Blob tanto rumore per nulla

Siciliano invita alla prudenza, nessuna sanzione disciplinare Siciliano invita alla prudenza, nessuna sanzione disciplinare Blob, tanto rumore per nulla Sciano di Videosapere dice: «Era un programma ereditato» Minoli fa «mea culpa», Ghezzipromette «più attenzione» Niente embargo, tutti alla festa A Los Angeles E'nato il figlio di Jackson ROMA. Uno scambio di idee durato un'ora, richiami e destinazioni ad altri incarichi per i diratti responsabili dell'accaduto, invito al «massimo impegno perché l'intera programmazione Rai sia sempre orientata verso la qualità e rispettosa delle esigenze del servizio pubblico»: l'ennesima bufera di casa Rai si chiude così, nello stile di sempre. Qualcuno parlerà dei solili «tarallucci e vino», qualcun altro approverà il salvataggio di «Blob» convinto che, nonostante lo scivolone dell'altra sera, il programma «cult» di Raitre non meritava chiusure punitive. Nel corso della «necessaria riflessione» condotta ieri dal presidente Rai Enzo Siciliano insieme con una nutrita rappresentanza dei vertici dell'azienda (22 persone), il direttore di Raitre Giovanni Minoli e quello di Rai Educational Federico Sciano hanno fatto nuovamente «mea culpa» anche se è ormai chiaro a tutti che le loro due persone non c'entrano assolutamente nulla con la messa in onda delle immagini incriminate. L'incidente di «Blob» è frutto della scelta di chi ha materialmente montato la puntata dell'altra sera; quanto ai filmati presentati con il marchio di Videosapere Sciano ha spiegato più volte che si trattava di «programmi ereditati da precedenti direzioni», trasmessi per riempire vuoti in attesa che, il 3 marzo, prenda il via la programmazione di Rai Educational. Dopo aver ribadito che il rispetto della qualità dei programmi proposti dall'ente pubblico deve avvenire «anche incidendo - laddove se ne ravvisi la necessità - sui processi eh realizzazione e di controllo» delle varie trasmissioni, i vertici di Viale Mazzini hanno ampliato i termini del discorso, arrivando, a tratti, a sfiorare le vette della filosofia. Siciliano avrebbe affermato di non credere che «il demonio si annidi nell'ignoranza», ponendo i direttori di fronte al dilemma «è più colpevole chi fa il male sapendo di farlo o chi lo fa senza accorgersene?». C'è stato anche il tempo per dibattere sull'intervento del consigliere d'amministrazione Liliana Cavani che ha osservato come «in alcuni programmi del servizio pubblico venga offerta un'immagine distorta del IL solito scherzo di Barbra Streisand si ripete in «L'amore ha due facce», terzo film diretto dall'attrice dopo «Yentl» e «Il principe delle maree»: nella prima parte lei risulta bruttino-squallida, un'intellettuale occhialuta, spettinata, struccata, con i calzini di lana e le pantofole, mal vestita, non amata, tutte le sere a casa; nella seconda parte subisce una mutazione fisica, pelle abbronzata, bei capelli, scollature, make up perfetto, e se bella non è almeno si presenta come bruttino-glamour. Da quanto tempo Barbra Streisand ci intrattiene con la sua paura d'essere brutta? Eppure ha cinquantacinque anni: ormai dovrebbe essersene fatta una ragione. La commedia ha un'idea divertente, presa dal vecchio film francese di André Cayatte di cui è il rifacimento: due professori universitari, lui bonaccione timido e frigido, lei sola e timoro¬ Arnold Schwarzenegger fa parte del gruppo di attori che andranno a Cuba per la festa dei sigari preferiti da Fidel mondo femminile» e ha poi sollecitato rimedi hi questo senso. Alla fine dell'incontro alcuni direttori scuotevano la testa esprimendo «perplessità» su questo tipo di iniziative, altri li hanno rincuorati, certi che la Rai sia un'azienda forte e sana che può permettersi il lusso di compiere questi «autoesami». E i cosiddetti «colpevoli»? Enrico Ghezzi ha raccontato di aver avuto un lungo colloquio chiarificatore con il direttore di Raitre Giovanni Minoli cui ha assicurato, per il futuro, «la massima attenzione». Marco Giusti, eroicamente pronto alla punizione anche se da vari mesi non mette piede a Raitre in quanto lavora al fianco del direttore di Raidue Carlo Freccerò, con¬ viene, e meno male, che: «Questa cosa fa un po' ridere». Dice Giusti: «Per quanto mi riguarda io sono a Raidue da 4 mesi: come faccio a controllare Blob? E poi a Blob sono tutti autori per definizione. L'autore è praticamente chi fa iJ montaggio quel giorno. Comunque sono pronto a beccarmi i giorni di punizione previsti in questi casi, se me li daranno. Spero solo che questa vicenda serva a sanare la situazione di abbandono in cui si trova Blob, senza più gli autori e con nemmeno un interno Rai nella squadra. E di questa situazione la responsabilità è dei direttori, non nostra». LOS ANGELES. Dopo Madonna, Michael Jackson. A quattro mesi da quando la regina del pop ha dato alla luce la sua piccola Lourdes, anche il re del pop ha adesso il suo erede. Doveva nascere il 14 febbraio, giorno di San Valentino. Ma il piccolo Jackson è venuto alla luce nella notte tra il 12 e 0 13, con parto naturale. E quando è nato, il papà lo ha stretto a sé e ha esclamato: «My beautiful little boy!». Una reazione normale e naturale, ma pur sempre sorprendente: di normale e naturale, nella vita di Michael Jackson, c'è ben poco. La madre del piccolo Jackson è Debbie Rowe, una donna che il cantante conosce bene perché è rinfermiera di uno specialista che, come tutti sanno, vede molto spesso: il suo chirurgo estetico. La loro relazione avrebbe avuto inizio subito dopo il divorzio di Jackson da Lisa Marie Presley ed è stata rivelata in novembre, quando il cantante ha annunciato che la signorina Rowe era incinta di sei mesi. Il 13 di quel mese, subito dopo un concerto a Sydney, l'ha sposata. Un annuncio che, come tutto ciò che circonda la vita di Michael Jackson, è stato accolto con scetticismo e polemiche. C'è chi dice che il figlio è stato concepito in provetta, chi sostiene che si è deciso al grande passo solo per poter dimostrare di fronte ai giudici e ai tribunali che è un buon padre e non uno sporcaccione che molesta sessualmente i ragazzi che invita a Neverland, il suo ranch vicino a Los Angeles. Poi c'è la questione dei soldi. Secondo alcuni tabloid inglesi la neo-signora Jackson è stata pagata oltre un milione di dollari per portare a termine la maternità e avrebbe già accettato, in caso di divorzio, di affidare al padre la custodia di Jackson Junior. La nascita del piccolo Jackson ha sconvolto le operazioni dell'ospedale dove è stato partorito, il Cedars-Sinai di Beverly Hills, assediato dai fans. [1. s.] Michael Jackson

Luoghi citati: Cuba, Jackson, Los Angeles, Roma, Sydney