Scuola 50 mila in fuga
Nasce lo Statuto degli allievi: addio alle espulsioni, «lavori utili» al posto delle punizioni Nasce lo Statuto degli allievi: addio alle espulsioni, «lavori utili» al posto delle punizioni Scuola, 50 mila in fuga Raffica di prepensionamenti ROMA. Singolare coincidenza. Il ministro Berlinguer, annuncia lo «Statuto dei diritti o doi doveri degli studenti» e dal mondo della scuola arriva un segnale d'allarme: raddoppia il numero di processoli che chiede di andare a riposo; oltre 50 mila domande, contando i soli pensionamenti anticipati. «Temono di veder cambiare un'altra volta le regole», osservano i sindacati. Ma riconoscono «che c'è un reale disagio, l'insegnamento è sempre più logorante». STATUTO DEGLI STUDENTI. Tra gli arti coli più «rivoluzionari» della bozza di «Statuto delle studentesse e dogli studenti delle scuole secondarie superiori» (definita da Viale Trastevere documento «senza precedenti nella storia italiana»!, è prevista la possibilità di indiro referendum «nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'attività didattica». Gli studenti possono esprimere orientamenti in ordine alla programmazione didattica e chiedere il «riesame delle decisioni già assunte dai docenti». Niente più compiti in classe a sorpresa: «La data e le modalità delle provo scritte devono essere comunicate previamente agli studenti». Il «diritto all'apprendimento» comprende anche quello a «ricevere risposte sui temi dello sviluppo corporeo, sessuale e psico-fisico». SANZIONI DISCIPLINARI. Novità sul piano delle norme per la disciplina, ancora l'ermo al Regio Decreto del 1925. Addio espulsioni da tutte le scuole della Repubblica, addio sospensioni «esemplari»; è illegittimo anche «abbassare» i voti di profitto per punire un comportamento scolastico scorretto. Arrivano i «lavori scolasticamente utili»: gli studenti «puniti» possono chiedere la conversione della sanzione in attività a favore della scuola. Prima del varo definitivo, comunque, Berlinguer attende il parere di studenti e professori. I primi commenti non sono esultanti. La sinistra giovanili? pds sottolinea l'importanza del «patto formativo tra studenti e docenti», ma chiede di più: «Bisogna arricchire lo Statuto - sostiene Antonio Ragonesi - introducendo il diritto di av¬ valersi o meno dell'insegnamento della religione; il diritto di un'offerta formativa adeguata per gli alunni in situazione di handicap; il diritto di manifestare». Sulla stessa linea, l'Unione degli studenti: «lì' solo il primo passo. Daremo battaglia, perchè vengano introdotti strumenti qualificanti come diritto di sciopero e laicità dell'insegnamento», incalza Walter Schepis. Un giudizio in «chiaroscuro» è anche quello del presidente dell'Associazione presidi (Anp), Giorgio Rembado: «Considero grave la possibilità, per gli studenti, di proporre e orientare le scelte in tema di didattica, valutazione e adozione dei libri: c'e una confusione tra il diritto a partecipare dei giovani e la competenza professionale degli insegnanti. Non sono d'accordo, inoltre, sul principio di una scuola basata su un rapporto interpersonale studente-docente anziché sul rapporto insegnamento-apprendimento. La scuola non può essere di tipo assistenziale, ma un luogo adibito all'insegnamento». IL DISAGIO DOCENTE «C'è il rischio che si perdano le energie migliori sostiene Sandro D'Ambrosio, Sism-Cisl, commentando i dati sui prepensionamenti degli insegnanti. «La fuga non sorprende affatto aggiunge Sandro Gigliotti, leader storico della Gilda - non c'è insegnante, nel nostro Paese, che non veda l'ora di andarsene il prima possibile. Ormai, sono tutti demotivati e amareggiati». «Ogni volta che si parla di mettere mano al sistema pensionistico si crea un effetto fuga», insiste Emanuele Barbieri, Cgil-scuola. Intanto, in arrivo da Londra, si incrociano altre notizie di agenzia: il governo britannico propone di licenziare gli insognanti che non hanno raggiunto, con gli studenti, un buon rendimento scolastico. E in Italia? Rembado (presidi) si ribella: «Ben venga una valutazione delle prestazioni di 'tutti gli operatori scolastici. Mei l'esito liliale non deriva esclusivamente dalla qualità professionale del docente; discende anche dall'ambiente familiare, sociale e dalle capacità dello studente». NIENTE COMPITI IN CLASSE A SORPRESA Le date delle prove scritte devono essere comunicate preventivamente I VOTI NON DEVONO FARSI ATTENDERE Prove scritte e interrogazioni orali vanno valutate con rapidità I PUNTI SALIENTI DELLO STATUTO DIRITTO A EDUCAZIONE SESSUALE Nel diritto all'apprendimento c'è quello di ricevere risposte su sviluppo corporeo, sessuale e psico-affettivo PROFESSORE, CI RIPENSI! GII studenti possono chiedere il riesame di decisioni già assunte dai docenti «PENE ALTERNATIVE» Lo studente può chiedere di convertire una sanzione disciplinare in attivila a favore della scuola Cofferati ROMA. «Non si capisce perché il preservativo costi tanto, ma visto che le cose stanno così magari lo Stato potrebbe intervenire». A parlare di incentivi-preservativo è un inedito Sergio Cofferati, che è stato trascinato nel discorso dal professor Mauro Moroni, invitato insieme al collega americano Marion Johnson a parlare di Aids e pregiudizi dal palco del Maurizio Costanzo Show. Moroni, alla fine della puntata, ha accusato le case produttrici di applicare «prezzi troppo alti, e ingiustificati, ai preservativi». Maurizio Costanzo non si è lasciato sfuggire l'occasione, e ha girato a Cofferati la parola: «Che ne pensa?». Risposta: «Credo che molti beni, e tra questi anche il preservativo, abbiano dei prezzi ingiustificati - è stata la risposta di Cofferati -. Visto che è importante per la tutela della salute, anche dei ragazzi, non sarebbe fuori luogo un intervento dello Stato». Quindi, sollecitato da Costanzo che gli chiedeva che fare dello Stato sociale, ha risposto: «Difenderlo, possibilmente per sempre. Io sono molto affezionato alla cultura della vecchia Europa, senza le protezioni sociali il mondo sarebbe terribile». Infine, Cofferati è tornato alla storia di Iqbal Masih, ucciso a 12 anni perché, dopo una breve vita in schiavitù passata ad annodare tappeti in Pakistan, aveva osato denunciare le condizioni subumane di sfruttamento nel suo Paese ed era diventato un eroe della lotta allo sfruttamento. Cofferati si è lanciato in un appello: «Della sua storia si era interessato anche Giuseppe Tornatore, che voleva girare un film. Se ci fosse un produttore disposto a finanziarlo, farebbe una scelta di valore sociale indubbio», (r. cri.] Il ministro Luigi Berlinguer assieme agli studenti
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