Vendetta sotto il Vesuvio di Fulvio Milone

Vendetta sotto il Vesuvio Vendetta sotto il Vesuvio Ucciso il suocero del boss pentito nia», ha raccontato l'ex camorrista prima di spiegare nei dettagli gli accordi stretti con due divise sporche: i sovrintendenti Nicola D'Amato e Eduardo Romano. «A D'Amato, intorno al '90, ho pagato la ristrutturazione della casa, non ricordo se sua o dei genitori - ha detto Vollaro -. I lavori, per il valore di cento milioni, sono stati eseguiti da un'impresa edile di cui ero socio. Riceveva soldi per lasciarci tranquilli, soprattutto nella gestione delle bische clandestine: ci informava sulle operazioni in corso. Dopo la ristrutturazione dell'appartamento D'Amato mi ringraziò e mi confermò l'impegno a non intralciarci nelle nostre attività illecite». poli, Sossio Costanzo. All'inchiesta ha collaboiato anche lui, Ciro Vollaro, che di segreti ne aveva tanti da raccontare. Anche quelli che per quasi un lustro, fra la fine degli Anni Ottanta e l'inizio dei Novanta, hanno avvolto gli affari sporchi dei poliziotti corrotti. Interrogato a settembre dell'anno scorso nel carcere romano di Rebibbia, Vollaro ha offerto ai sostituti procuratori napoletani Giuseppe Narducci e Nicola Quatrano uno spaccato delle attività occulte degli agenti finiti sul libro paga della camorra. «Ai poliziotti corrotti del commissariato PorticiErcolano venivano dati uno o due milioni al mese, oltre ai regali di Natale e in occasione dell'Epifa¬ Ma il racconto del pentito va ben oltre: «Nel '91 capitò un altro episodio. Ero ricoverato per una frattura nella clinica "Lourdes", a Massa di Somma, quando arrivarono D'Amato e Romano. Dissero che dovevano eseguire un ordine di arresto per estorsione. Risposi che il medico mi avrebbe dichiarato intrasportabile e che se loro non avessero disposto il mio piantonamento sarei scappato. A questo punto mi rassicurarono che gli agenti non sarebbero arrivati prima delle 4 del pomeriggio, e così ebbi il tempo di andarmene. La settimana successiva feci avere a quei due 5 milioni ciascuno». Sopra, il cadavere di Ciro De Crescenzo, suocero del boss pentito Ciro Vollaro che con le sue rivelazioni ha fatto finire in cella 19 poliziotti A sinistra, la tomba profanata di Ciro Zirpoli Fulvio Milone Sandra Rizza Ragazzo a Milano

Luoghi citati: Massa Di Somma, Milano