Coniugi uccisi dal debitore che non paga di Gian Enrico Rusconi
Coniugi uccisi dal debitore che non paga Coniugi uccisi dal debitore che non paga t'annunciano la moglie Elsa, i figli Giuseppe e Anna, i (rateili e i parenti tutti. I funerali avranno luogo sabato 15 c ni alle oro 15 partendo dalla chiosa parrocchiale. Un particolare ringraziamento al dott. Lodovico Rosato - Alblano d'Ivrea, 13 febbraio 1997. I Dipendenti del Co.Re.Co. di Torino ricordano con grando affetto il responsabile vincere elevi contare sulle tue forze, non siigli errori indotti fastidiosamente alla difesa avversaria). Eccoli, invece, gli italianuzzi di sempre. Ed ecco di nuovo la squadra femmina, che aspetta l'attacco avversario per pararlo e contrarlo. Non si sono fatti neanche ammonire, segno che la praticità qualche volta va d'accordo con la lealtà sportiva. Adesso aspettiamo i cacaminuzzoli, che censureranno la qualità della prova. J lai voglia: perché quando si è visto il lungo lancio di Costacurta, e il controllo aereo dell'omarino sardo, Zola dico, io ho strillato al gol prima ancora del tiro, e non importa se quel prodigio balistico è stato incarognito dalla deviazione NUORO. Avevano accompagnato l'ufficiale giudiziario per eseguire un pignoramento, ma il debitore ha imbracciato un fucile e li ha uccisi. Il fatto è avvenute nel tardo pomeriggio a Arbatax, sulla costa centrorientale sarda, e ne sono rimasti vittime i coniugi Luigi Piras, 57 anni, e Maria Margherita Fancello, di 35, entrambi di Urzulei (Nuoro). A sparare è stato il commerciante Carlo Fara, 51 anni, che ò stato arrestato. All'origine del delitto ci sarebbe un debito non saldato. Piras, che fa l'impresario, e la moglie vantavano un credito nei confronti di Fara. Non riuscendo a farsi rimborsare si erano rivolti alla magistratura e alle 15 di ieri si sono presentati con l'ufficiale giudiziario all'abitazione del commerciante. [Ansa] Edmondo Berselli - si suol dire. Nel senso in cui sono altamente politiche le decisioni prese dalla Corte stessa giorni or sono. Espressione della politica della Costituzione. Sarebbe un insulto all'intelligenza politica dei costituenti (che mai avrebbero tollerato il secessionismo) interpretare in modo restrittivo il criterio generale di rivolgersi direttamente ai cittadini davanti a situazioni anomale e impreviste. Soprattutto quando è in gioco uno dei fondamenti della nazione repubblicana. E non si dica che una tale consultazione è una concessione al leghismo, qualunque cosa dica Bossi. E' un atto di realismo politico e di maturità democratica: ci si rivolge ai cittadini, non si patteggia con il leghismo. 11 vero problema è di sostanza: che cosa chiedere in incìdo chiaro agli italiani e soprattutto ai settentrionali e simpatizzanti della bega perché venga cancellata una volta per tutte la prospettiva secessionista. Sarebbe sbagliato porre quesiti in termini generici di «secessionismo» contro «federalismo». 11 «si» o il «no» devono essere per un progetto preciso, credibile e vincolante per il governo. So benissimo che quest'ipctesi non troverà approvazione né da parte del governo, né presso la maggior parte dei commentatori. Anchese è facile prevedere che l'ipotesi secessionista uscirà perdente da una tale consultazione, nessuno vuole la sgradevole conferma di un alto numero di potenziali separatisti. Siamo così in un circolo vizioso: sinché non si concretizza un progetto federalista serio ed efficiente, l'equivoco della Lega continuerà. E sintanto che la Lega rimarrà al palo, non si metterà in moto nessun serio progetto federalista. Chi ne fa le spese e il senso di responsabilità comune che rende efficiente una democrazia. REFERENDUM CONTRO LA SECESSIONE Gian Enrico Rusconi
Persone citate: Carlo Fara, Costacurta, Edmondo Berselli, Fara, Lodovico Rosato - Alblano, Luigi Piras, Maria Margherita Fancello, Piras
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