I sogni di Pisani finiscono in autostrada

Bergamo: stava rientrando con gli amici dal casinò di Campione, la sua auto contro un palo Bergamo: stava rientrando con gli amici dal casinò di Campione, la sua auto contro un palo I sogni di Pisani finiscono in autostrada // calciatore dell'Malattia muore assieme alla fidanzata In coma per fuggire dal «centro» BERGAMO. Questa volta la pallina si è fermata sul nero. Dopo aver tentato la fortuna per un'intera notte alla roulette del Casinò di Campione d'Italia, Federico Pisani, giovane e promettente attaccante dell'Atalanta, si è schiantato con la sua Bmw 320 contro un pilone in cemento dell'autostrada, allo svincolo tra l'Autolaghi e la Torino-Venezia, all'ingresso di Milano. Pisani, 22 anni, toscano di Capannori, viaggiava con la fidanzata Alessandra Midali, 20 anni, residente a Bergamo Alta, e con una coppia di amici bergamaschi, Dario Moretti, di Torre Boldone, e Marilena Mapelli, di Mapello, entrambi ventiseienni. Sia Pisani che la fidanzata Alessandra sono morti durante il trasporto in ospedale; gli amici, invece, si sono miracolosamente salvati: Moretti se l'è cavata con alcune abrasioni a una spalla e a una coscia, Mapelli ha una vertebra lesionata, ma guarirà in una ventina di giorni. Le cause dell'incidente non sono ancora del tutto chiare. Erano circa le due di notte quando la Binw blu ha imboccato il curvone che immett' sulla A4: un malore, un guasto improvviso o, come sembra più probabile, l'alta velocità hanno fatto perdere a Pisani il controllo dell'auto, che ha sbandato più volte prima di rotolare in un prato e schiantarsi contro un enorme palo in cemento. I corpi di Pisani e della fidanzata sono stati sbalzati fuori dall'abitacolo, mentre Dario Moretti e Marilena Mapelli sono rimasti intrappolati sui sedili posteriori della Bmw ridotta ad un ammasso di ferraglia. Tra i primi a correre in ospedale, oltre ai genitori dei ragazzi, il direttore generale dell'Atalanta Giacomo Randazzo e il direttore sportivo Nicola Radici. «Federico aveva un grande futuro davanti a sé», ha detto Randazzo. Due mesi dopo la morte di Danilo Di Vincenzo e Filippo Biondi del Castel di Sangro, un altro calciatore ha perso la vita. La notizia della morte di Pisani, uno dei giocatori più promettenti usciti dal settore giovanile atalantino, è arrivata a Zingonia, al quartier ge¬ nerale neroazzurro, intorno alle 9, proprio mentre stavano arrivando i primi giocatori per l'allenamento del mattino. Andrea Sottil è scoppiato in lacrime, gli altri calciatori hanno infilato gli occhiali scuri e sono corsi negli spogliatoi dove li stava aspettando l'allenatore Emiliano Mondonico. Domenico Morfeo e Paolo Foglio, che con Pisani hanno raccolto grandi soddisfazioni con la Pri¬ lli lacrime i compagni di squadra Il ricordo di Mondonico e del «capitano» Federico Pisani e la sua Bmw uscita distrutta dall'incidente stradale mavera, sono stati avvertiti della morte del loro amico a Bristol, in Inghilterra, nel ritiro dell'Under 21. E proprio ieri si è saputo che il et della nazionale Rossano Giampaglia aveva deciso di convocare Pisani per i prossimi Giochi del Mediterraneo. I cancelli del centro sportivo di Zingonia, intitolato al presidente atalantino Cesare Bortolotti, anche lui morto nel 1990 in un inci¬ dente stradale, sono rimasti chiusi per tutta la mattinata su ordine di Mondonico, che ha chiesto ai giornalisti e ai pochi tifosi presenti di rispettare il dolore suo e di tutti i ragazzi. E' stato il capitano Daniele Fortunato, a nome di