TROISMI NON EROTISMI di Giovanni Bogliolo
TROISMI NON EROTISMI TROISMI NON EROTISMI L'apologo della donna-scrofa TROISMI Marie Darrieussecq Trad. di Francesco Bruno Guanda pp- 134, L. 18.000 I Marie Darrieussecq e dell'improvviso successo di ammirazione e scandalo che ha ottenuto in Francia con un romanzo d'esordio in cui racconta la metamorfosi di una donna in scrofa, Tuttolibri ha già diffusamente parlato qualche settimana fa. Ora la tempestiva uscita del libro in Italia offre, oltre all'opportunità di una doverosa e convinta segnalazione, il pretesto per qualche puntualizzazione. Non sulla traduzione che, con qualche sbadataggine («sospettare a una gravidanza»), qualche stranezza («puppe» per «poppe») e una bella trovata («Lupo-C-6» per un marchio di cosmetici che TROISMI Marie Darrieussecq Trad. di Francesco Bruno Guanda pp- 134, L. 18.000 in francese era «Loup-Y-EstTu»), restituisce piuttosto bene l'immediatezza, l'essenzialità e la sottile forza allusiva dell'originale, ma su due di quegli elementi accessori ma tutt'altro che marginali che, secondo Gerard Genette, costituiscono il paratesto; il titolo e la fascetta editoriale. Cominciamo da quest'ultima: «Dieci anni dopo II macellaio. Il romanzo dì una esordiente ha conquistato la Francia. 250.000 copie vendute». Tre asserzioni diffìcilmente confutabili, ma la prima, il riferimento al romanzetto erotico che diede effimera notorietà ad Alina Reyes, del tutto arbitraria e fuorviante. A parte le ovvie e incidentali somiglianze che si possono avvertire tra un romanzo che esplora dall'interno la condizione suina e una storia di sesso scatenata ed esaltata dalle mezzene sanguinolente di una macelleria, nulla accomuna i due libri. Troismi non è affatto un romanzo erotico, e se un posto in questa categoria gli si volesse comunque assegnare per la maniera disinibita e maliziosamente ingenua con cui la protagonista vi riferisce le sue esperienze sessuali di troia in senso proprio e in senso figurato, bisognerebbe cercarlo agli antipodi di quello, contiguo alla pornografia, che il libro della Reyes si è gloriosamente conquistato. Senza prurigini e senza lenocini, ma con lucida rabbia e con sorprendente padronanza di mezzi espressivi, la Darrieussecq ha costruito un travolgente e saporoso conte philosophique che rinnova la grande tradizione letteraria delle Metamorfosi volgendola al femminile e popolandola di moderne paure. Ha dato alla sua carnale protagonista la sapida mescolanza di ingenuità e perversio¬ ne di certe eroine di romanzi settecenteschi ma l'ha calata in una fine millennio in cui i nostri incubi claustrofobici, le nostre angosce metropolitane e le più minacciose evoluzioni dei nostri scenari politici sono già diventate tragica realtà. Imbrigliando una materia così eterogenea e incandescente in uno stile sagacemente parsimonioso, è riuscita a dare peso di verità testimoniale alla bizzarra invenzione di una progressiva e inesorabile regressione porcina e a trasformarla, usando l'animalità della protagonista come rivelatore della latente bestialità universale, in una atroce metafora. Come tutte le metamorfosi, anche questa non è infatti che una trasformazione in ciò che intimamente e inconsapevolmente già si è: la massaggiatrice particolare in troia e l'umanità che la circonda in un serraglio di depravati, di prosseneti, di volgari profittatori e di assassini. Questo è il senso del libro e il suo titolo originale, Truismes, non a caso al plurale, proprio questo annunciava, delle tautologie, delle verità ovvie, lapalissiane che la spiritosa paretimologia rendeva, se possibile, ancora più amare e beffarde. Restituire nel titolo italiano questo gioco di parole sarebbe stato impossibile. Ma arricchire il paratesto di una noticina in cui si spiegava la confusione mistilingue tra l'inglese true e il francese truie sarebbe stato un modo per mettere anche il lettore italiano sull'avviso che quelle che gli potevano sembrare delle inverosimili troiate erano, almeno secondo l'autrice, la pura e banale verità, appena deformata dalla maschera del grottesco. Giovanni Bogliolo
Persone citate: Alina Reyes, Darrieussecq, Francesco Bruno, Gerard Genette, Loup, Marie Darrieussecq, Reyes
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