Lotta continua «riprende» Pisa 21 anni dopo

In seimila, con coccarda gialla, per chiedere sotto la pioggia di liberare i compagni detenuti In seimila, con coccarda gialla, per chiedere sotto la pioggia di liberare i compagni detenuti Lotta continua «riprende» Pisa 21 unni dopo Ma Soffi dal carcere: nessuno diventi un reduce — OSSERVATORE ROMANO WBÈ «Una offesa a Calabresi» PISA DAL NOSTRO INVIATO Tutte le facce, fisiche e politiche, esistenziali e sociali, di quel che è oggi Lotta continua, ventuno anni dopo lo scioglimento, venticinque dal delitto Calabresi, ventotto dalla strage di piazza Fontana, sono riemerse e si sono riunite davanti al carcere di Pisa.'Qui sono detenuti Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani e con loro è sepolto un pezzo del passato di tutti quanti i seimila che si sono messi una coccarda gialla e sono venuti a chiedere la libertà per i compagni. I tre, da dentro, hanno potuto soltanto avvertire l'eco lontana della manifestazione perché come spiegava in veneto ai compagni veneti Marco Boato, le celle sono lontane, «al pian terra, de drio». Alcune decine di palloncini gialli sono volati in alto sfidando una pioggia «debole e continua», come tale comparsa fatalmente per la seconda volta nella storia di Sofri. La prima era giusto 25 anni fa, sempre qui a Pisa, quando Marino racconta di aver ricevuto da Sofri l'ordine di uccidere al termine di un comizio. Il pentito s'era dimenticato il dettaglio della pioggia ed è una delle tante contraddizioni che tuttora pesano sull'accusa di questo processo. Più probabile che i tre detenuti abbiano udito i petardi esplosi intorno al carcere dal migliaio di giovani dei centri sociali che subito dopo i loro padri - ma più rumorosi sono arrivati poco dopo al carcere armati anche di bombolette spray che hanno abbondantemente graffiato le mura della zona- libero Sofri, ma liberi tutti gli altri detenuti politici. Quel pezzo di sinistra che s'è ritrovata ieri non ha perso la vecchia abitudine a dividersi. La voce dei tre, dal di dentro, l'hanno portata i parlamentari che li hanno visitati, Luigi Manconi e ROMA. «Un partito arrogante e ideologicamente intollerante, che vuole proclamare eroi persone che hanno gravissime responsabilità di fronte alle tragedie degli Anni 70 e 80». Così L'Osservatore Romano commenta la manifestazione di Pisa in favore di Sofri e amici, organizzata «da un circo mediatico che nei giorni scorsi ha martellato l'Italia con una campagna a tappeto contro la sentenza di condanna» per i tre ex di Lotta continua. L'Osservatore Romano aggiunge inoltre che «nostalgici sessantottini rivoluzionari, oggi molto più che imborghesiti, s'indignano per una sentenza di condanna, ma non una parola per la vittima, per la moglie, per i figli. Per quel figlio nato dopo la morte del padre». lAdnKronos) Marco Boato conferma «Non vogliono parlare di grazia» Marco Boato. Sui colloqui ha certamente pesato l'ultimo atto di questa storia, l'incontro di pochi giorni fa tra Scalfaro e la famiglia Calabresi. La vedova e i figli del commissario ucciso non sono contrari alla grazia, purché siano i condannati a chiederla. Ma i tre, che si proclamano totalmente innocenti, hanno detto che non l'avrebbero fatto. Manconi, portavoce dei Verdi, sostiene che la grazia può essere un atto unilaterale del Presidente e cioè senza la richiesta del condannato ed a questa soluzione giova il fatto che la famiglia non sia ostile alla liberazione. «Non si sono sottratti agli atti giudiziari - dice Manconi -. Anzi Pietrostefani, pur potendo rimanere a Parigi da dove non sarebbe mai stato estradato, ha scelto