Via lisci come l'olio

Via lisci come Polio Via lisci come Polio Se le gomme sono più scorrevoli NOGARO. Il cammino dell'auto corre sulle impronte del battistrada del pneumatico, componente che è oggi in grado di dettare legge in termini di comfort e sicurezza: la migliore sospensione può assai poco se non trova il giusto supporto nella «gommatura» cui viene abbinata. Dai tempi, ormai lontani, dell'avvento del radiale, l'evoluzione più significativa è stata, nel '94, l'introduzione sul mercato delle gomme a bassa resistenza al rotolamento. Alfiere del progresso, ancora una volta, la Casa francese Michelin, con l'inedita gamma degli MXT Energy. Coperture cui affinamenti strutturali e mescole dì nuova formulazione, a elevato contenuto di silice, conferivano una scorrevolezza superiore sino al 20% rispetto ai pneumatici tradizionali. Risultato, un buon 5% e anche più di risparmio nei consumi di carburante. L'idea era buona e il pubblico l'ha apprezzata: in due anni la quota di pneumatici Energy nelle vendite Michelin è passata dal 14 a oltre il 50%. Per il '97, in Italia, la società francese prevede di realizzare il 40% delle sue consegne con gli Energy, e questo su una penetrazione che, non considerando le classi di velocità superiori (V e Z), raggiunge l'80% del totale mercato. La Michelin ha sviluppato la sua ricerca e oggi rilancia in grande stile, introducendo (la vendita è già avviata da qualche settimana) tre nuove gamme di pneumatici in tecnologia Energy 2. Sono gli Energy XT1 ed XT2, per vetture piccole-medie e medio grandi, che sostituiscono gli MXT rispettivamente nelle dimensioni da 145 a 175 e oltre 185, e gli XH1, destinati a vetture ad alte prestazioni, che rimpiazzano gli MXV3A per codici di velocità H (fino a 210 km/h). Le nuove coperture sono state sviluppate tenendo conto della aspettativa che indagini di mercato indicano come prioritaria per gli automobilisti: una ancora migliore tenuta su asfalto bagnato (72% delle risposte). Con i dovuti affinamenti di struttura e di mescola, la tecnologia rimane sostanzialmente quella messa a punto per gli Energy prima generazione. Le novità più evidenti riguardano il battistrada, caratterizzato dal disegno asimmetrico (non direzionale) e da una inedita scolpitura con tre tipi di lamelle, battezzate quadrangolari, a onda quadra e a zeta. Il tutto studiato per abbinare precisione di guida (lato estemo del pneumatico molto rigido), efficacia contro l'aquaplaning (profonda scolpitura, anche longitudinale) e aderenza elevata (fitta lamellizzazione della fascia interna del battistrada). Senza pretesa di sostituire i classici «invernali» M+S, gli Energy 2 si fregiano dell'inedito marchio R+W (Road and Winter) a significare una elevata polivalenza, in grado di ben fronteggiare, ad esempio, una improvvisa nevicata su strada in non forte pendenza. Premesse interessanti, che hanno trovato convincente riscontro in una serie di test-confronto con gli Energy prima generazione, in circuito e su strada innevata. Particolarmente significativo un dato numerico: 1,15-1,30 metri di guadagno in spazio di arresto per frenata di emergenza rispettivamente da 50-60 km/h (come dire il 5 e l'8,4% in meno, su spazi dell'ordine di 22-15 metri). Pochi centimetri, ma che possono valere l'incolumità o una vita. Raffaele Sanguineti Renzo Vìllare

Persone citate: Raffaele Sanguineti Renzo Vìllare, Winter

Luoghi citati: Italia