«Insegnanti non lasciate la scuola»

Ma i sindacati: «La grande fuga è la risposta al clima di terrorismo psicologico» Ma i sindacati: «La grande fuga è la risposta al clima di terrorismo psicologico» «Insegnanti, non lasciate la scuola» Appello di Berlinguer: rischiate di perdere tutto ROMA. «Insegnanti non abbandonate la scuola». L'appello è del ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer. Sono 56 mila, ha detto, le domande di pensione presentate dai docenti alla data del 10 febbraio; l'anno scorso, alla fine del periodo utile per avanzare la richiesta (nel '97 è il 15 marzo), erano meno di quarantamila. «Il fenomeno è preoccupante ha aggiunto il ministro, parlando a Bologna con i giornalisti in una pausa del congresso regionale del pds e poi ai telegiornali - e questo esodo nuoce profondamente. La scuola ne avrà uno svantaggio; non perché non ci siano i docenti per sostituirli (ci sono infatti 50 mila precari, molti dei quali abilitati) - ha proseguito Berlinguer -, ma perché molti di coloro che si prepensionano sono docenti esperti, stimati e capaci e sento il dolore del fatto che ci priviamo di queste persone». «Molti insegnanti - ha detto - temono di perdere un diritto e quindi fuggono. In futuro invece vogliamo dare ai docenti più ruolo, più potere pedagogico e speriamo anche più soldi. Se vanno via ora rischiano di perdere tutto questo». «Fra qualche giorno - ha detto ancora Berlinguer - l'autonomia nella scuola sarà legge e potranno esercitare tutta la loro creatività. Insisto: faccio appello perché restino e si impegnino nella scuola. Il paese ha bisogno di loro». Il sindacato scuola media della Cisl è allarmato. Il segretario generale Sandro D'Ambrosio dice: «Molti insegnanti che hanno i requisiti minimi per la pensione dice D'Ambrosio - sarebbero anche disposti a rimanere qualche altro anno ma la paura di una radicale modifica delle "regole", e di dover quindi rimanere per molti più anni, li spinge a chiedere di andarsene in pensione. E così c'è il rischio che si perdano energie fra le migliori, visto che in pensionamento anticipato vanno di solito docenti relativamente giovani ma con esperienze ben consolidate». A parere del coordinatore nazionale della Gilda, Sandro Gigliotti, «la fuga dei professori non Il ministro delia Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer segnanti è il risultato di un clima di terrorismo psicologico messo in atto dalle forze politiche che intendono anticipare l'obiettivo di un drastico taglio alla spesa previdenziale al di fuori e al di sopra del confronto con le forze sociali». Lo Snals sdrammatizza, in parte, le preoccupazioni sull'esodo degli insegnanti ma riconosce al governo responsabihtà di fondo per la situazione di malessere del personale scolastico. Il segretario generale, Nino Callotta, dice che «le 50 mila domande presentate non significano che 50 mila insegnanti andranno effettivamente in pensione, in quanto, nella psicosi generale, anche chi non ha maturato i requisiti ha fatto la richiesta, per tutelarsi». A suo giudizio inoltre «non è soltanto la paura dei tagli alle pensioni che spinge gli insegnanti ad abbandonare, ma soprattutto lo stato di alienazione in cui si trova oggi una categoria che è mortificata sia sul piano sociale che professionale». [a. tor.] CASALE

Persone citate: Berlinguer, D'ambrosio, Luigi Berlinguer, Nino Callotta, Sandro D'ambrosio, Sandro Gigliotti

Luoghi citati: Bologna, Roma