<<Dalla scuola un esodo biblico>> di M. Tor.

« « Dalla scuola un esodo biblico » Allarme dello Snals, Berlinguer: ci diano l'elenco Barnard a Firenze «Sono bravi i medici italiani» blema degli insegnanti. L'amara verità è che chi può non vede l'ora di abbandonare una professione svilita e mortificata sul piano sociale ed economico, per intraprendere altre attività meno faticose e più redditizie». Anche per Sandro Gigliotti, leader storico della Gilda, la demotivazione professionale è «l'unica causa» della preannunciata fuga. E' da escludere, invece, la paura del nuovo, cioè «il timore di doversi riconvertire in seguito alla riforma dell'ordinamento scolastico». Una tesi sostenuta pure da Emanuele Barbieri, Cgil: «Le riforme non si realizzeranno prima di almeno due o tre anni; non possono essere motivo per chiedere il pensionamento nel '97». E Sandro D'Ambrosio (Sism-Cisl) interroga il ministro: «Deve dare prospettive concrete, altrimenti il suo appello ai docenti resta un richiamo moralistico». «E' il momento di dare al settore una forte spinta innovativa dopo anni di ristagno totale - incalza ROMA. Un «esodo» con proporzioni bibliche. Lo prevede Nino Gallotta, leader nazionale dello Snals: «Entro il Duemila, almeno 400 mila sceglieranno di andare in pensione». Ma Luigi Berlinguer, pidiessino, ministro dell'Istruzione, non raccoglie la sfida: «Come fa a saperlo? - ironizza -. Me lo metta per iscritto e mi dia l'elenco. Mi divertirò a leggerlo...». E' sfida a distanza tra il sindacato autonomo della scuola e l'aquilino» in carica a Viale Trastevere. Non solo sui numeri. «Più che allo statuto degli studenti; di vaga reminescenza sessantottina - sostiene il segretario Snals - il ministro e il suo governo devono mettere al centro della loro attenzione e di quella del Paese lo "statuto degli insegnanti", se intendono davvero restituire alla scuola dignità, serietà e professionalità. Chi crede di motivare l'abnorme flusso di domande di prepensionamento con il timore dei possibili tagli alle pensioni di anzianità ha capito poco o nulla del pro¬ Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp) -. Ma sull'efficacia dell'esternazione di Berlinguer ho qualche dubbio. Il ministro si rivolge a persone fortemente demotivate. Non basta una generica promessa a far superare agli insegnanti anni e anni di delusioni». Ma c'è anche chi teme un blocco delle domande di pensione. Silvano Miniati, segretario generale del sindacato pensionati della Uil, allarga il discorso a tutto il settore pubblico. «Tra qualche giorno - profetizza - i "soliti noti" ci spiegheranno che le domande di pensione sono una valanga, che il sistema rischia lo sfascio e che l'unica soluzione è il blocco delle domande, in attesa di interventi più incisivi...». Che cosa risponderà il governo? Forse, qualche risposta verrà già oggi, con Berlinguer protagonista a Roma - di un confronto a tre con Vittorio Foa, testimone illustre di questo secolo, e Sergio Cofferati, leader Cgil. FIRENZE. Un grande cuore, quello degli innamorati. Ma quest'anno, nel giorno della festa di San Valentino, Firenze ha avuto un protagonista eccellente in più. E del tutto in tema. E' il professor Christian Barnard, 75 anni, il cardiochirurgo sudafricano che negli Anni 60 rivoluzionò le speranze di vita dei cardiopatici eseguendo un intervento sensazionale: il primo trapianto di cuore su un essere umano. Un balzo in avanti per la scienza. Barnard ieri è stato ricevuto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in occasione del trentennale di quel primo trapianto di cuore. «Sono molto affezionato a Firenze - ha detto Barnard - ci venni per la prima volta nel '69 e sono felice di esserci tornato oggi con mia moglie». Barnard ha avuto parole di stima per i colleghi italiani e anche per le strutture ospedaliere del nostro Paese, [p. t.l Nino Gallona, leader dello Snals Insieme agli studenti delle organizzazioni giovanili di sinistra, si parla di formazione, dei motivi di conflitto e delle possibilità di dialogo fra le generazioni, di futuro dei giovani e del sindacato. Come conciliare i progetti di «grande riforma» del sistema formativo e le proposte di modifica settoriali avanzate dallo stesso ministero? Come evitare di perdere le energie preziose di coloro che già operano nella scuola, ma vorrebbero lasciare? •Quali spazi restano aperti, nel campo dell'istruzione, per i giovani laureati? [m. tor.]

Luoghi citati: Firenze, Roma