Kabaivanska non farà Tosca

Kabaivanska non farà Tosca Kabaivanska non farà Tosca Raina Kabaivanska (foto) non sarà Tosca al Teatro Regio: una improvvisa indisposizione dovuta anche alla stanchezza accumulata negli ultimi tempi, le impediscono di interpretare il ruolo dell'eroina pucciniana. La grande cantante l'altro ieri è venuta a Torino per parlare con il direttore artistico del Regio, Carlo Majer, e renderlo partecipe del suo stato di salute. Insieme hanno deciso, sia pure a malincuore, che sarebbe stato meglio «saltare» le Venerdì 14 Febbraio 1997 25 Il film girato da August e tratto dal libro di Hoeg ha inaugurato ieri il 47° «FilmFest» di Berlino BERLINO. «Cosa vuole la Berlinale?», si chiede Jens Jessen in un editoriale della «Berliner Zeitung» rievocando le varie trasformazioni del FilmFest negli ultimi vent'anni, da quando si piazzò nel cuore dell'inverno per salvarsi dalla concorrenza di Cannes (maggio) e Venezia (settembre). Al centro delle discussioni campeggia il problema dell'opportunità o meno che la rassegna cinematografica trasporti la sua sede dalla zona della Ku'Damm all'emergente quartiere di Potsdamer Platz dove sta nascendo il nuovo centro vitale della capitale. Il mutamento potrebbe avvenire nel Duemila, quando si celebrerà il cinquantenario del festival, ma sul progetto i pareri sono divisi. E al di là della collocazione logistica è importante reinventare per la rassegna un'immagine consona alla nuova importanza anche culturale che la Germania riunificata si propone di assumere nel quadro europeo. Fino alla caduta del Muro, fedele alla sua funzione di avamposto dell'Occidente, Berlino faceva scintillare le luci del festival come una vetrina occhieggiante a Paesi meno ricchi e meno liberi. Oggi, mentre la città è diventata un vero crogiuolo di popoli e tradizioni dell'Est e dell'Ovest, di tale travaglio il programma della manifestazione rispecchia poco o niente. La solita manciata di anteprime hollywoodiane, qualche assaggio di cinematografie varie, il concorso che da anni si conclude con premiazioni insignificanti, la celebrazione di una diva di ieri non eccelsa come Kim Novak, la defezione all'ultimo minuto di vari divi di oggi tra i quali Nicholson. Il panorama denota una certa ripetitività, una vaga stanchezza: la sensazione è che il festival sia arrivato al capolinea. Da cui ripartire, si spera, ma solo dopo aver dato una risposta alla domanda: «Cosa vuole la Berlinale?». [a. le " BILLE August, il regista impalmato due volte a Cannes per «Pelle» e per «Con le migliori intenzioni», non aveva letto il bestseller «Il senso di Smilla per la neve» (Mondadori) del connazionale Peter Hoeg quando gli è stato chiesto di portarlo sullo schermo; e, se è per questo, non era neppure mai stato in Groenlandia. Evidentemente da bravo danese aveva una sorta di rimozione o coscienza sporca verso l'immensa isola polare che, finita nel diciottesimo secolo sotto il dominio del proprio Paese, aveva subito i guasti di una pesante colonizzazione, volta ad annientarne l'identità culturale e a sfruttarne fino all'esaurimento i ricchi giacimenti minerari. Deve essere stato quasi un gesto riparatore per il cineasta affrontare la sfida di una natura possente e terribile, andando a girare in loco, invece che nel più confortevole Canada come avrebbe potuto, la parte finale del film ambientata fra gli iceberg del Grande Nord. E nonostante la responsabi- oeg ino " recite di «Tosca» a cui la Kabaivanska teneva tanto. Peccato davvero: il teatro era esaurito per tutte le recite e tutti si attendevano l'ennesina magistrale interpretazione del soprano. L'opera andrà in scena il 18 febbraio alle 20,30 mentre la prova generale si terrà domani sera. Il nome della cantante che sostituirà Raina Kabaivanska sarà deciso oggi. Si sa, comunque, che all'artista nelle recite successive sarebbe subentrata Ines Francisca Salazar.

Luoghi citati: Berlino, Canada, Cannes, Germania, Groenlandia, Torino, Venezia