«Roma-Londra, stessa sfida»

«Roma-Londra, stessa sfida» «Roma-Londra, stessa sfida» d'industria, il leader della Camera dei Lord e Lord Dahrendorf. Umberto Agnelli ha parlato anche delle mcertezze dell'Inghilterra. «L'unione monetaria - ha detto - è un'occasione politica da non perdere. Se per gli inglesi il problema è Bruxelles, si cambi Bruxelles. Lo si faccia nell'ambito della Conferenza Intergovernativa. E se quella dovesse fallire, si vada anche, se necessario, a una costituente europea». Ma la storia è maestra: di fiducia, nel caso britannico. Sempre incerti, sempre contrari, gli inglesi alla Ime hanno sempre aderito alle svolte storiche. «Potrebbe accadere lo stesso questa volta». [r. i.] LONDRA. Un occhio sull'Europa, ma senza dimenticare l'Italia. Così Umberto Agnelli, ieri a Londra per una conferenza all'Istituto Italiano di Cultura sul tema «Europa, Gran Bretagna, Italia: la stessa sfida», non ha esitato a tuffarsi - in un incontro con i giornalisti - nei problemi di casa nostra. Il presidente dell'lfi ha tra l'altro auspicato una riforma del Welfare state «ma senza gli eccessi della signora Thatcher». Dei temi europei ha poi discusso, in serata, nel corso di una cena offerta dall'ambasciatore Paolo Galli a cui partecipavano, fra gli altri, il segretario generale dei smdacati inglesi, John Monks, alcuni dirigenti portamenti politici e sociali, in seguito al quale rischieremmo davvero di non entrare più nel Club della moneta unica. Quanto a Ciampi, mi auguro che tra lui e Prodi vi sia un gioco delle parti, per raggiungere in realtà un risultato che entrambi considerano indispensabile». Non ci sarà il complotto, ma resta il fatto che se ce la facessimo saremmo comunque gorista del ministro del Tesoro? «Sarebbe un rischio grandissimo, perché a quel punto verrebbe meno la tensione sul progetto, ci sarebbe un rilassamento nei com¬

Persone citate: Ciampi, John Monks, Lord Dahrendorf, Paolo Galli, Prodi, Thatcher, Umberto Agnelli