di consegnarsi alla giustizia». Un insieme di circostanze che dovrebbe favorire la possibilità della grazia, la via più verosimile (se mai ci sarà) di soluzione. L'altra è quella della revisione del processo. Ma assai più lunga e complicata. Nelle chiacchiere di corteo, però, l'incontro di Scalfaro con i Calabresi veniva letto quasi universalmente come un ostacolo. La famiglia non è ostile alla libertà, ma chiede implicitamente che i tre riconoscano la sentenza, dando così al Capo dello Stato un forte argomento a PAGINA A FUOCO LENTO le e qualcuno a Bonn sta diffondendo, come sondaggio, l'ipotesi che la Germania, quando comincerà l'esame dei candidati all'Unione monetaria, possa «autosospendersi» per qualche mese. A giudicare da una interessante corrispondenza di Carlo Bastasin nel «Sole-24 Ore» di ieri vi è una possibilità, in altre parole, che il fronte dei ritardatari venga addirittura capeggiato dai tedeschi. Perché affrettarsi quando la «locomotiva» potrebbe rallentare il passo? Perché correre rischi quando la prudenza potrebbe regalare al presidente del Consiglio, negli annali della storia d'Italia, il titolo elogiativo di Fabio Massimo «cunctator», prudente dittatore di Roma all'epoca delle guerre puniche? L'inconveniente di ima tale politica è che «Prodi il temporeggiatore» si è privato degli argomenti più convincenti della sua politica. Può lasciarsi sfuggire che il ritardo sarebbe un «dramma», ma non può fare opera di pedagogia europea e spiegare ai suoi connazionali le ragioni per cui l'Italia, a differenza della Germania, non può correre il rischio di restare fuori dalla porta. Non può spiegare che i mercati internazionale scommetterebbero contro la lira e che l'Italia potrebbe perdere, se la nostra moneta oscillasse al di fuori della «banda» del Sistema monetario, i vantaggi del mercato unico. Non può spiegare che i «grandi» del G7 (il club dei Paesi maggiormente industrializzati) si riunirebbero senza di noi, come accadeva prima che Craxi sbattesse un pugno sul tavolo. Non può spiegare che l'Italia settentrionale rifiuterebbe di essere declassata a Paese mediterraneo e che Umberto Bossi, senza alcun merito, scoprirebbe di avere una «tigre nel motore». E non può spiegare infine che nessun sacrificio, di fronte a tante sventure, è troppo pesante. L'anno scorso, in un momento infelice, Prodi disse che non voleva portare in Europa un «Paese morto». Occorrerebbe invece spiegare agli italiani che il loro Paese muore se resta fuori dall'Europa. Ma per fare questo occorre più politica, nel senso alto della parola, e meno diplomazia. del quale il premier spagnolo gli tolse ogni illusione, ha raddoppiato il volume della legge finanziaria, ma ha evitato di toccare i grandi fattori della spesa pubblica. Oggi avanza prudentemente, cercando di zittire tutti coloro - Ciampi, Fazio, Monti - che gli ricordano il nodo irrisolto del sistema pensionistico e la necessità di mandare un segnale forte ai partner europei. Le ragioni della sua politica sono evidenti. E' alla testa di una coalizione eterogenea in cui vi sono forze che non credono all'Europa (Riibndazionei o non vogliono pagarne il prezzo o rappresentano categorie che verrebbero danneggiate, in una prima fase, dal taglio della spesa pubblica. E deve battersi contro la formazione di una maggioranza «trasversale», composta da europeisti dei due campi, che finirebbe prima o ; dopo per dargli il benservito. Vuole l'Europa, ma vuole anche restare a Palazzo Chigi e conservare il controllo della situazione. Il risultato è una contraddizione che finisce per marcare l'intera politica europea del Paese. Da un