TRATTAMENTO DEI TUMORI I «fattori di crescita» dopo la chemioterapia

TRATTAMENTO DEI TUMORI TRATTAMENTO DEI TUMORI I «fattori di crescita» dopo la chemioterapia Linfomi e mielomi curati con un nuovo tipo di autotrapianto di cellule di linfoma a rapida crescita. I risultati furono molto soddisfacenti e in seguito questo approccio è divenuto la base per il trattamento di altri tumori in Italia e all'estero. L'esperienza maturata negli anni con lo schema Hds e l'autotrapianto di cellule periferiche ha permesso recentemente ai medici ricercatori della Divisione universitaria di Ematologia di Torino di elaborare nuove strategie terapeutiche per altre forme di linfoma. Un originale schema di terapia intensificata, ideato principalmente da Tarella, è stato applicato in linfomi follicolari, neoplasie che sinora venivano gestite con blande terapie volte principalmente a contenere l'evoluzione della malattia. Lo scopo è stato quello di ottenere la massima riduzione delle cellule tumorali e in questa ottica si è fatto un attento monitoraggio dei pazienti, basato su un sofisticato esame diagnostico CELLULE DEL SANGUE VISTE AL MICROSCOPIO PIA PIASTRINA GLOBULO ROSSO vista frontale) wmmk ~~ wmmk GLO ~~| BIANCO ~~_ ; ~~ _ GLOB;" ~~ (vista molecolare. Il test, chiamato Per (da Polymerase Chain Reaction), individua le cellule tumorali anche quando sono in piccolissime quantità, fino a una ogni milione di cellule normali. L'analisi molecolare, messa a punto da Corradini, ha permesso di verificare che molti pazienti, circa il 70% dei casi sinora studiati, hanno ottenuto non solo la remissione clinica della malattia ma anche GLOBULO ROSSO LOBULO ■PIASTRINA ULO ROSSO laterale) 1 GIOBULO BIANCO il ritorno alla negatività del test in Per. Il risultato è rilevante sotto diversi aspetti. Innanzitutto si è dimostrato che programmi intensivi con autotrapianto possono essere applicati anche in forme di linfoma ove sinora si teneva un atteggiamento terapeutico di attesa, intervenendo con trattamenti non intensivi e solo per controllare i sintomi della ma¬ lattia. Inoltre il risultato dell'analisi molecolare contraddice il concetto che il linfoma follicolare sia una neoplasia con scarsa sensibilità alla chemioterapia. I risultati clinici e ancor più i risultati dell'indagme molecolare dimostrano invece che anche nei linfomi follicolari si può ricercare una forte riduzione del tumore. Il tempo e l'analisi su vaste casistiche potranno dire se questo risultato può essere il preludio di una lunga sopravvivenza ed eventualmente della guarigione. E' proprio per rispondere a questi quesiti che diversi centri ematologici italiani hanno ora intrapreso uno studio pohcentrico sui linfomi follicolari utilizzando lo schema ideato a Torino. Sulla stessa linea si collocano i risultati ottenuti nel mieloma multiplo in pazienti di età avanzata. Anche in questo caso si tratta di pazienti in cui sinora un atteggiamento terapeutico Alessandro Pilerì Università di Torino

Persone citate: Corradini, Tarella

Luoghi citati: Italia, Torino