tutta la squadra, a ricordare Pisani. «In questi momenti non ci sono parole. Ognuno di noi ha le proprie sensazioni e ognuno le vive in modo diverso. Fino a ieri ho scherzato con Chicco, che aveva il posto accanto al mio negli spogliatoi. Dobbiamo andare avanti, per noi e per lui». I genitori di Alessandra Midali hanno chiesto di poter allestire la camera ardente dei due giovani a Bergamo Alta, in un locale davanti al Campetto di calcio della Fara. I familiari di Pisani, però, hanno detto di no. Dopo l'autopsia, prevista per venerdì, porteranno la Ragazza di Milano MILANO. Voleva scappare dalla comunità cui era stata affidata. E lo ha fatto nel modo più maldestro e sfortunato: ha gettato dalla sua stanza, al secondo piano, il materasso; poi si è buttata, convinta di attutire il colpo. Invece ha sbattuto violentemente la testa: ora Sonia P., sedici anni, è in coma. Una ragazza «difficile»; cosi la descrivono alla sua scuola. Una scuola media di Monza perché, nonostante la sua età, non era ancora riuscita a superare la soglia dell'obbligo. Pluribocciata, indisciplinata, e con una famiglia che non riusciva ad instaurare il minimo dialogo con gli insegnanti. «Mia figlia sta benissimo, siete voi che non capite niente», era la violenta risposta del padre. La scuola decide pertanto di rivolgersi ai servizi sociali, che incaricano una psicologa di seguire il caso di Sonia. I colloqui mostrano un'enorme difficoltà della ragazza a rapportarsi con gli altri, compresi i suoi coetanei. E mostrano, secondo la psicologa, che alla base di questa difficoltà c'è la sua famiglia. A questo punto entra in campo il tribunale dei minori che decide di allontanare, almeno momentaneamente, Sonia dal suo ambiente familiare: per quattro mesi dovrà restare in una comunità. La ragazza viene quindi affidata al Centro Arianna, gestito da una cooperativa milanese. Sonia P. arriva al centro una settimana fa. E non riesce ad inserirsi. Sembra che, nonostante i divieti di contatto, non abbia smesso di sentire i familiari che l'avrebbero - ma questo è oggetto di indagine - sollecitata a tornare a casa. Saltando dalla finestra? Questo è un mistero, perché per scappare dalla comunità Ile ragazze vengono accompagnate, ma possono andare a scuola e al lavoro) esistono modi assai meno pericolosi per farlo. Resta da scoprire quindi cosa sia I scattato nella mente di Sonia martedi sera. Certa è invece la sequenza degli avvenimenti: ha detto alla sua compagna di stanza che preferiva dormire da sola; è andata in un'altra camera libera e, dopo il materasso, ha buttato una borsetta in cui aveva raccolto le sue cose. Poi si è lanciata, sbagliando traiettoria, [r. m.] salma del loro figlio in Toscana, dove sabato, o al più tardi lunedì, verranno celebrati i funerali ai quali presenzieranno giocatori e dirigenti atalantini. Domenica su tutti i campi di serie A e B verrà osservato un minuto di raccoglimento e contro il Vicenza l'Atalanta giocherà con il lutto al braccio. Roberto Pelucchi sani a disposizione nella finale di Coppa Italia, la Fiorentina avrebbe avuto la vita molto più difficile». Invece un grave infortunio ai legamenti di un ginocchio lo costrinse a stare fermo per sei lunghi mesi. Lo scorso novembre Pisani era stato richiesto dalla Reggiana, ma l'Atalanta non volle privarsi di un giocatore così importante. «Forse, se lo avessi venduto, gli avrei salvato la vita - ha mormorato ieri il presidente Ivan Ruggeri -. Mi resterà per sempre questo rimorso». [r. pel.] HAI UN'AUTO CHE HA PIÙ' DI 10 ANNI?