E che ha sorretto gli allarmi delle principali banche private - gli ospiti di Prodi, oggi - e di ex governatori della Banca centrale come Karl-Otto Poehl. Sarà un incontro interessante, prevedono gli organizzatori: che garantiscono maliziosamente la rinuncia al tedesco e l'impiego di una lingua franca, l'inglese. Emanuele Novazio

Persone citate: Hans Tietmeyer, Prodi, Tietmeyer

Luoghi citati: Bonn, Europa, Francoforte, Italia, Roma