«Grazia», la rivoluzione femminile

«Grazia», la rivoluzione femminile «Grazia», la rivoluzione femminile «Pagine su misura per donne, orgogliose di esserlo» delle donne per i loro giornali» commenta Vera Montanari, direttore di Gioia), e se c'è stata, come c'è stata, un'emorragia di copie, ciò è dovuto, secondo tutti gli osservatori, più alla crisi generale della carta stampata, e dei periodici in particolare, che ai nuovi venuti. Ma intanto la crisi c'è, più pesante per i settimanali della Rcs, Anna e Amica, che la casa editrice ha trascurato puntando le risorse sul lancio di Io donna. Ed ecco allora intervenire la famosa «creatività del mercato», ecco che a breve distanza dalla nascita della nuova Grazia avremo una nuova Amica. «Il 7 marzo usciamo con un giornale totalmente trasformato», assicura il direttore Giovanna Mazzetti, che lamenta anche lei i danni dell'o¬ mo Rametta, che da marketing manager dei settimanali Mondadori ha seguito passo per passo la mutazione di Grazia. Il mercato sarà un grande stimolo, chi ne dubita, ma è anche un grande spauracchio. E negli ultimi anni nel mercato dei settimanali femminili di fascia alta, che è quella di Grazia, appunto, brividi di paura ne sono serpeggiati tanti. A metà dell'anno scorso, uno dopo l'altro, sono nati Io donna e D, i supplementoni del Corriere della Sera e della Repubblica, un milione di copie rovesciate in edicola. Poteva essere la fine 0 l'agonia straziante dei quattro settimanafi colpiti dall'onda di piena, oltre a Grazia, Gioia, Anna e Amica. Lnvece no, tutt'e quattro hanno tenuto («11 che dimostra l'affetto La nuova copertina di «Grazia

Persone citate: Gioia, Giovanna Mazzetti, Rametta, Vera Montanari