lato Prodi parla dell'Europa e dei suoi appuntamenti come di un imperativo a cui l'Italia non può sottrarsi, e non esita a scommettere la sua carica sull'esito della vicenda. Dall'altro tratta l'Europa come un'operazione politico-diplomatica, da giocare con abilità e scaltrezza. Anziché parlar chiaro ai suoi compagni di coalizione preferisce tirarseli dietro, un passo alla volta, nella speranza che inghiottano i sacrifici a pezzettini, quasi senza accorgersene. Anziché prendere di petto il problema della spesa pubblica preferisce tener d'occhio la marcia di avvicinamento degli altri Paesi e le difficoltà dei suoi colleghi europei. Anziché fare l'Europa a caldo, coinvolgendo i suoi connazionali in una grande impresa nazionale, preferisce farla a fuoco lento. Senza dirlo apertamente non ha mai rinunciato alla prospettiva di un rinvio deciso collegialmente e alla possibilità di annacquare le responsabilità italiane nella responsabilità collettiva. Il calcolo, intendiamoci, non è del tutto irragionevole. Kohl attraversa un momento diffici- Sergio Romano * ■ i E' mancata improvvisamente all'immenso affetto dei suoi cari Silvana Papini del conti Ricci Dottoressa In Fisica Ne danno i! triste annuncio il marito Giorgio Maria, la figlia Antonella con il marito Mario, la sorella Mirella, i nipoti Paola e Andrea con le rispettive famiglie. Partecipano al grave lutto la cugina Nicoletta Quarra Sito, e la consuocera Adele Manzo. I funerali si terranno presso la chiesa della Beata Vergine delle Grazie, Crocetta, martedì 18 febbraio alle ore 10 indi la cara salma verrà tumulata a Villafranca d'Asti. — Torino, 13 lebbraio 1997. Grazie MAMMA per tutto I amore che mi hai dato. Antonella. Profondamente addolorati i cugini Paola Elio Pierre, Humbert, Graziella Alberti con Bambl e Paolo, Carla Rapini, Franzo Hans Panlzzut con Benedetta Umberto Ludovica e Manfredi piangono con Giorgio e Antonella la carissima SILVANA. Felice Relsoll-Matthleu con Ezio e Thea e famiglie sono vicini con affetto ai cugini. Drajcsa, Virginia, Franca e Marisa piangono la cara SILVANA. Con immenso rimpianto ricordano la cara SILVANA le amiche Clelia, Daniela, Giovanna, Luisa, Marlka, Marisa. I dottori Dezzanl, Pandlanl e Ramojno, il Direttore Generale della Sancirono Industrie dott. Garello, la Direzione Sandretto e tutti I Dipendenti, sono vicini all'ing. Mario Manzo ed alla sua famiglia in questo triste momento, per la scomparsa della signora dott. Silvana Papini del conti Ricci — Torino, 15 febbraio 1997. Alessandro e Silvana Perclavalle commossi partecipano al dolore di Mano e Antonella. Condomini, Inquilini, Amministrazione e Custode dello stabile di via Torricelli 48 partecipano al dolore della famiglia per la prematura scomparsa della signora dott. Silvana Papi ni del conti Ricci — Torino, 15 febbraio 1997. Bruno, Elena, Paolo, Cristina sono vicini al dolore di Antonella e Mario. Federica Ballarlo e famiglia affettuosamente vicini ad Antonella e papà. E' improvvisamente mancato all'affetto dei suoi cari Francesco Dassano Lo annunciano con profondo dolore la moglie Liliana, le figlie Sabrina ed Elena con Paolo e parenti tutti. Funerali lunedi 17 ore 11.45 chiesa S. Agnese, corso Moncalieri 39. La ' 'esente è partecipazione e ringraziamento. — Torino, 13 febbraio 1997. Si uniscono al dolore la sorella Adriana con Pappino, il fratello Dario con loia, nipoti Ricordano FRANCESCO con tanto affetto i cugini Ernestlna, Franca, lanino e Armanda, Giulio e Annamaria, Marziano e Clementina con le rispettive famiglie. La Ditta Merco! A Cena partecipa al dolore della famiglia Dassano. Tiziano, Rosalba