E Brescia resta nel mirino

E Brescia resta nel mirino E Brescia resta nel mirino «Perché ha taciuto contro Tonino?» avessi dati non li si troverebbe, perciò è inutile cerca». Pacini Battaglia raccontava così all'avvocato Petrelli un «duro» interrogatorio cui l'aveva sottoposto il pm Salamone. E così il Gico l'ha trascritto e consegnato per tempo alla magistratura. La sequenza non sarebbe dunque «Io a Di Pietro i soldi non glieli ho dati. Brescia sta facendo un troiaio». Pacini parlerebbe sì di «troiame», sempre riferendosi all'operato della procura di Brescia, ma lo farebbe in altri passaggi regolarmente riportati nei due documenti-prova, quello del Gico e quello della ditta privata incaricata dai pm spezzini. Inutile però cercare conferme in procura. Alberto Cardino ribadisce soltanto la sua «completa fiducia nel Gico», invitando tutti a «ricordare che per comprendere il senso delle conversazioni occorre leggerle per intero e non estrarne qualche brano». Ma perché il Gico non ha ancora completato numerose trascrizioni soprattutto quelle riguardanti il colonnello della guardia di finanza Giangiacomo Bausone, che LA SPEZIA. Ma quanti sono i dossier sulle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche e ambientali a Francesco Pacini Battaglia? Ufficialmente due: uno del Gico, l'altro commissionato dalla procura spezzina nell'ottobre scorso ad una ditta specializzata. Al momento non pare ci siano incongruenze rilevanti fra le due versioni, almeno stando alle indiscrezioni. E pare anche, sempre basandosi sulle solite indiscrezioni, che la frase che scagionerebbe Di Pietro («I soldi non glieli ho dati») compaia in entrambe. Quindi il Gico non avrebbe occultato nulla. Tutti i passaggi delle conversazioni tra Pacini e amici sodali sarebbero a conoscenza dei pm Silvio Franz e Alberto Cardino. Il presunto omissis che ha riportato la finanza nell'occhio del ciclone riguarderebbe una frase che nella sua interezza, parola più parola meno, suona così: «Scusi dottor Salamone se io le offrissi 2 miliardi lei li 'chiapperebbe? E no che non li 'chiapperebbe, non stiamo a prenderci per il culo. I soldi... Se li cerchi. Io a Di Pietro non glieli ho dati, ma se anche glieli pure figurava nelle conversazioni intercorse tra Pacini Battaglia e i suoi interlocutori? Il caso Bausone rientra infatti nel troncone di inchiesta di cui si sta occupando in questi giorni la procura di Perugia. E' in seguito a queste recentissime indagini che il tenente colonnello è finito in carcere, giovedì scorso. Bausone è accusato di corruzione insieme con l'imprenditore perugino Mauro Angelini il quale, tramite il solito Pacini Battaglia, lo avrebbe pagato per evitare controlli da parte della guardia di finanza. La spiegazione di questo ritardo si può forse trovare in alcune considerazioni fatte dallo stesso Cardino nei mesi scorsi quando riferendosi all'enorme mole di materiale intercettato disse che il lavoro del Gico sarebbe stato probabilmente diviso in tranches, e che le investigazioni su alcuni filoni sarebbero state completate in un secondo tempo. E' allora possibile che proprio quella riguardante la guardia da finanza sia tuttora in corso da parte del Gico. Non è escluso che i due ufficiali delle Fiamme Gialle Roberto

Luoghi citati: Brescia, La Spezia, Perugia