Giornalista e assassino per fabbricare uno «scoop»

Giornalista e assassino per fabbricare uno «scoop» Giornalista e assassino per fabbricare uno «scoop» Orrore in Irlanda, l'uccisa era moglie di un produttore cinematografico francese LONDRA collima con i capelli - dell'assassino, si presume - rimasti fra le dita della vittima durante la lotta. Neppure di fronte ai sospetti, però, lui riesce a tacere. Si è fatto ancora fotografare dall'«Observer»; spiega - come ha spiegato alla polizia - che i graffi sulla mani e sulle braccia se li era fatti tagliando un albero di Natale e macellando tre tacchini per le feste di fine anno. Jules Thomas conferma anche questo, ma forse la polizia non le crede più di tanto. I due, però, insistono che le indagini sono sulla pista sbagliata. «Cerchino a Parigi», dicono. Ma la polizia francese, questa settimana, andrà in Irlanda, [f. gal.] ciare le sue cronache sui maggiori quotidiani irlandési. Raccontando tutto della vittima, come se fossero amici quasi intimi. Ora dice di averla appena incontrata una volta, ma pochi gli credono. E la polizia non sembra credere molto al suo alibi, quello che gli ha fornito la donna con cui vive da tre anni, Jules Thomas. «E' stato con me tutta la notte», ha detto lei. L'hanno fermata e interrogata per sei ore. Poi l'hanno rilasciata. Intanto, però, hanno prelevato numerosi oggetti - scarpe, vestiti - dalla casa di Bailey, per gli esami di laboratorio. Gli hanno anche tagliato una ciocca di capelli, per vedere se Bailey aveva catturato l'orrore di quel delitto e ai quali aveva dato in pasto la sua conoscenza della vittima, che abitava a un chilometro da casa sua. «Sono innocente, non l'ho uccisa», dichiara Bailey, 40 anni (uno più della vittima). Ma la polizia l'ha già fermato e interrogato per 12 ore (il massimo che sia consentito senza un'incriminazione). Ora, dicono i giornali, Bailey aspetta che la polizia bussi un'altra volta: «Questa volta sarà assente per più di 12 ore». Il sospetto è orrendo: che, giornalista di second'ordine, abbia architettato l'omicidio per rifulgere nella professione. Ora il suo avvocato gli raccomanda di stare zitto, di non parlare con nessuno, soprattutto di non scrivere più una riga sul delitto che ha macchiato di sangue uno dei lembi più pacifici e pittoreschi d'Irlanda, il villaggio di Toormore all'estremità sudoccidentale dell'isola, dove la Plantier aveva un piccolo cottage. La donna era arrivata da Parigi - in aereo fino a Cork, poi in auto - per isolarsi e lavorare in santa pace durante le vacanze di Natale. E' stata trovata, tre giorni dopo, nel viottolo davanti a casa, la testa spaccata da una pietra. Già di primo pomeriggio Bailey era sul posto: pronto a lan¬ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' stato forse tradito dal desiderio di uno «scoop» troppo facile, che desse un po' di smalto al suo oscuro ruolo di collaboratore di vari giornali dalla profonda provincia irlandese: ora Eoin Bailey, giornalista inglese stabilitosi da alcuni anni in quel «paradiso verde», è sospettato di avere ucciso pochi giorni prima di Natale la moglie del produttore cinematografico francese Daniel Toscan du Plantier, Sophie. Sono i giornali a dirlo: irlandesi e inglesi, gli stessi che erano rimasti ammirati dalla prontezza con cui

Persone citate: Bailey, Cork, Daniel Toscan, Eoin Bailey, Jules Thomas

Luoghi citati: Irlanda, Londra, Parigi