con Monica e Francesco si uniscono al vostro dolore. E' mancato all'affetto dei suoi cari Francesco Samplrisl Ne danno il triste annuncio: moglie, figlie, generi, nipoti, sorella, parenti tutti. Funerali I martedì 18 corrente ore 11,45 parrocchia S. Giovanni Maria Vianney. — Torino, 14 febbraio 1997. tv trattenersi da gesti unilaterali. Forse per questo, insistentemente, anche Marco Boato ha detto che in carcere l'argomento non è stato toccato: «Non vogliono parlare di grazia». Peserà, ha detto Boato, anche «l'opinione pubblica, che non è la piazza». Sulla manifestazione, ci ha detto Boato, Sofri ha espresso il desiderio che non diventasse «nostalgica o reducistica». Ma, come ha detto lo stesso Boato, «ahimè» un po' è stato così. I rumorosissimi bresciani sono arrivati con lo striscione «Il depistaggio continua» ed hanno rispolverato tutto il repertorio di slogan di quegli anni («Lotta di popoli armata, lotta di lunga durata, lotta continua sarà»), compresa la fotocopia della prima pagina di LC del giorno del delitto. Gli altri, silenziosamente, si Un'immagine della manifestazione degli ex mescolavano in baci e abbracci infiniti come si fa tra persone con i capelli grigi che non si vedevano da anni. Il «fiume carsico» di questo movimento politico unico nella sua eterogeneità si è ricomposto in uno stato d'animo collettivo intenso ed emozionante quando è esploso un applauso totale e fortissimo: «Liberi-liberi-liberi». In corteo, come tanti anni fa e con slogan sempre attuali («La loro giustizia è questa qua - Sofri in galera, Andreotti in libertà»), sono arrivati tutti in piazza Cavalieri, davanti alla sede della Normale, anch'essa così simbolica, dove un comizio-spettacolo guidato da Paolo Hendel è andato avanti fino a sera. Testimonianze sull'impegno sociale dei tre sono state portate anche da uno dei volontari liberati in Cece- E' prematuramente mancata la PROFESSORESSA Lucia De Palma In Glovannlnl La piangono II marito Franco con Nlco, la mamma Anna, la suocera Beatrice, le sorelle Maria Pia con Francesco, Rita con Gian, Fiorella e Federico. Un ringraziamento particolare al reparto del prof. Campogrande ospedale S. Anna, alla dott.ssa Franca Bono, ai parenti ed amici per le cure e l'amorevole assistenza prestatale. Funerali lunedi 17 ore 11,45 nella parrocchia S. Teresina. — Torino, 13 febbraio 1997. Arrivederci LUCIANA, il nostro piccolo mondo non sarà più lo stesso senza di te. Costanza e Marina. I Colleglli della Slrt Engineering partecipano al dolore degli amici Franco e Nico Giovanni™ per la scomparsa di LUCIANA. Alba Fabrizio Emiliano Gelsomlna Aldo Roberto piangono la cara amica LUCIA. Laura e Mauro Mandar ricordano con affetto e amicizia la cara LUCIA. Aldo, Marilena e Jacopo sono vicini con affetto a Franco e Nico. — Valperga, 15 febbraio 1997 E' mancata Marinella Bianco ved. Zamara Partecipano addolorati sorelle, nipoti, parenti. Funerali lunedi 17 ore 8,30 ospedale Mauriziano. La presente è partecipazione e ringraziamento. — Torino, 13 febbraio 1997. Renato, Nuccl, Luigi affettuosamente partecipano. Piangono la cara MARINELLA, Elda, Franco e figli. E' mancato all'affetto dei suoi cari Giuseppe Bigotti Pensionato F.S. di anni 95 Ne danno il triste annuncio la figlia Bruna con il marito Vinicio, i nipoti Marco e Fulvia, fratelli, cognati e nipoti tutti. La cerimonia funebre sarà effettuata al Tempio Crematorio di Torino il 20-2-1997 ore 15. — Trieste, 16 febbraio 1997. E' mancata all'affetto dei suoi cari Raimonda Longato ved. Galeazzo anni 84 Lo annunciano: il figlio Ciano con Gabriella, Giorgio e Silvia. Funerali Torino parrocchia Gesù