Hrabal, «mi getterò dal quinto piano»; «Berlinguer cambia Statuto»

Hrabal, «mi getterò dal quinto piano»; «Berlinguer cambia Statuto» Hrabal, «mi getterò dal quinto piano»; «Berlinguer cambia Statuto» intero...» (p. 10). Ma il pensiero del suicidio si riaffaccia e con esso «il quinto piano», forse è solo un rinvio. «Quante volte ho desiderato di buttarmi dalla finestra del quin-, to piano in cui vivo... perché a lungo ho visto morire la mia Pipsi, mia moglie, a cui tanto assomigliava Perla, ma quando ho letto che Kafka voleva buttarsi dal quinto piano, là dove viveva, dalla Maison Oppelt, commercio all'ingrosso di vini, che aveva in magazzino sotto piazza della Città Vecchia, settecentomila bottiglie di vini pregiati, quando ho letto che anche Malte Laureds Brigge viveva a Parigi a un quinto piano, quando ho saputo di questi quinti piani, ho rinviato il mio salto dalla finestra e, se ne avessi la forza, mi comprerei una tanica di benzina e mi darei anche fuoco...» (p. 15/16). Ecco perché stento a credere che Hrabal sia caduto accidentalmente dalla finestra del quinto piano dell'ospedale di Praga. Don Mario, siamo con lei! Insulti e minacce? Centinaia di lettere che la contestano?... tutto questo conferma quello che lei ha detto... Nelle famiglie ci sono più animali che bambini, in città i cani sono come le cavallette, le strade sono diventate cessi per i loro escrementi, sporcizia morale e materiale ovunque!... Ma veniamo al dunque: chi la contesta blatera dei pinguini ammazzati, dei piccoli di foca sterminati, dei macelli bovini o suini... Ma che c'entrano queste chiacchiere? Don Mario, ha mai parlato di questi fatti o misfatti? Si vuole capovolgere il suo pensiero... Cesare Castelli, Torino GENTILE Signor Castelli, lei è proprio esacerbato: «Si vuole capovolgere il significato del pensiero del reverendo, si vuole mettere sotto accusa il suddetto! Don Mario non incita a odiare gli animali, non incita a ucciderli o ad abbandonarli, ma bensì chiede alla gente di buon senso di non "umanizzarli", di non metterli ai primi posti nella nostra esistenza, di non adorarli come purtroppo succede oggigiorno!... Chi non vuole capire, chi cerca di capovolgere il pensiero del sacerdote è in malafede, è un grande ipocrita, velenosità e cattiveria è il suo credo! Giustamente ha parlato quel frate francescano: "sono figlio della terra, sono nato contadino, gli animali vanno protetti e rispettati, ma devono vivere da animali, cani da cani, gatti da gatti!". Ora siamo agli Zooe vid'o Gaia Guarienti, Verona Così si distrugge il ruolo del maestro Lo «Statuto dello Studente», proposto dal Ministro Berlinguer, suscita grandi perplessità. Non è questo che noi dell'Agesc intendevamo con la richiesta di una riforma della scuola italiana. Lo «Statuto» prevede il diritto degli studenti di indire referendum sulle decisioni del corpo insegnante. Li invita ad esprimere proposte ed orientamenti, non solo su libri di testo e materiale didattico, ma anche sulla programmazione didattica e sui principi ai quali debbono essere ispirati i criteri di valutazione (cioè il giudizio di rendimento). Proibisce i compiti in classe a «sorpresa» e abolisce le sanzioni disciplinari. Dà, infine, il diritto agli studenti di valutare i professori attraverso «il riesame delle decisioni già assunte dai docenti». In parole povere, dopo la demolizione dell'autorevolezza paterna, portata avanti da una cultura dis- sacrante ed irresponsabile, ora si istituzionalizza la banalizzazione del concetto di «autorità»: il «maestro», colui che col suo sapere e la sua testimonianza, indica al giovane la strada della propria personalizzazione, viene messo al bando e dato in pasto al giudizio degli studenti. Viene stravolto il rapporto educatore-educando. Viene LA LETTERA di O.d.B. eccessi: vita da "signori", alimenti sofisticati, mostre per incitare a possederne sempre di più, carezze, sbaciucchiamenti, ninne nanne come ai bambini e altro di peggio ancora! Don Mario ha ragione, vogliamo tornare indietro di quattromila anni e metterli sugli altari? Torniamo al "Vitello d'oro"? Egregio signor Del Buono, visto che anche nella sua rubrica continuano le "polemiche" contro il pensiero del parroco della chiesa di San Secondo, la prego di pubblicare questa mia a favore del suddetto. Penso che ogni pensiero sia da rispettare, giusto o sbagliato che sia, e non è lecito solamente contraddire. Par condicio, giustamente!...