Vaccino anti-cancro, la verità tra due anni
Vaccino anti-cancro, la verità tra due anni Vaccino anti-cancro, la verità tra due anni Garattini: siamo a zero, la sperimentazione comincia solo ora ROMA. «Eravamo allo stadio zero e siamo ancora allo stadio zero. Si tratta solo di cominciare un iter». Dice proprio così Silvio Garattini, direttore dell'istituto Mario Negri di Milano, sul primo sì a una limitata sperimentazione della proteina UklOl data dal ministero della Sanità. Il vaccino anti-cancro derivato dalle ricerche dell'immunologo Alberto Bartorelli, dopo avere dimostrato la sua efficacia sugli animali, sarà dunque somministrato a una ventina di pazienti. «Sperimentazione - ha precisato il farmacologo nominato dal ministro della Sanità Rosy Bindi nella commissione europea per i farmaci - non vuol dire che cominciamo a vedere i primi risultati, ma se la sostanza è ben tollerata e a quali dosi su circa 20 malati consenzienti. Seguirà una seconda fase per vedere se c'è efficacia, cioè diminuzione delle masse tumorali; poi una ter¬ za fase dovrà dire se il prodotto currrinuisce la mortalità e aumenta la sopravvivenza e per quali tumori, e se è migliore di altri farmaci antitumorali». Quanto ai tempi impiegati dall'azienda produttrice, la Sicor, a ottenere un parere per iniziare gli studi, Garattini ha precisato che era necessario avere certificati che comprovassero l'assenza di contaminazioni virali del prodotto, perché il preparato proviene da organi di animali. «Ora che le carte sono in regola si può cominciare una sperimentazione. Non capisco tuttavia - ha concluso - perché questa eccessiva attenzione su di una sostanza quando ogni anno ci sono centinaia di prodotti che cominciano una sperimentazione analoga». Il primo dei tre studi previsti per l'UklOl, quello sulla tossicità, sarebbe però concluso e i risultati sarebbero già stati spediti al ministero della Sa- > nità. Lo afferma Alberto Panerai, del dipartimento di Farmacologia dell'università di Milano, che coordinerà le sperimentazioni. «I risultati - precisa il farmacologo milanese - dovrebbero essere più che positivi, anche se non spetta a noi dirlo. Gli altri due studi serviranno a vedere se il farmaco funziona o no». Saranno eseguiti su pazienti terminali, con un'aspettativa di vita di pochi mesi, per i quali sarà esclusa ogni altra terapia. Essi dovranno avere un tumore al colon o alla mammella e metastasi al fegato. Quest'ultimo particolare è importante - spiega Panerai - perché le metastasi epatiche possono essere letteralmente "misurate" con la Tac, che stabiliranno se, con la somministrazione del farmaco, resteranno uguali, aumenteranno o diminuiranno di numero e di grandezza. Saranno da otto a dieci istituti universitari italia- I farmacologi: oltre a curare ci aspettiamo che tolga il dolore ni, oltre a un centro straniero, a condurre i due studi, che arruoleranno ciascuno 400 pazienti (200 assumeranno il farmaco, gli altri 200 un placebo). Tutti i malati - aggiunge Panerai - saranno controllati con la Tac al secondo, al quarto e al sesto mese di terapia. Le valutazioni riguarderanno il loro stato di salute e anche la qualità della vita, «perché da dati precedenti - dice il farmacologo - sembra che la sostanza produca anche una considerevole diminuzione del dolore». E' stato
Persone citate: Alberto Bartorelli, Alberto Panerai, Garattini, Rosy Bindi, Silvio Garattini
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