L'ASSASSINO DI MIA MADRE

L'ASSASSINO DI MIA MADRE L'ASSASSINO DI MIA MADRE Ellroy detective allucinato I MIEI LUOGHI OSCURI James Ellroy Bompiani pp. 429 L. 29.000 I sei fatta fregare da uno scadente sabato notte». Comincia così il romanzo «malato» di James Ellroy, il diario allucinato, psicotico, esasperato ed esasperante, crudo, talvolta incivile, ma furbo, furbissimo e nello stesso tempo ingenuo, di un'ossessione: la morte della madre, l'assassinio efferato della sua «Rossa», il delitto irrisolto della sua vita. Una calza di nylon ed una corda da stendere a scavare solchi di sangue nel collo, il capezzolo del seno destro mancante per una vecchia amputazione chirurgica, le gambe oscenamente spalancate, lividi ed abrasioni all'interno delle cosce, una traccia di asfalto sul fianco sinistro, niente indumenti intimi, né scarpe, né borsetta, solo un cappotto blu a coprire in parte la sua indifesa ed ormai inutile nudità, tracce di rugiada sotto la schiena, il cadavere gettato nella siepe dell'Arrojo High School, i grani di una collana sparsi a terra accanto ad un'antenna di radio arrugginita: questa è la storia di una fine, della conclusione mediocre di un sabato sera scadente, è la fotografia incubo - scattata I MIEI LUOGHI OSCURI James Ellroy Bompiani pp. 429 L. 29.000 dai flash indifferenti della polizia - che si è incisa per sempre nella mente del piccolo James - allora ancora Lee Leroy - Ellroy, bambino decenne, costretto da un divorzio pieno di odio e di rancore a vivere la settimana con la madre in attesa del liberatorio weekend con il padre. Sono i recessi intimi di uno scrittore maudit che ha costruito la sua forza e la sua fama sul suo passato maledetto giocando però talmente duro con le sue maledizioni da non saper più distinguere quelle vere da quelle partorite dal cinismo della sua fantasia. I miei luoghi oscuri diventano così il tentativo razionale dell'adulto di mettere ordine in un'infanzia ed in una gioventù in cui la perversione del mito e la crudezza della realtà si sono amalgamati a tal punto da diventare memoria ma non verità. La ricostruzione - meglio: la de-costruzione della vita precedente è dunque, per Ellroy, il primo passo per spolverare dai muri della propria esistenza i sentimenti immaturi e prevenuti che, come polvere, avevano finito per ricoprirla cancellandone i colori e le trame. Per «Come le fiabe, offre la certezza che non soltanto loro provano sensi di angoscia e di terrore. Non per nulla It è il libro cult dei dodicenni» Anche nel Cuore di De Amicis: c'era la tenebra realtà che li circonda (e della quale la Tv fornisce agghiaccianti esempi con i telegiornali o trasmissioni tipo «Amici di sera»); alla sfiducia di poter trovare un lavoro al termine degli studi; allo sgomento di fronte a un futuro dal quale sono messi in guardia nei confronti di fenomeni come la droga e l'Aids; dovuta alle guerre e alla fame nel mondo... Chi si fa carico di combattere queste, che sono le reali cause che scatenano paura e orrore? In altri tempi quando, per lunghi secoli, bambini e ragazzi crescevano in una società di gruppo, le fiabe di tradizione orale h avvertivano implicitamente o esplicitamente delle paure che attendono ogni individuo nel corso della sua vita. Ma anche le fiabe di autori moderni - a cominciare da Andersen non scherzano. Ha scritto Niccolò Ammaniti su Tuttolibrì (12-12'96): «La passione per l'Horror e lo Splatter mi è nata a nove anni. Qualche infame mi aveva regalato Il Prìncipe Felice di Oscar Wilde e quando volevo stare male e soffrire e piangere me lo leggevo chiuso nella mia stanzetta. Altro che il

Persone citate: Andersen, De Amicis, Ellroy, James Ellroy, Lee Leroy - Ellroy, Madre Ellroy, Niccolò Ammaniti, Oscar Wilde