Adolescente, via Luserna di Rorà 16, lunedi 17, ore 8,15. — Torino, 16 febbraio 1997. E' mancato all'affetto dei suoi cari Cesare Bonzano L'annunciano con profondo dolore a funerali avvenuti: la sua Nuccl, Lalla, Fino e Nicolò. — Torino, 13 febbraio 1997. Aldo, Dovflla, Eugenio, Flavia, Silvia, Laura ricorderanno sempre con tanto affetto il caro CESARE. Rosanna, Giancarlo, Carlotta abbracciano Lalla. Cristianamente è mancata Maria Sarda ved. Aimone Giglo anni 85 L'annunciano con dolore: i figli Luigi e Michele con rispettive famiglie, parenti tutti Funerali lunedi 17 con ore 14,30 partendo dall'abitazione, via Pitocca 1 (Cascina Fantino). La presente è partecipazione e ringraziamento. — Casella, 15 febbraio 1997. di Lotta continua a Pisa. A destra: Adrian nia, Giuseppe Valenti, grazie all'intervento di Sofri. Valenti ha voluto anche ricordare la famiglia Calabresi e tre stupidi fischi si sono levati. Da Grozny è arrivato un messaggio a Scalfaro dal neopresidente Maskhadov («Conceda la grazia»), da Milano una telefonata di Celentano. I Modena City Ramblers hanno suonato ima vecchia colonna sonora (Contessa, Bella ciao); Paolo Rossi ha recitato l'apologo dei bambini poveri delle soffitte che a un certo punto della vita chiedono alle autorità di riavere «i sogni dei loro padri». Un'intervista a Sofri dall'intatto carisma di leader, registrata in carcere, ha chiuso la serata. Nostalgie e l'ultima «lotta» da «portare avanti». La nostra adorata mamma e nonna ci ha lasciati Anna Castagno ved. Rameìla di anni 92 Ne danno il triste annuncio I figli Ferdinando, Pier Vincenzo e Arnaldo con le rispettive consorti; le sorelle Fernanda, Agnese e Angiolina; cognato, nipoti, pronipoti e parenti tutti. I funerali, lunedi 17-2-1997 ore 14,30 nella parrocchia di S. Cassiano - Grugliasco. Dietro espressa richiesta della defunta non fiori, ma opere caritatevoli. La presente serve come partecipazione e ringraziamento. Grugllasco, 16 febbraio 1997. Giorgio e Lucia con Luisa e Moreno partecipano al lutto per la zia ANNA. La famiglia Dolplano partecipa al dolore. Silvia ed Amedeo di Tommaso partecipano al dolore della famiglia Ramella per la scomparsa della NONNA. Famiglia Vecco e Collaboratori Farmacia partecipano sentitamente dolore Anna e familiari. Sit Tibi Terra Levis. Il grande generoso cuore di Giannina Brunero Coghe (Nina) si è spento per sempre: non esausto dal molto donare, bensì ferito e dolente per le troppe e troppo amare prove subite. Affidandolo ad una superiore Pace compensatrice, con infinita tristezza ne dà annuncio l'amatissima sorella Marina. La salma sarà tumulata nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale (viale Barolo) mercoledì 19febbraio partendo da via Chiabrera 37 ore 11,30. — Torino, 15 febbraio 1997. L'affezionata Gina piange commossa la carissima signora GIANNINA. Jolanda Vaiarlo De Carli ricorda con affetto l'amica carissima NINA. Ha raggiunto l'amato figlio Cesare Maria Ester De Bacco In Piazza Ne danno il triste annuncio il marito Luigi, la figlia Cecilia, il fratello Albino, cognate e parenti tutti. Funerali lunedì ore 10 parrocchia Sacro Cuore di Gesù. — Torino, Sfebbralo 1997. E' tornata alla casa del Padre Luisa Ceccarelll Curatola Lo annunciano con dolore i suoi cari. Funerali 17 febbraio ore 10 parrocchia Natale del Signore. — Torino, 14 febbraio 1997. E' mancata Vittoria Damasio ved. Sardi anni 92 Addolorati lo annunciano il figlio Cesare con Liliana, Claudio e Stefania, nipoti e parenti tutti. Funerali martedì 18 ore 10 parrocchia Pace. La salma sarà tumulata nel cimitero di Masio, Alessandria. — Torino, 16 febbraio 1997.