Dall'opposizione un mezzo sì di Maria Corbi

Dall'opposizione un meno sì Dall'opposizione un meno sì Ma Ari: ora dovremo difendere gli italian, ROMA. Il disegno di legge sull'immigrazione del governo non scatena guerre dell'opposizione. Séf'An insorge alla prospettiva di vedere gli extracomunitari votare alle amministrative; ■ valuta però positiva-" mente le norme che riguardano la sicurezza. «In materia di espulsioni - commenta Maurizio Gasparri - anche in occasione dell'esame preliminare che abbiamo potuto fare insieme al ministro Napolitano, abbiamo riscontrato importanti convergenze, al punto che alcuni articoli del disegno di legge governativo ricalcano quasi letteralmente una mia proposta. Sul versante sicurezza c'è insomma la possibilità di fare tutti insieme dei passi in avanti per arrivare a procedure di espulsione dei clandestini più rapide ed efficaci. Meglio sarebbe però prevedere il reato d'ingresso clandestino». Ma per il voto agli extracomunitari Gasparri sbarra la strada: «Siamo decisamente contrari ad alcune norme demagogiche quali quelle riguardanti il diritto di voto alle amministrative per gli extracomunitari. E' sconcertante che si avanzi una proposta del genere quando si nega ancora il diritto di voto agli italiani residenti all'estero». IL DIRETTORE DELL'EURISPES IROMA L sociologo Gian Maria Fara, direttore dell'Eurispes, dà ragione ad Andrea Monorchio. Degli immigrati abbiamo bisogno perché altrimenti, col calo demografico in atto, finiscono per saltare le pensioni, ha detto senza peli sulla lingua il Ragioniere generale dello Stato, uomo peraltro prudente. E Fara concorda. Di più. Dice: «Finalmente qualcuno comincia ad affrontare il problema deU'immigrazione in maniera costruttiva, riconoscendo che gli immigrati possano essere non un peso ma un vantaggio per la società. Finalmente si supera il terrorismo psicologico di cui abbiamo vissuto per anni». Terrorismo psicologico, addirittura? «Certo. Il discorso deU'immigrazione è stato sempre affrontato attraverso quella che io chiamo una doppia articolazione della morale: da una parte si criminalizzava la presenza degli extracomunitari che portavano disordine, sporcizia, La cautela di Gasparri non si ritrova nei proclami della consulta di An per le pari opportunità che annuncia: «Se il Parlamento dovesse approvare quel testo reagiremo immediatamente istituendo l un numero verde per la tutela dei diritti dei cittadini italiani». Da Forza Italia opmmenti favorevoli per le nuove norme che accolgono, dice Alberto Di Luca, molte nostre proposte. «Abbiamo insistito ed insistiamo sulla necessità - continua il parlamentare azzurro - di una severa regolamentazione dei flussi immigratori extracomunitari, dato il forte tasso di disoccupazione dei lavoratori italiani. Può essere consentito l'accesso ad un numero prefissato di cittadini extracomunitari, in relazione alla disponibilità di posti di lavoro. Esistono infatti nel nostro Paese, secondo fonti sindacali, alcune decine di migliaia di posti di lavoro che difficilmente vengono coperti da nostri connazionali». Di Luca giudica però «inopportuna e prematura la concessione del diritto di voto ai cittadini extracomunitari nelle consultazioni amministrative». Dalla Lega critiche durissime sul ddl: «Ora fanno le carte di soggiorno, il vaucher per gli extracomunitari», ha ironizza- to Domenico Cornino, presidente dei deputati del Carroccio. A suo giudizio, questo provvedimento «accentua e non risolve i problemi». Rifondazione comunista vede nel disegno di legge «luci e ombre» e annuncia, tramite il responsabile dei problemi dell'immigrazione Touty Coundoul, che «farà tutto il possibile per migliorare il testo presentato dal governo per dotare finalmente il nostro paese di uno strumento avanzato per affrontare il fenomeno dell'immigrazione». «A parte le molte novità interessanti - sottolinea Coundoul - rimane purtroppo l'illusione di poter governare il fenomeno dell'immigrazione con accordi bilaterali con i Paesi di provenienza degli immigrati e, peggio, rimane la possibilità di Gasparri: «Bene per le espulsioni, no al diritto di voto» Maurizio Gasparri di An e l'ex ministro socialista Claudio Martelli rinchiudere gli immigrati in attesa di espulsione. Quest'ultima misura a noi non piace per niente e faremo di tutto per affossarla in sede di conversione del ddl». Critiche vengono da Diego Masi del patto Segni. Secondo il parlamentare è indispensabile inserire nel provvedimento «il reato di ingresso clandestino». Queste nuove regole non piacciono a Claudio Martelli, «padre» della legge sull'immigrazione che le giudica «inutili». «Le novità sono pochissime, anzi sono solo due», spiega Martelli. «Una è quella sul diritto al voto e l'altra l'iniziativa di spostare dal Tar al pretore la decisione sui ricorsi degli immigrati espulsi». mi ■■>»•<■ m mi Maria Corbi

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