«Liberate anche i miei figli»

Sassi killer, oggi si decide se scarcerare altri quattro indagati Sassi killer, oggi si decide se scarcerare altri quattro indagati «Liberate anche i miei fiali» La rabbia della madre dei Furiati Il procuratore Cuva «Montagner non è uscito dall'inchiesta e potrebbe tornare in prigione» TORTONA. «Hanno fatto uscire di galera quello lì, e allora perché non liberano anche i miei ragazzi?». E quasi grida, Giulia Furlan - quattro figli in carcere per l'omicidio del cavalcavia - il giorno dopo la scarcerazione di Claudio Montagner, considerato il «capo» della banda, da sabato di nuovo uomo Ubero grazie al tribunale della liberté di Torino. Oggi lo stesso tribunale potrebbe aprire le porte del carcere ad altri due arrestati: Gianni Mastarone (indicato come l'autore del lancio che uccise Maria Letizia Berdini) e Francesco Lauria. E un altro giudice, il gip di Tortona Massimo Gullino, potrebbe firmare la scarcerazione di Michele Faiella e di Loredana Vezzaro, commessa di 19 anni, detenuta nel carcere di Alessandria. Quella che ha maggiori possibilità di uscire è lei: ha collaborato alle indagini, e il procuratore Aldo Cuva non aveva opposto parere sfavorevole alla concessione degli arresti domiciliari. «Io penso che non verranno scarcerati - commenta Cuva Tutto fa pensare che resteranno in carcere. Se il tribunale della libertà ribadirà che non devono essere scarcerati, questo rappresenterà un'ulteriore prova di colpevolezza per loro stessi, ma anche per gli altri indagati. Il tribunale ha già trattato tutte le diverse posizioni. Se avesse voluto farli tornare a casa, lo avrebbe già fatto». Il magistrato ha ribadito che la scarcerazione di Claudio Montagner non pregiudica l'impianto dell'accusa. Anzi. «Montagner potrebbe ancora tornare in carcere. Allo stato attuale delle cose non mi pare proprio si possa dire che sia uscito di scena, né che il suo coinvolgimento nella vicenda rappresenti un errore nelle indagini». Montagner resta indagato, ma da libero. «E' coinvolto nella vicenda», sostiene l'accusa. «Era dà tutt'altra parte, e il suo alibi è più che solido», ribatte la difesa, rappresentata dagli avvocati Zancan di Torino e Guerra di Tortona. Ma oggi il fronte si sposta su- Giulia Furlan, madre di quattro degli arrestati nell'inchiesta sui sassi gli altri quattro arrestati. Loredana a parte, se uno degli altri tre uscirà (e questi tre, assieme a Montagner, erano ^equipaggio» della Peugeot), la ricostruzione della procura potrebbe accusare un nuovo colpo. Quella macchina, c'era o non c'era sul cavalcavia? Cuva replica: «C'era di sicuro, lo ha testimoniato un automobilista». Di certo c'è che gli undici arrestati sono riusciti a ingarbugliare ben bene le indagini: con improvvise confessioni (la prima, quella di Gabriele Furlan, accusatore dei suoi fratelli), e successive ritrattazioni (sempre Gabriele, qualche giorno fa). Con uno come Sandro Furlan che racconta «lanciavano sassi per scommessa», poi dice «l'organizzatore del gioco era un avvocato», poi fa marcia indietro, «non sono più sicuro che fosse un avvocato. Non so perché ho detto "avvocato"». Con un Roberto Siringo, invalido al 50 per cento, che racconta «c'è uno che fa paura, un uomo grande, con i capelli bianchi, vestito bene». E in più storie di «duri» di provincia, di un Montagner che anni fa spaccò la faccia a uno, e andava ai raduni di motociclisti (ma si sentiva di serie B perché non aveva la Harley Davidson). E storie di messe nere ed esorcismi, uno degli arrestati che mette a verbale: «Un amico di mio fratello Paolo gli aveva tolto il demonio. Gli tirò fuori dalla boc- ca un pesce nero con gli occhi rossi...». E rivalità tra bande, ognuna con la sua base (panineria, discoteca, caffé), lavori precari, pochi soldi in tasca, poche auto, però tutte tirate a lucido (uno dichiara «mettemmo i sassi nel bagagliaio perché il padrone della macchina non voleva sporcare i tappetini»). Però molti di questi ragazzi avevano il telefonino cellulare, e con questi si chiamavano, organizzavano i giri, i sabati sera. Storie così, e in più quel grande polverone di dichiarazioni spontanee, ritrattazioni, confessioni a metà, ripensamenti, e «adesso le dico la verità». Ma sul delitto Berdini la verità appare sempre lontana, puntata dopo puntata. Loredana VEZZARO, 19 anni, fidanzata di Sandro Furlan, commessa in un negozio di scarpe, è stata la prima a confessare Gabriele FURLAN, 27 anni, manovale, prima accusa i fratelli, poi diviene accusato: "Sul ponte c'era anche lui" Paolo BERTOCCO. 25 anni, operaio a Tortona, è cugino dei Furlan. Ha precedenti per danneggiamenti f% R

Luoghi citati: Alessandria, Torino, Tortona