IPERTENSIONE L'utilità dei calcio antagonisti

IPERTENSIONE IPERTENSIONE L'utilità dei calcio antagonisti FRA i minerali, il calcio è quello presente nell'organismo in maggior quantità: circa 1250 grammi (1,5-2 per cento del peso corporeo). Il 99 per cento si trova nelle ossa e nei denti. L'uno per cento è distribuito nei tessuti molli, dove svolge funzioni essenziali: è indispensabile alla contrazione muscolare, alla funzionalità del cuore, alla coagulazione del sangue, agisce sulla permeabilità delle membrane ed è un attivatore di numerose reazioni enzimatiche. Su tutti questi processi, che avvengono nelle cellule, il calcio agisce da interruttore, a dosi mille volte inferiori alla concentrazione extracellulare. Molte indagini hanno dimostrato che gli ipertesi hanno alterazioni dell'assorbimento e del trasporto degli ioni calcio. La maggior concentrazione di ioni calcio all'interno delle cellule della muscolatura liscia vasale, aumenta lo stato contrattile delle cellule stesse, provocando la vasocostrizione delle arterie periferiche. In altre parole: l'aumento della concentrazione di calcio a livello vascolare concorre a produrre un aumento della pressione arteriosa. Se viene a mancare il calcio di origine alimentare, l'organismo ricorre al tessuto osseo (grazie all'intervento dell'ormone para tiroideo). L'ormone paratiroideo però, facilita un eccessivo ingresso di calcio nella cellula muscolare della parete vasale. Vent'anni fa Albert Fleckenstein scoprì le possibilità d'impiego di particolari molecole («calcio-antagonisti») che hanno lo scopo di regolarizzare il movimento degli ioni calcio attraverso le membrane e il reticolo sarcoplasmatico delle cellule che compongono il muscolo liscio vascolare. Un'ulteriore conferma dell'utilità dei calcio-antagonisti nell'ipertensione si è avuta dai risultati dello studio VHAS (Verapamil Hypertension Atherosclerosis Study) che è durato 4 anni e che ha coinvolto 79 centri italiani di cardiologia e 1443 pazienti. Lo studio, presentato a Praga qualche settimana fa, aveva lo scopo di valutare negli ipertesi l'efficacia della terapia a lungo termine nelle varie età, eventuali effetti collaterali, e soprattutto il comportamento della parete carotidea (analizzata mediante ecografia). Le pareti della carotide degli ipertesi, infatti, presentano con l'andar del tempo, alterazioni che predispongono alla formazione di trombi e alla stenosi. Regolando la pressione arteriosa con il calcio-antagonista si è visto che viene rispettata maggiormente l'integrità anatomo funzionale della parete arteriosa rispetto ad altre terapie (diuretici in particolare), senza effetti indesiderati. Il modello dello studio VHAS messo a punto da tre istituti universitari italiani (Zanchetti, Milano; Dal Palù, Padova; Leonetti, Bologna) dimostra che le concentrazioni intracellulari dello ione calcio hanno grande importanza sia nei normali processi fisiologici sia nell'ipertensione, sia in malattie associate come aterosclerosi e ischemia miocardica. Renzo Pellaii DA alcuni anni è entrato nella pratica clinica l'uso dei «fattori emopoietici di crescita». Queste sostanze, presenti fisiologicamente nel nostro organismo, possono essere somministrate dopo la chemioterapia per stimolare la rigenerazione delle cellule del sangue. L'uso dei fattori di crescita ha consentito di ridurre i rischi nella somministrazione dei chemioterapici, specialmente ad alte dosi. Inoltre, grazie ai fattori di crescita si è potuto ideare mi nuovo tipo di autotrapianto, utilizzando non più le cellule midollari ma cellule prelevate dal sangue circolante in particolari fasi della terapia. E' questo l'autotrapianto di cellule periferiche, che viene ampiamente utilizzato sia nei tumori del sangue sia nei tumori solidi: ormai ha soppiantato la vecchia procedura dell'autotrapianto di midollo. Gli studi pionieristici sulla chemioterapia ad alte dosi, i fattori di crescita e l'autotrapianto di cellule periferiche furono condotti alla fine degli Anni 80 dall'Istituto tumori di Milano, in collaborazione con la Divisione Universitaria di Ematologia di Torino. Venne allora ideato uno schema innovativo, denominato Hds (High Dose Sequential), inizialmente utilizzato per le forme

Persone citate: Albert Fleckenstein, High Dose Sequential, Leonetti, Renzo Pellaii

Luoghi citati: Bologna, Milano, Padova, Palù, Praga, Torino