I POSSEDUTI RITORNANO

I POSSEDUTI RITORNANO I POSSEDUTI RITORNANO Doppio King: uno «postumo Jack Nicholson in una scena di «Shining» » DESPERATION Stephen King pp. 608. L. 33.900 I VENDICATORI Richard Bachman pp. 414. L 30.900. I due in cofanetto L 60.000 Sperling & Kupfer OME può mantenersi sulla cresta dell'onda un autore di best-sellers che scrive un migliaio di pagine all'anno, riuscendo a vendere più di Wilbur Smith, Harold Robbins, John Grisham e persino dell'ormai classico Isaac Asimov? In questi ultimi dodici mesi Stephen King ci ha provato con due clamorose imprese editoriali che sembrano schiudergli nuovi orizzonti. Dapprima con il serial del Miglio Verde e adesso con l'uscita simultanea di Desperation e I vendicatori nella ottima traduzione di Tullio Dobner, si spinge oltre ancora, mettendo a confronto su un medesimo tema la propria scrittura con quella del suo nom de piume Richard Bachman, fatto morire forse troppo frettolosamente una decina di anni fa di «cancro dello pseudonimo», dopo avergli attribuito alcuni romanzi {Ossessione, ad esempio), e restituito ora alla vita per un business nel quale gli editori americani hanno investito due milioni di dollari per la campagna pubblicitaria, stampando complessivamente in prima tiratura tre milioni di copie. In breve, stando alle scherzose dicliiarazioni dell'autore, King ha scritto un lavoro [Desperation) sot¬ DESPERATION Stephen King pp. 608. L. 33.900 I VENDICATORI Richard Bachman pp. 414. L 30.900. I due in cofanetto L 60.000 Sperling & Kupfer to l'urgenza consueta della sua «Voce», per scoprire subito dopo qualcosa di analogo {I vendicatori) tra le «cane postume» di Bachman, a lui affidate dalla «vedova». Cambia l'ambientazione (un'arida cittadina del Nevada nell'uno, una placida periferia suburbana dell'Ohio nell'altro); ma molti personaggi sono i medesimi, pur con caratteri e destini differenti, a cominciare da Tak, la forza maligna che in entrambi si scatena, ricorrendo di volta in volta agli strumenti che più le paiono congeniali: Tv, tecnologia da space opera, vecchi film, temibili animali del deserto, bam¬ bini autistici, scrittori hippie ingrigiti, sceriffi alla John Wayne. Il risultato è affascinante, anche perché i due «autori» appaiono rigorosamente complementari. Per chi, come l'autore di It, ha sempre affrontato il problema del Bene e del Male, avanzando l'ipotesi che entrambi abbiano uguali probabilità di trionfo finale, la strategia adottata risulta la più coerente. E' come se Sotto il segno dello Scorpione (allusivamente evocato all'inizio di Desperation, così come nel finale dei Vendicatori si fa esplicito riferimento a Shining) venisse scis¬

Luoghi citati: Nevada, Ohio, Ome, Shining