SUONA L'ORCHESTRA DI BERGAMO Per la stagione della Filarmonica con Thiollier al pianoforte

SUONA L'ORCHESTRA DI BERGAMO SUONA L'ORCHESTRA DI BERGAMO Per la stagione della Filarmonica con Thiollier al pianoforte LA stagione concertistica dell'Orchestra Filarmonica di Torino si apre agli ospiti. Ecco dunque, lunedì 17 alle 21 nell'Auditorium Rai (serata unica per gli abbonati del lunedì e del martedì), l'Orchestra Stabile di Bergamo «Gaetano Donizetti» diretta da Donato Renzetti presentarsi al pubblico insieme con un pianista di vaglia come Francois-Joel Thiollier. La visita del complesso lombardo avviene nell'ambito di un rapporto di collaborazione che ha già portato la Filarmonica torinese ad esibirsi a Bergamo. Omaggio alla città d'origine dell'Orchestra, ecco subito la Sinfonia da una delle opere donizettiane più famose, «Linda di Chamounix»: una pagina costruita con sapienza particolarmente attenta ai grandi Maestri di Vienna, visto che proprio in quella città l'opera ebbe la sua prima rappresentazione. Segue il «Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra» di Maurice Ravel, composto nel 1931. La caratteristica saliente di quest'opera è la sostanziale pulitezza armonica, la cura formale, che possono però conferire al tutto A fianco il pianista Francois Jo'el Thiollier in concerto all'Auditorium della Rai per la stagione dell'Orchestra Filarmonica In allo Vasilij Sinaiskij che dirige Prokofiev e Ciaikovskij al Lingotto un'impressione di freddezza. Il primo tempo («Allegramente») è nettamente scandito, ben squadrato e l'intervento virtuosistico del pianoforte vi si staglia con puntualità quasi geometrica. Parentesi patetica, 1'«Adagio assai» centrale conduce ad atmosfere trasognate, con l'intrecciarsi di dialoghi tra il pianoforte e i fiati (flauto, oboe, corno inglese) e una coda su un aereo trillo del solista. Il «Presto» finale mostra il suo aspetto fiero e impettito fin dal subitaneo e perentorio irrompere degli ottoni (tromba, trombone, corni) con tanto di tamburo rullante in sottofondo. Il pianista è chiamato ad interventi che frammischiano le difficoltà tecniche alle fantasie inventive, fino alle ultime battute che ripetono pari pari quelle dell'inizio. Evidenti sono nell'opera gli apporti tratti dal jazz e da quel genere che va sotto il nome di music-hall: apporti che fecero storcere il naso e che ancor oggi lasciato qualcuno interdetto. Più i critici che il pubblico, va precisato, poiché quest'ultimo ha sempre mostrato un evidente favore nei confronti del concerto raveliano. Il brano di congedo è tra i più

Persone citate: Ciaikovskij, Donato Renzetti, Francois, Gaetano Donizetti, Maurice Ravel, Prokofiev, Vasilij Sinaiskij

Luoghi citati: Bergamo, Torino, Vienna