Peruzzi a porte chiuse

Il portierone e Ferrara assicurano che il successo azzurro li ha caricati anche per la Juve Il portierone e Ferrara assicurano che il successo azzurro li ha caricati anche per la Juve Peroni, a porte chiuse «Fermato Shearer, ora tocca al Perugia» TORINO. Ieri sera festa nel cuore di Wembley. Azzurri fra carezze e stanchezze. Il premio più bello. Poi il ritorno nottetempo in Italia e l'approccio con una realtà immanente: il Perugia al Delle Alpi. Ferrara e Peruzzi, guerrieri che hanno respinto l'onda inglese, rassicurano la gente juventina che teme rilassamenti. Attacca Ciro, cuore napoletano: «Macché relax, non avrei 30 anni se pensassi a un rischio del genere. So a quali pencoli vado, andiamo incontro, e mi comporto di conseguenza. Wembley era una tappa importantissima, non una finale di speciale significato. Noi della Juve abbiamo dimostrato che dopo un grande evento sappiamo tenere botta (Perugia avvisato, ndr)». Peruzzi, portierone che ha sbattuto la porta in faccia a Shearer, mostra analoga serenità, con tono fermo e intransigente: «Dimentichiamo il passato e ricominciamo da capo, anche in campionato. La partita col Perugia ha grosso peso perche alle nostre spalle non soffia solo la Samp, che è in forma smagliante, ma anche Bologna, Inter e Vicenza, che possono rientrare nel grande giro». Dal sacchismo al maldinismo, passo che comporta il primo, gustoso frutto. Il ritorno all'antico, libero e prudenza massima, propongono un quesito: c'è analogia tra il formato Italia e il modello Juve? Ferrara se la cava un diplomatico «è una via di mezzo tra quello adottato da Sacchi e quello GLI AZZURRI DEL MI LAN LONDRA. «Spettacolo modesto ma risultato importante». Così Umberto Agnelli ha commentato ieri la partita di Wembley tra Italia e Inghilterra, seguita in tv. A Londra per una conferenza all'Istituto Italiano di Cultura, Agnelli è rimasto particolarmente deluso sotto il profilo spettacolare dal secondo tempo quando gli azzurri, in vantaggio per 1 -0, hanno fatto catenaccio. «E' stata una cosa di altri tempi - il suo commento - anche se è stato decisivo per la vittoria». In quanto agli inglesi hanno digerito male il successo degli azzurri e i titoli dei giornali ieri abbondavano di giochi di parole, abilmente rigirati contro la nazionale inglese. Pasta, ravioli e bolognese sono termini di Maldini». Peruzzi va più in profondità spiegando innanzitutto che «l'utilizzazione del libero non ha sapore stantio, poiché è un mezzo usato da molte squadre». I temi scivolano via lisci: le grandi trasformazioni, la differenza tra Sacchi e Maldini, il trattamento riservato a Shearer, il forcing britannico, il domani, la gelida bravura di un debuttante (Cannavaro), le sofferenze e gli errori. Il volto affdato di Ferrara è attento, il suo pensiero sintetico: «Il modulo non c'entra, la gara è stata molto intensa e ci ha permesso di far valere le nostre qualità. Con Sacchi sono tornato in azzurro dopo tre anni di stop e ho sempre giocato, però con lui non sono mai UMBERTO AGNELLI Era diventato uno spauracchio, è un tipo più da area che di movimento. Cannavaro e io ce lo siamo palleggiato molto bene. Avete visto che partitona 0 collega napoletano? Gli invidio l'età. E' bravo quanto umile, farà grandi cose. Se lo merita. Due napoletani insieme a Wembley è motivo d'orgoglio per la nostra città». Juve-notiziario: i resti bianconeri ieri hanno battuto (6-1) il Legnano: doppiette di Lombardo, Amoruso e Vieri. Per il Legnano, gol di Livraghi. Padovano ha riposato, ma è recuperabile. Un tempo solo per Del Piero, rientrato anch'egli da Londra.