^. «Clic» parola di origine inglese A proposito di «Sicily, terra di lupara» {La Stampa del 23 gennaio) e del modo con cui il Daily Telegraph di Londra reclamizza un concorso per le Universiadi in Sicilia, questa volta lo stereotipo Sicilia = lupara mi dà l'occasione di argomentare su una materia a dir poco rumorosa: la fonetica. L'idea fonica del clic è per il lettore nient'altro che lo scatto della macchina fotografica o di un'arma, speriamo scarica. Nella scienza del suono il clic è più semplicemente una forte inspirazione e perciò detto anche fonoavulsivo. Per renderlo più alla portata di tutti dirò subito che alcuni avulsivi ben più noti sono il bacio con lo schiocco, il rumore che simula il galoppo del cavallo o quello esprimente disapprovazione o diniego (G. L. Beccaria, dizionario di linguistica). Ironia delle cose, la parola clic - seppur elemento onomatopeico - non ha una etimologia incerta, essa deriva infatti dall'inglese click Sergio Alaimo Assoro «Governo disattento verso noi poliziotti» Il Libero Sindacato di Polizia (Li.Si.Po.) denuncia all'opinione pubblica la disattenzione del governo verso gli operatori di polizia e in particolare per quanto concerne l'armonizzazione del sistema previdenziale, la cui delega scade il 30 aprile 1997. La mancanza di chiarezza ha indotto migliaia di appartenenti alle Forze dell'Ordine a presentare domanda di pensionamento anticipato. Il Li.Si.Po. giudica insufficienti le iniziative del Dipartimento della P.S. per contribure a chiarire il quadro di una situazione che appare confuso e incerto. Il Li.-Si.Po. sottolinea che gli operatori di polizia, proprio per il particolare lavoro che svolgono, abbiano la necessità di possedere i re¬ quisiti psico-fisici certamente non richiesti ad altri dipendenti dello Stato, per cui è impensabile l'aumento dell'età pensionabile che avrebbe come unica conseguenza una diminuzione dell'attività operativa. Il Li.Si.Po. giudica negativamente l'atteggiamento dell'attuale governo nei confronti delle Forze dell'Ordine che non ha esitato, fra l'altro, a decurtare notevolmente la paga ai giovani agenti ausiliari. Lo Stato, e per esso U governo, non può pretendere dagli operatori di polizia solo doveri e abnegazione, senza poi riconoscerne concretamente, al di là delle vuote parole in occasione dei troppo frequenti funerali che troppo spesso sanno di retorica, la specificità delle funzioni e dare loro un dignitoso riconoscimento economico. Si è «tagliato» lo straordinario, si è addirittura quasi dimezzata la previsione di spesa per la cancelleria, ponendo tanti uffici operativi in serie difficoltà, forse si potrebbe «tagliare» sulle troppe auto blu in circolazione, con relativi autisti, forse si potrebbero tagliare tante spese non essenziali, invece di far ricadere la «scure» sempre su chi deve obbedire ed ha pochissime possibilità di far sentire la propria voce. Luigi Ferone, Roma segretario nazionale Libero Sindacato Polizia Fatti e misfatti della Telecom Voglio rispondere al lettore di Padova secondo il quale i dipendenti Telecom godono di tariffe agevolate. Io che sono dipendente posso affermare che non è affatto vero. E' vero invece che Telecom ha usufruito di prepensionamenti non dovuti, incentivando con' premi anche di oltre 30.000.000 ad andare in pensione a 51 anni i dipendenti i quali vanno poi ad alimentare il lavoro in nero. Assumono poi a part-time con contratti di 6 mesi. Lettera firmata

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